Esoterismo di Winston Churchill

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Lo stesso argomento in dettaglio: Winston Churchill.
Churchill (al centro) a una cerimonia druidica nel 1902

Negli anni della sua formazione politico-culturale Churchill entrò in contatto con la cultura esoterica. Il 24 maggio 1901 venne iniziato nella massoneria, come già il padre Lord Randolph e il nonno, nella Studholme Lodge nº 1591 di rito scozzese antico ed accettato[1][2], divenne “compagno” il 19 luglio 1901 e “maestro” il 25 marzo 1902, nella Rosemary Lodge nº 2815 di Londra[3]. Tuttavia, a parte un breve periodo di frequentazione del tempio tra il 1905 e il 1908, abbandonò la massoneria negli anni successivi[4]. Churchill fu anche membro dell'Antico Ordine dei Druidi (Ancient Order of the Druids) nell'Albion Lodge, un ordine iniziatico celtista fondato a Londra nel 1781[5].

I circoli esoterici britannici[modifica | modifica wikitesto]

Lo storico e politologo Giorgio Galli ha dedicato molti studi al rapporto tra cultura politica e cultura esoterica nella storia dell'Occidente; a questo proposito riferisce di Churchill:

«Nei diari di Virginia Woolf Churchill è segnalato tra i frequentatori dei salotti intellettuali e aristocratici dai quali nacque il leggendario gruppo di Bloomsbury, con Keynes e lo storico dei vittoriani Lytton Strachey, intimo amico di Toby Stephen, l'adorato fratello di Virginia (Stephen da nubile), morto giovanissimo.

Nella fioritura di gruppi neopagani e nudisti (con omologhi nella contemporanea Germania), spiccano la Fratellanza Pre-raffaellita, la Conversation Society, la Midnight Society, le Anime (il sodalizio di Balfour). Spiccano, soprattutto, gli Apostoli di Cambridge, un gruppo dalla membership indefinita (come la Golden Dawn), con Toby Stephen, Lytton Strachey, Leonard Woolf (futuro marito di Virginia), costituito da studenti del Trinity College di Cambridge[6]»

La marchesa di Londonderry a un ricevimento negli anni '30; dietro di lei il primo ministro Ramsay MacDonald

Churchill, frequentatore assiduo dei salotti fabiani, entrò tramite questi in contatto con i Woolf, Bertrand Russell (cugino di sua moglie) e il gruppo di Bloomsbury. Lo statista fu anche intimo amico di Harold Nicolson e di sua moglie Vita Sackville-West (amata da Virginia Woolf), nonché di lady Ettie Desborough, una delle animatrici del sodalizio artistico-esoterico "The Souls" ("Le anime"), del quale facevano parte, oltre a sua madre Jennie, Lord Curzon, Arthur Balfour (adepto dello spiritismo[6]), Margot Asquith, moglie del primo ministro H.H. Asquith e il diplomatico americano Henry White. Churchill fu anche membro del dining club noto come l'"Arca", fondato dalla marchesa Edith di Londonderry, moglie di suo cugino Charlie (ministro dell'Aviazione dal 1931 al 1935), la quale aveva all'interno del gruppo il titolo di "Circe la Maga", mentre Churchill era "Winston lo Stregone"; del sodalizio facevano parte, oltre ai futuri sovrani Edoardo VIII e Giorgio VI anche i primi ministri Neville Chamberlain (Il Diavolo), Ramsay MacDonald (il Cervo) e Stanley Baldwin (l'Orso)[8]. L'orso e il cervo erano entrambi animali sacri per la religione celtica[9].

Un filone storiografico di destra e simpatizzante per il fascismo, rappresentato da John Charmley e Pat Buchanan, ha criticato Churchill per la sua irriducibile opposizione al nazismo, ritenendo che questa abbia portato la Gran Bretagna a perdere il suo impero mondiale, che invece un'intesa con Hitler avrebbe potuto preservare[10]. La valutazione di Galli dell'atteggiamento di Churchill prende le mosse dalla formazione esoterica dello statista britannico:

«Il fatto è che Churchill teneva moltissimo all'Impero inglese. Lo dimostrano tutta la sua vita e i suoi scritti, compresa la monumentale Storia dei popoli di lingua inglese. L'Inghilterra vittoriana della sua giovinezza per difendere l'Impero (in India) ed estenderlo (in Sudafrica), era per Churchill il culmine della civiltà occidentale, e tale rimase per lo statista. Perché dunque "non attribuiva all'Impero la stessa importanza che dava alla sconfitta di Hitler"?. Perché, e questo è il punto che il dibattito non rileva, il premier percepiva nel nazismo non un semi-totalitarismo come quello comunista [...] ma una componente "occulta" con fini non negoziabili. Il Führer avrebbe voluto associare a questo progetto l'Inghilterra, "sorella ariana". Churchill lo riteneva pura follia, dettata da una cultura occulta la cui presenza egli avvertiva anche in settori influenti (aristocratici, intellettuali) della società inglese. Riteneva di salvare l'Occidente da un pericolo demoniaco[11]»

