Figlie di San Giuseppe

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Le Figlie di San Giuseppe (in spagnolo Hijas de San José) sono un istituto religioso femminile di diritto pontificio: le suore di questa congregazione pospongono al loro nome la sigla F.S.J.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Francisco Javier Butiñá Hospital, fondatore della congregazione

La congregazione fu fondata dal gesuita Francisco Javier Butiñá Hospital. Nel gennaio del 1874 organizzò a Salamanca una comunità di suore, le Serve di San Giuseppe, per l'apostolato tra le giovani lavoratrici; pochi mesi dopo i gesuiti furono espulsi dalla Spagna e Butiñá Hospital fu costretto a partire e ad affidare la guida dell'istituto a Bonifacia Rodríguez Castro.[2]

Rientrato in patria, Butiñá Hospital fu assegnato alla casa di Gerona, lontano dalle sue suore.[2] Nel 1875 conobbe un gruppo di sei giovani donne di Calella e ne assunse la direzione: mise a capo della comunità Isabel de Maranges Valls e cominciò a organizzare con lei il ramo catalano delle Serve di San Giuseppe, con il proposito di unificare i due tronconi in una sola congregazione.[3]

Il tentativo fatto nel 1882 di unire del ramo di Gerona con quello di Salamanca fallì; le case catalane si organizzarono in istituto autonomo prendendo il nome di Figlie di San Giuseppe.[3]

Papa Leone XIII concesse il decreto di lode alle Figlie di San Giuseppe il 21 settembre 1900 e il 14 novembre 1902 l'istituto ricevette l'approvazione definitiva. Le costituzioni furono approvate definitivamente il 21 maggio 1935.[3]

Attività e diffusione[modifica | modifica wikitesto]

Le suore si dedicano alla promozione di opere sociali a favore dei ceti operai.[3]

Oltre che in Spagna, sono presenti in Africa (Angola, Camerun) e nelle Americhe (Argentina, Brasile, Colombia, Ecuador, Guatemala, Messico, Paraguay, Stati Uniti d'America, Uruguay);[4] la sede generalizia è a Madrid.[1]

Alla fine del 2008 la congregazione contava 534 religiose in 73 case.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Ann. Pont. 2010, p. 1661.
  2. ^ a b Juan Manuel Lozano, DIP, vol. I (1974), col. 1685.
  3. ^ a b c d Juan Manuel Lozano, DIP, vol. III (1976), col. 1709.
  4. ^ Nuestra presencia en el mundo, su hijasdesanjose.org. URL consultato il 27 ottobre 2013.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Annuario Pontificio per l'anno 2010, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2010. ISBN 978-88-209-8355-0.
  • Guerrino Pelliccia e Giancarlo Rocca (curr.), Dizionario degli Istituti di Perfezione (DIP), 10 voll., Edizioni paoline, Milano 1974-2003.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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