Draconidi

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Una Draconide in caduta verso la Terra.

Le Draconidi, note anche come Giacobinidi, sono uno sciame meteorico imparentato con la cometa periodica Giacobini-Zinner con radiante (ovvero il punto dal quale sembrano provenire tutte le scie) collocato nella testa della costellazione del Drago. La loro sigla internazionale è DRA.[1]

L'evento si ripete con differente intensità durante i primi di ottobre, nelle notti tra l'8 ed il 10 ottobre. Il periodo migliore per l'osservazione è costituito dalle ore serali, al contrario della maggioranza degli altri sciami: la loro velocità è tra le più basse conosciute.

Eventi maggiori[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1933[2][3][4] e nel 1946[2] sono state osservate piogge di migliaia di meteore l'ora. Una notevole intensità è stata rilevata inoltre negli anni 1985 e 1998.

Il perielio ed il nodo discendente (uno dei due punti nei quali l'orbita della cometa interseca il piano dell'eclittica) dell'orbita della cometa Giacobini-Zinner rimangono prossimi all'orbita della Terra. Di conseguenza, il nostro pianeta si trova ad incontrare ogni anno parte della nube di materiale emesso dalla cometa in prossimità del suo perielio. La densità meteorica maggiore dovrebbe assumere il suo valore massimo in corrispondenza del nodo, ovvero quando la Terra attraversa una regione di spazio assai prossima a quella attraversata dalla cometa come nel 1998[5][6] e, a livello un po' inferiore, nel 2005.[7] In particolare le densità meteoriche maggiori sono state rilevate quando la Terra seguiva da vicino la cometa. Quando ciò non accade, la nube di materiale ha tempo di diradarsi o spostarsi ed il fenomeno può apparire diminuito in intensità. Inoltre, le perturbazioni gravitazionali di Giove causano, all'incirca ogni due rivoluzioni della cometa intorno a Sole (quindi circa ogni dodici anni), variazioni nell'orbita cometaria, che avvicinando o allontanando il percorso della cometa dalla Terra, co-determinano l'intensità delle Draconidi osservate.

Uno sciame meteorico è avvenuto l'8 ottobre 2011,[8] come previsto[9][10][11] anche se la luna crescente ha ridotto la visibilità di alcune meteore.

Nel 2012, l'analisi radar ha permesso di rilevare una densità meteorica di circa 1000 meteore all'ora. Questa pioggia potrebbe essere stata causata dalla stretta scia di detriti lasciati dalla cometa progenitrice nel 1959.[12]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Table 7 Working list of cometary meteor showers, pag 732.
  2. ^ a b Gary W Kronk, Draconids ("Giacobinids"), su Meteor Showers Online. URL consultato l'11 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 27 giugno 2018).
  3. ^ "The meteors from Giacobini's comet", Wylie, C. C., Popular Astronomy, Vol. 42, p. 44, (EN) The meteors from Giacobini's comet, su adsbit.harvard.edu. URL consultato il 25 settembre 2018.
  4. ^ John McFarland and Mark Bailey, Account of the 1933 Draconids meteor storm (TXT), su imo.net, International Meteor Organization (IMO), 7 ottobre 2011. URL consultato l'8 ottobre 2011.
  5. ^ Giacobinids dazzle observers, su science.nasa.gov, 14 ottobre 1998. URL consultato il 12 luglio 2017 (archiviato dall'url originale il 24 novembre 2009).
  6. ^ Arlt, R. "Summary of 1998 Draconid Outburst Observations", WGN, Journal of the International Meteor Organization, Vol. 26, p. 256-259, 1998.
  7. ^ Campbell-Brown, M.; Vaubaillon, J.; Brown, P.; Weryk, R. J.; Arlt, R. "The 2005 Draconid outburst", Astronomy and Astrophysics, Volume 451, pp. 339–344, 2006.
  8. ^ Draconids show expected outburst, su imo.net, International Meteor Organization (IMO). URL consultato il 6 dicembre 2011 (archiviato dall'url originale il 13 dicembre 2011).
  9. ^ Adrian West, The Draconid Meteor Shower – A Storm is Coming!, in Universe Today, 3 ottobre 2011. URL consultato il 3 ottobre 2011.
  10. ^ Draconids Meteor Shower on 8 October 2011, in International Meteor Organization (archiviato dall'url originale il 25 settembre 2011).
  11. ^ Kelly Beatty, A Deluge of Draconids?, in Sky and Telescope, Highlights. URL consultato il 31 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 25 ottobre 2012).
  12. ^ Geert Barentsen, Draconids show outburst (again!), su barentsen.wordpress.com, 8 ottobre 2012. URL consultato l'8 ottobre 2012.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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