Fabrizio Caleffi

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Fabrizio Caleffi (Milano, 17 marzo 1952) è un commediografo, regista e attore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Caleffi è nato a Milano nel 1952. Dopo gli studi primari in Italia e Inghilterra, ha frequentato lettere moderne all'Università degli Studi di Milano e architettura al Politecnico di Milano. Esordisce come commediografo, passando poi alla regia, all'interpretazione, alla critica teatrale, alla narrativa, al cinema e alle arti visive. Nel 1988 diventa collaboratore di Hystrio, occupandosi di critica teatrale e firmando la rubrica Foyer, dedicata al gossip del mondo del Teatro italiano. Nel 1993 fonda con Kyara van Ellinkhuizen la casa editrice Milork, che edita la rivista di arte e spettacolo Milorker. È stato corrispondente culturale di "AmericaOggi", quotidiano di New York, ha diretto la rivista Reporter e il settimanale Il Varesino.

Negli anni settanta esordisce in teatro vincendo per due volte consecutive il Premio Riccione con le commedie I Tagliatori di teste (1º premio ex aequo con Alfredo Balducci, 1973)[1] e Le Dimissioni rinviate (1º premio, 1974)[1]. Debutta nella regia, dirigendo al Teatro Litta di Milano il suo "Casi di enza". Sua è poi la regia di Sta per venire la rivoluzione e non ho niente da mettermi di Umberto Simonetta e Livia Cerini. Alla fine degli anni Ottanta, fonda la compagnia teatrale Viva Verdi group, vincitrice delle Colombiadi a New York City nel 1992, con lo spettacolo Farewell to Europe (due atti unici, Transeurope di Kyara van Ellinkhuizen e My Europe di Fabrizio Caleffi). Nel 1994 entra a far parte della Compagnia del Piccolo Teatro-Teatri d'Europa, dove interpreta il lampionaio Quaquèo in I giganti della montagna di Luigi Pirandello, regia di Giorgio Strehler, in scena al Teatro Lirico di Milano, in vari teatri d'Europa e al BAM (Brooklyn Academy of Music) di New York. Nelle stagioni successìve, interpreta Soldato a Veli di Cesare Vergati, per la regia di Ombretta De Biase al teatro Dostoevskij di San Pietroburgo.

Nella stagione 2018/2019 va in scena a Roma al teatro di Documenti l'opera lirica contemporanea Manhattan Sunset, su libretto di Fabrizio Caleffi e musiche di Andrea Rotondi, produzione del Conservatorio di Musica "Licinio Refice" di Frosinone e Teatro di Documenti di Roma.

Teatro[modifica | modifica wikitesto]

Regia[modifica | modifica wikitesto]

  • Casi di enza di Fabrizio Caleffi, Teatro Litta (Milano), Sala Umberto (Roma)
  • Sta per venire la rivoluzione e non ho niente da mettermi di Umberto Simonetta e Livia Cerini
  • Studio per uomo e donna[2] di Antonello Riva, Teatro dell'Orologio (Roma, 1982)
  • Untitled N.1 di Walter Prati e Mauro Graziani, Piccolo Teatro di Milano, 1984
  • Choknosof[3]
  • In our deserts, New York city, 1990
  • Farewell to Europe (due atti unici, 1992)[4], regia dell'atto unico Transeurope di Kyara van Ellinkhuizen
  • Abelardo ed Eloisa di Maricla Boggio, stagione 2005/2006
  • Terminal 16 (pièce sul terrorismo), Teatro Libero di Milano, stagione 2005/2006
  • L'importanza di chiamarsi Ernest di Oscar Wilde, Teatro Caboto di Milano, stagione 2006/2007
  • Il giardino dei ciliegi di Cechov (definito dalla stampa capolavoro molto off), Teatro Caboto di Milano, stagione 2006/2007

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Narrativa[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1993 pubblica il romanzo Pallori Gonfiati, presentato al Costanzo Show[5], recensito da Paola Finzi sul Corriere della Sera[6], Premio Fiuggi Europa 1993[7].

