Fiorenzo di Strasburgo

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
San Fiorenzo
 

Vescovo di Strasburgo

 
NascitaVI secolo
MorteStrasburgo, fine VI secolo
Venerato daChiesa cattolica
Canonizzazionepre canonizzazione
Ricorrenza7 novembre

Fiorenzo (VI secoloStrasburgo, fine VI secolo) è stato vescovo di Strasburgo, verso la fine del VI secolo, venerato come santo dalla Chiesa cattolica.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Il più antico catalogo episcopale di Strasburgo, redatto in forma metrica nel IX secolo durante l'episcopato di Ratoldo (840-873), menziona il vescovo Fiorenzo al 7º posto tra Arbogaste e Ansoaldo.[1] Non esistono dati cronologici precisi sull'episcopato di san Fiorenzo, che si pone prima del 614, anno in cui è storicamente documentato il successore Ansoaldo, e presumibilmente verso la fine del VI secolo.[2]

Di San Fiorenzo esiste una Vita leggendaria dell'XI secolo. Secondo questa biografia, Fiorenzo era un monaco irlandese giunto in Alsazia per vivere di vita eremitica. Ma ben presto si radunarono attorno a lui alcuni discepoli, per i quali Fiorenzo costruì un monastero a Niederhaslach. Succeduto a sant'Arbogaste sulla cattedra di Straburgo, edificò per i suoi connazionali a Strasburgo il monastero di San Tommaso, dove si trova l'attuale chiesa di San Tommaso, nel quale venne sepolto dopo la sua morte. Nell'810 i suoi resti furono traslati nel monastero di Niederhaslach.[3]

L'odierno martirologio, riformato a norma dei decreti del Concilio Vaticano II, ricorda San Fiorenzo il 7 novembre con queste parole:[4]

«A Strasburgo in Borgogna, nell'odierna Francia, commemorazione di san Fiorenzo, vescovo, succeduto a sant'Arbogasto.»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Duchesne, Fastes épiscopaux de l'ancienne Gaule, vol. III, pp. 166-167.
  2. ^ Duchesne, Fastes épiscopaux de l'ancienne Gaule, vol. III, p. 171. Jacques Choux, Bibliotheca Sanctorum, vol. V, col. 858.
  3. ^ Jacques Choux, Bibliotheca Sanctorum, vol. V, col. 858.
  4. ^ Martirologio Romano. Riformato a norma dei decreti del Concilio ecumenico Vaticano II e promulgato da papa Giovanni Paolo II, Città del Vaticano, Libreria editrice vaticana, 2004, p. 861.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN3282451 · CERL cnp00557928 · GND (DE119513048 · WorldCat Identities (ENviaf-3282451