«Se Hitler fosse stato solo un anticomunista, Churchill l'avrebbe apprezzato. Ma egli vedeva altro nel nazismo: un'entità tanto pericolosa da mettere a rischio l'adorato Impero, pur di sconfiggerlo[12]»

La fine della seconda guerra mondiale comportò effettivamente la translatio imperii dalla Gran Bretagna agli Stati Uniti, che Churchill considerava, per retaggio etnico-culturale (anglo-celtico, secondo la nota espressione di Robert Conquest[13]) la vera "nazione sorella" occidentale, diversamente dalla Germania (unna ed eurasiatica). Churchill sostenne sempre l'unità spirituale inscindibile tra la Gran Bretagna e le "nazioni sorelle al di là del mare"[14]; tali convinzioni gli derivavano anche da una particolare concezione della Storia influenzata dalla formazione esoterica e celtista degli anni giovanili[15]. Un esoterismo che politicamente sposava i principi liberal-democratici, a differenza dell'occultismo "germanico" da cui invece sorse il nazismo.

L'anglo-celtismo di Churchill fu l'epigono di una lunga tradizione di "esoterismo imperiale" coltivato su entrambe le sponde dell'Atlantico sin dal XVIII secolo, in particolare nei circoli libertini noti come Hellfire club, fondati da sir Francis Dashwood e frequentati anche da Benjamin Franklin[16]. Le "sorti dell'Inghilterra gettate sulle vie dell'Impero"[16], come scrisse Elémire Zolla, furono a lungo decise da una classe dirigente aristocratica formatasi, almeno in parte, a scuole esoteriche di stampo rosacrociano e poi illuministico, delle quali Churchill fu l'ultimo rappresentante[16]: tali scuole ponevano come inscindibile il legame spirituale e dunque politico tra le nazioni anglo-celtiche.

L'impero anglo-celtico teorizzato da Churchill: l'Anglosfera e il Commonwealth delle nazioni

La scelta di Churchill, oltre che dovuta alle involontarie costrizioni geopolitiche, ebbe dunque una componente volontaria: egli volle cedere lo scettro imperiale a Washington piuttosto che alla Berlino di Hitler, allo scopo di preservare il primato imperiale anglo-celtico e di non cedere l'egemonia globale a un'entità come il nazismo, percepita come espressione di contro-iniziazione[15]. L'obiettivo di Churchill, così come esplicitato al discorso programmatico di Harvard del 1943 non era infatti tanto la preservazione del primato di un Paese (il Regno Unito), ma di una civiltà[17]: quella incarnata dall'Impero anglo-celtico (Gran Bretagna e Stati Uniti), l'unità dei popoli di lingua inglese. Questa scelta fu anche conseguenza della componente esoterica della sua formazione culturale, che, da un lato, lo fece convinto assertore della "comunità di spirito" dei popoli anglofoni sparsi nel mondo, dall'altro gli permise di intuire nel nazismo, prima di chiunque altro, una forza distruttiva da combattere a tutti i costi. Anche in questo senso, secondo Galli, si può spiegare l'espressione ermetica usata nel famoso discorso "La loro ora più bella": "Se cadiamo, allora il mondo intero, compresi gli Stati Uniti, compreso tutto ciò che abbiamo conosciuto e amato, affonderà nell'abisso di una cupa Nuova Era resa ancor più sinistra, e forse più lunga, dai lumi di una scienza perversa."

La "scienza perversa" sarebbe un riferimento alle scienze occulte praticate dai nazisti e simboleggiate dallo svastica destrogiro[18]. Anche John Lukacs, che pure non fa propria le tesi di Galli, in riferimento alla celebre citazione afferma: «Churchill, meglio di chiunque altro, sapeva a cosa doveva tener testa»[19].

Afferma ancora Galli:

«(Churchill) È un conservatore con tratti reazionari [...] È convinto che la democrazia rappresentativa sia la forma di governo ideale per i popoli di lingua inglese, ma poco esportabile e per nulla adatta ad alcuni popoli come l'italiano: da qui l'ammirazione per Mussolini (scrisse articoli per il Popolo d'Italia nel 1927), sino al patto con Hitler [...] Anticomunista convinto infine, Churchill poteva essere tra i più sensibili all'impostazione hitleriana: intesa con l'Inghilterra per il "Drang nach Osten". Invece Churchill è il più intransigente oppositore di ogni politica di intesa con la Germania nazista. La osteggia con una ostinazione che ne farà agli occhi di Hitler un nemico personale che ingiuria e disprezza [...] Il futuro premier avvertiva che il nazismo era qualcosa di più di un sistema politico. Aveva obiettivi non negoziabili[20]»

Secondo alcuni, Aleister Crowley avrebbe suggerito a Churchill l'uso del segno a "V", simbolo del dio egizio Apopi, per contrastare il potere dello Svastica nazista
Churchill mostra la "V" ai fotografi nel 1943
Bassorilievo raffigurante Apopi nel tempio di Edfu. La "V" riproduce le spire del serpente