Opere teatrali[modifica | modifica wikitesto]

  • La profezia del Mammuth (1969)
  • I tagliatori di teste (1973)[1]
  • Le dimissioni rinviate (1974)[1]
  • Casi di Enza
  • La tigre a cucù (1976)[8]
  • La nuotatrice turca
  • Fragili Indie
  • Corpo di nulla[2], in scena a Roma al Teatro dell'Orologio[9], regia di Antonello Riva (1982)
  • Choknosof[3]
  • La resurrezione della carne
  • Terence e Zita, amore e morte
  • Che schifo i sentimenti
  • Il testo di questa commedia non può figurare in cartellone
  • Era quasi l'ora di chiusura...
  • Stazioni (1989), Teatro Teatés, Villa Niscemi, Palermo
  • In Our Deserts (in lingua inglese, 1990)
  • My Europe (atto unico in inglese, seconda parte dello spattacolo Farewell to Europe, New York City, 1992), regia di Kyara van Ellinkhuizen
  • Peli superflui (monologo, 1993), al teatro Fregoli di Torino
  • L'Arciduca a Sarajevo, al Franco Parenti (Milano)
  • Sei personaggi in cerca di Warhol (1995)
  • Casi di Enza
  • Lo Spirito dell'Estasi (commedia in due atti - unici: L'Allontanatore e Quando muoiono i vivi? Quando muoiono i divi)
  • Welcome to a Genius Brain (radiodramma da palcoscenico), Festival di Fiuggi Platea Europa, 2004
  • Terminal 16 al termine della notte, surReality show in un atto (2006)
  • Once in Hollywood, incontro con il pubblico di un regista maledetto autore di un colossale flop (2007), presentato a Roma al Teatro Tordinona nel corso della rassegna Schegge d'Autore (2008),[10] diretta da Renato Giordano
  • La Fiesta del 31 febbraio (commedia in tre atti, 2016)

Libretti d'Opera[modifica | modifica wikitesto]

  • Perique, storia d'amore sotto a un lampione (opera da camera, 2005)
  • Manhattan Sunset (libretto d'opera, 2018)

Romanzi e novelle[modifica | modifica wikitesto]

  • Paranoia (romanzo epistolare sperimentale, pubblicato da Carte Segrete, rivista diretta da Gianni Toti)
  • I Malapardi (racconto, Nuova Prosa, 1992)
  • Pallori gonfiati[5][6] (AGP editore, Narrativa Velasca, 1993)
  • Eccessi
  • Metropotamie
  • Julia Roberts. Il romanzo di una star (Esedra Edizioni, 2001)
  • Una coppia di pesci rossi nel mio bicchiere di Martini (Coffee Books, Graus Editore, 2004)
  • Il fantasma di Lady D. (Ethos edizioni, 2007)
  • Fauno giallo e blu, cavallo azzurro con fantino giallo e la joie de vivre (racconto, ExCogita Editore, Autori vari - Giallo Milanese 2008)
  • Il segreto di Max Linder. La star del cinema muto e le due vestaglie scarlatte (Ethos Edizioni, 2008)[11]
  • Le tentazioni (ExCogita, 2008)
  • Buseka (racconto, ExCogita Editore, Autori vari - Giallo Milanese 2008), menzione speciale di ExCogita
  • Un mito di nome Nanda la Pivano. Una vita da road movie (ExCogita, 2009)
  • Il parto del leone (Gelmini edizioni, 2012)
  • Me cojoni!?! (racconto, ExCogita Editore, Giallo Milanese 2015)
  • it.Parade; La porta gialla (ExCogita Editore, Giallo Milanese 2016)
  • Lo sceriffo di Lodz al Kafka Cafè (2019)

Poemi e poesie[modifica | modifica wikitesto]

  • Dietro i sipari, grandi amori (Rossella Biagi Editore, 2006)

Saggi[modifica | modifica wikitesto]

  • Arte e consumo. Diario di un falso pompiere (Guaraldi, 1973)
  • I capelli della cantatrice calva. Beauty case per un teatro in transit (Lanfranchi, 1981)
  • Il Novecento italiano (Sonzogno, 1986)
  • Shakespeare e il suo cinema (Book Time, 2022)

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Regista[modifica | modifica wikitesto]

Sceneggiatore[modifica | modifica wikitesto]

Attore[modifica | modifica wikitesto]

Arti Visive[modifica | modifica wikitesto]

Mostre[modifica | modifica wikitesto]

  • Milork, Acqua Alta, personale alla galleria Cenobio visualità di via Pontaccio 5 (serie di installazioni, Milano, 1985)[15]
  • Identità Mutanti (colletiva, Circuiti Dinamici, Milano, maggio 2022)

