Elezioni regionali in Lombardia del 2010
Elezioni regionali in Lombardia del 2010 | ||||
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Stato | Italia | |||
Regione | Lombardia | |||
Data
|
28, 29 marzo | |||
Affluenza | 64,64% ( 8,33%) | |||
Candidati | ||||
Partiti | ||||
Coalizioni | ||||
Voti | 2.704.364
56,11% |
1.603.666
33,27% | ||
Seggi | 49 / 80 |
28 / 80 | ||
Distribuzione del voto per comune
| ||||
Presidente della Lombardia | ||||
Roberto Formigoni (PdL) | ||||
Le elezioni regionali italiane del 2010 in Lombardia si sono tenute il 28 e 29 marzo. Esse hanno visto la vittoria del presidente uscente Roberto Formigoni, sostenuto dal centro-destra, che ha sconfitto Filippo Penati, sostenuto dal centro-sinistra.
Su 7.694.756 elettori hanno votato in 4.973.519 ovvero il 71,95%.
Risultati[modifica | modifica wikitesto]
Candidati
|
Voti | % | Liste | Voti | % | Seggi | |||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Roberto Formigoni (Per la Lombardia)
✔️ Presidente |
2 704 364
|
56,11
|
1 355 133 | 31,79 | 23 | ||||
1 117 227 | 26,21 | 18 | |||||||
7 008 | 0,16 | – | |||||||
Seggi assegnati alla lista regionale
|
8 | ||||||||
Filippo Penati (Penati Presidente)
|
1 603 666 | 33,27 | 976 215 | 22,90 | 21 | ||||
267 954 | 6,29 | 4 | |||||||
69 932 | 1,64 | 1 | |||||||
59 112 | 1,39 | 1 | |||||||
35 060 | 0,82 | – | |||||||
13 415 | 0,31 | – | |||||||
Seggio assegnato al candidato presidente classificatosi secondo
|
1 | ||||||||
225 849 | 4,69 | 164 078 | 3,85 | 3 | |||||
144 585 | 3,00 | 99 390 | 2,33 | – | |||||
113 754 | 2,36 | 87 221 | 2,05 | – | |||||
Gianmario Invernizzi
|
27 358 | 0,57 | 11 281 | 0,26 | – | ||||
Totale
|
4 819 576
|
100
|
4 263 026
|
100
|
80
| ||||
Schede bianche
|
44 445
|
0,89
| |||||||
Schede nulle
|
109 498
|
2,20
| |||||||
Votanti
|
4 973 519
|
64,64
| |||||||
Elettori
|
7 694 756
|
Consiglieri eletti[modifica | modifica wikitesto]
Seggi per lista | |
---|---|
Questo grafico non è disponibile a causa di un problema tecnico. Centro-sinistra in Italia 28 |
Controversie[modifica | modifica wikitesto]
Il 16 dicembre 2009 viene ufficializzata la ricandidatura di Formigoni a Presidente della Regione Lombardia per le elezioni regionali previste nella primavera del 2010 nelle file de Il Popolo della Libertà[1]. La ricandidatura è subito contestata: la legge 165/2004, art. 2, stabilisce infatti la non immediata rieleggibilità allo scadere del secondo mandato consecutivo del presidente della giunta regionale eletto a suffragio universale e diretto. Pure escludendo il mandato 1995-2000, in cui Formigoni venne eletto dal Consiglio regionale e non a suffragio universale e diretto, egli ha governato i successivi due mandati.
Chi sostiene la candidabilità di Formigoni per un quarto mandato si giustifica sostenendo che il mandato in corso nel 2004 non sarebbe computabile, perché già iniziato all'entrata in vigore della legge 165/2004. Ciò posticiperebbe al 2015 l'effettiva operatività del divieto di rielezione. Una sentenza della Cassazione (2001/ 2008) aveva tuttavia escluso la possibilità di ricandidatura per la carica di sindaco in una fattispecie analoga; pertanto, il 22 febbraio 2010 viene depositato un esposto alla corte d'appello di Milano contro la sua ricandidatura, a firma di diversi consiglieri regionali di centrosinistra.
Un ulteriore motivo di controversie si registra nel marzo 2010, quando la Corte d'Appello di Milano decreta la non ammissione del listino di Formigoni per mancanza del numero minimo di firme necessarie alla presentazione (3 421 anziché 3 500), a seguito di 514 firme riscontrate irregolari[2]. Il 3 marzo la Corte d'Appello respinge il ricorso della stessa lista, rilevando un numero ancora minore di firme valide. Come conseguenza, sarebbero state escluse dalla competizione elettorale tutte le liste circoscrizionali collegate al candidato. Formigoni, dopo un ricorso al TAR e al Consiglio di Stato, è però riammesso alle elezioni.
Note[modifica | modifica wikitesto]
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Ministero degli Interni, Archivio Storico delle Elezioni, su elezionistorico.interno.gov.it.