Elizabeth Cooke

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Ritratto di Elizabeth Cooke

Elizabeth Cooke, Lady Russell, nota come Elizabeth Holby durante il primo matrimonio (Gidea Hall, 1528Bisham, 1609) fu un'aristocratica e traduttrice inglese. Membro di spicco della corte di Elisabetta I d'Inghilterra, Elizabeth Cooke era molto nota per le sue doti poetiche e musicali.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Elizabeth Cooke nacque a Gidea Hall, nell'Essex, terza figlia di Anthony Cooke, precettore di Edoardo VI d'Inghilterra. Cooke credeva che l'educazione andasse estesa anche alle donne e diede alle figlie una notevole istruzione per gli standard dell'epoca: Elizabeth si distinse come poetessa e traduttrice, mentre la sorella Anne, futura madre di Francis Bacon, fu una prolifica saggista. Oltre all'inglese, Elizabeth Cooke parlava, scriveva e leggeva fluentemente anche in francese e latino.[1]

Il 27 giugno 1557 Elizabeth sposò Thomas Hoby, noto traduttore de Il Cortegiano in inglese. Nel marzo 1566 Hoby fu nominato baronetto e ambasciatore inglese in Francia e così Elizabeth Cooke si trasferì a Parigi con il marito. Nel luglio dello stesso anno Hoby morì, lasciando la moglie vedova e con quattro figli. Tornata in Inghilterra, Elizabeth fece erigere una cappella per il marito a Bisham. Nel 1574 si sposò con Lord John Russell, da cui ebbe le figlie Anne ed Elizabeth. Il marito morì nel 1584 prima di ereditare il titolo e così Elizabeth non divenne mai baronessa. Fu una favorita della regina Elisabetta tra il 1592 e il 1595 e poi nuovamente a partire dal 1600; la regina fu la madrina di due dei figli di Elizabeth.[2]

Dopo la seconda vedovanza, Elizabeth si distinse come mecenate di diversi musicisti e compositori di rilievo, tra cui John Dowland. Nel 1605 tradusse dal francese A way of reconciliation touching the true nature and substance of the body and blood of Christ in the sacrament.[3] Fervente puritana, la Cooke fu un'accanita nemica del teatro e si oppose con una petizione alla costruzione del Blackfriars Theatre, ma senza successo.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Louise Schleiner, Tudor and Stuart Women Writers, Indiana University Press, 22 novembre 1994, ISBN 978-0-253-11510-2. URL consultato il 12 marzo 2020.
  2. ^ (EN) Helen Ostovich, Elizabeth Sauer e Melissa Smith, Reading Early Modern Women: An Anthology of Texts in Manuscript and Print, 1550-1700, Psychology Press, 2004, ISBN 978-0-415-96646-7. URL consultato il 12 marzo 2020.
  3. ^ (EN) John A. Wagner e Susan Walters Schmid, Encyclopedia of Tudor England, ABC-CLIO, 2012, p. 973, ISBN 978-1-59884-298-2. URL consultato il 12 marzo 2020.
  4. ^ (EN) Chris Laoutaris, Shakespeare and the Countess: The Battle that Gave Birth to the Globe, Penguin Books Limited, 24 aprile 2014, ISBN 978-0-241-96021-9. URL consultato il 12 marzo 2020.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN60005486 · ISNI (EN0000 0000 8019 3834 · BAV 495/104173 · CERL cnp00473204 · LCCN (ENn82220115 · GND (DE124002714 · BNF (FRcb16655621w (data) · WorldCat Identities (ENlccn-n82220115