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Dune (Amsterdam, 1975)
  • Su una parete del Rosa Luxemburg café di Copenaghen (1975)
  • La vie en Rose Selavy (1975)
  • Don't hurt my heart (2017)
  • Message in the bottle (2019)
  • Sleeping Bro (2019)
  • Coppia (installazione, 2020), collezione privata
  • La locura (2021)
  • La Llorona (2021)
  • Gala e Dalì (2021)
  • La pietà Spencer (2021)
  • Mexican Circus (installazione, 2021), collezione privata
  • L'angelo scarlatto del mattino (2021)
  • Le sacre coeur (2021)
  • AMAR DORA MAAR (2021)
  • Cats (1973 / 2022)
  • The Last time mama has been smoking (1955 / 2022)
  • La Madonna della Simia (2022)
  • Dante's Tarot cards, diamanti Andy e Francesca (2022)

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

  • Premio Riccione per I Tagliatori di teste (vincitore del 1º premio, ex aequo con Alfredo Balducci, 1973)[1]
  • Premio Riccione per Le Dimissioni rinviate (vincitore del 1º premio, 1974)[1]
  • Premio internazionale di poesia AnnaMaura (vincitore), per il poema La mia città, Palazzo Sormani (Milano, 1987)
  • "Best play about immigration" delle Colombiadi (vincitore con Kyara van Ellinkhuizen)[4] , con lo spettacolo Farewell to Europe (due atti unici, New York, 1992) e la compagnia Viva Verdi group, in occasione della stagione teatrale presentata a New York City da Italian Heritage, per celebrare il cinquecentenario di Colombo.
  • Ata Theater Award (con Kyara van Ellinkhuizen, New York, 1992)
  • Premio Fiuggi Europa del 1993 (vincitore) con il romanzo Pallori Gonfiati
  • Attestato di riconoscimento della Pinacotheque del Luxembourg Art Prize, 1 dicembre 2021

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f http://www.riccioneteatro.it/content/19701979-i-successi-di-dacia-maraini-sergio-liberovici-renzo-rosso
  2. ^ a b Articolo del 25 ottobre 1982 di Silvia Del Pozzo su Panorama, pagg. 165, 166
  3. ^ a b La Repubblica Milano, La Grande Milano Spettacoli, Fabrizio Caleffi mette in scena Choknosof
  4. ^ a b vincitore del "Best play about immigration" del 1992 "for the most original partecipation to the Colombo Quincentenary" during the cultural month in New York, organized by Italian Heritage (articolo di Mario Fratti su Il Ponte Italoamericano)
  5. ^ a b Costanzo show, puntata andata in onda il 27 luglio 1993.
  6. ^ a b Appuntamento con scarafaggi in festa, articolo di Paola Finzi del 1º luglio 1993 sul Corriere della sera
  7. ^ Millelibri, nº 68, ottobre 1993, pag. 7
  8. ^ Teatro italiano, Annuario dell'Istituto del Dramma italiano, Bardi Editore, 1976, pag. 361
  9. ^ Recensione su L'Umanità del 22 ottobre 1982, pag. 5
  10. ^ Dissolvenza e dintorni sono Schegge ma d' autore, articolo di Nico Garrone del 26 aprile 2008 su la Repubblica
  11. ^ "Giorno e notte", articolo del 19 marzo 2018 su la Repubblica
  12. ^ "Otto registi sul paradosso", articolo su L'Espresso (Lombardia) di Alessandra Quaglia del 29 aprile 1984, pag. 56
  13. ^ a b OGGI SKOLIMOWSKI, DOMANI MARATONA DE OLIVEIRA, La Repubblica del 1º settembre 1985
  14. ^ "Ma quel contadino parlerà in catalano", articolo del 9 agosto 1985 su la Repubblica
  15. ^ Un lungo viaggio nel e di Elisabetta Muritti, Giornale Nuovo, 25 aprile 1985

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Teatro italiano, Annuario dell'Istituto del Dramma italiano, Bardi Editore, 1976, pag. 361
  • Dizionario del cinema italiano. I registi dal 1930 ai giorni nostri di Roberto Poppi, a pag. 82 (Gremese Editore)

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN24235718 · ISNI (EN0000 0000 4584 9666 · SBN CFIV019384 · LCCN (ENno99051810 · GND (DE174192193