La formazione esoterica di Churchill e la percezione della natura "metapolitica" dello scontro con Hitler avrebbero influito anche sulla scelta della simbologia durante la guerra. Secondo alcuni[21], il famoso gesto con le dita a "V" di vittoria, sarebbe un simbolo iniziatico. Esso starebbe a significare "2+3" (due dita alzate e tre abbassate), significante i cinque elementi che compongono il tutto[21]. Un'altra tesi sostiene invece che il segno a "V" rappresentasse il dio-serpente egizio Apopi, nemico del dio-sole Ra e simbolo di distruzione, suggerito a Churchill dal famoso "mago" ed esoterista Aleister Crowley, per contrastare il potere dello svastica il "Sole nero" nazista[22].

Churchill era apprezzato nei circoli esoterici di lingua inglese, in quanto assertore del comune retaggio angloceltico, del quale intese preservare, per i motivi anzidetti, la supremazia imperiale. Suo stretto alleato in questa lotta fu un altro leader anglosassone esoterista, il premier canadese Mackenzie King (come Balfour adepto dello spiritismo), inizialmente ammiratore di Hitler, pur essendo liberale, e in seguito protagonista della coalizione antinazista[15]. Ezra Pound riferisce che il grande poeta irlandese, nonché suo amico, William Butler Yeats (membro della Golden Dawn e che conobbe Churchill in qualità di senatore dello Stato Libero d'Irlanda, creato dallo stesso Churchill con il trattato del 1921) "fu personalmente impressionato da Churchill come commensale e lo trovò tanto più interessante di Lloyd George e degli altri politicanti britannici, e rimase perplesso, almeno per un po' di anni, dal fatto che non raggiungesse il vertice e che fosse più o meno scomparso dalla scena"[23]. Yeats definì Churchill "il più grande inglese del mio tempo"[24].

Durante la seconda guerra mondiale, Churchill si affidò spesso all'astrologia e a due medium, Helen Duncan e Jane Dickinson[25]. Churchill disse inoltre una volta che, ovunque si trovasse nel mondo, doveva essere sicuro che nelle vicinanze ci fosse un albero[21]; secondo la religione druidica gli alberi sono la sede di spiriti protettori[21]. Analogamente, nel 1940, Churchill ordinò che i corvi fuggiti dalla Torre di Londra venissero immediatamente rimpiazzati con altri provenienti dal Galles: secondo la tradizione celtica i corvi erano gli animali protettori della Britannia e, finché fossero rimasti a guardia della Torre, l'isola sarebbe stata protetta[26].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Copia archiviata, su mqmagazine.co.uk. URL consultato il 27 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 30 novembre 2020).
  2. ^ https://web.archive.org/web/20130516195009/http://204.3.136.66/web/articles/jan-feb05/morris.htm
  3. ^ Alec Mellor, Dictionnaire de la Franc-Maçonnerie et des Frac-Maçons, Paris, Belfond, 1989, p. 249.
  4. ^ Aldo A. Mola Storia della Massoneria italiana 2012 pp. 811-812
  5. ^ Bernard X. Bovasso The Masculine Mysteries and the Quest for the Whiteness: A Synchronicity Workbook 2006 p. 21
  6. ^ a b G. Galli, Hitler e il nazismo magico 2011 p. 14
  7. ^ a b c Finest Hour n. 144 2009
  8. ^ Kershaw 2005 p. 41
  9. ^ M. G. Boutet Celtic Astrology from the Druids to the Middle Ages 2017 p. 103
  10. ^ Cfr. J. Charmley Churchill: the end of glory 1993 e P. Buchanan Churchill, Hitler, and The Unnecessary War: How Britain Lost Its Empire and the West Lost the World 2008
  11. ^ G. Galli, Hitler e il nazismo magico 2011 pp. 12-13
  12. ^ G. Galli, Hitler e il nazismo magico 2011 p. 13
  13. ^ R. Conquest Il secolo delle idee assassine 2001
  14. ^ Martin Gilbert, Churchill p. 230
  15. ^ a b c G. Galli 2004 pp. 347-49
  16. ^ a b c G. Galli La magia e il potere 2004 p. 336
  17. ^ Lukacs 2002
  18. ^ G. Galli, Hitler e il nazismo magico 2011 p. XXV
  19. ^ J. Lukacs 2002 p. 18
  20. ^ G. Galli, Hitler e il nazismo magico 2011 pp. 207-208
  21. ^ a b c d A. Jack Phantom Hitchhikers and Decoy Ducks 2013
  22. ^ R. Kasczynski Perdurabo, Revised and Expanded Edition: The Life of Aleister Crowley 2002 p. 511
  23. ^ G. Galli 2004 p. 394
  24. ^ A. E. Dyson Yeats, Eliot and R. S. Thomas: Riding the Echo 1981 p. 60
  25. ^ G. Galli 2004 p. 347
  26. ^ Philip Carr-Gomm, Stephanie Carr-Gomm The Druid Animal Oracle Londra 1994 p. 67

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