Donald Oenslager

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Donald Oenslager, nome completo Donald Mitchell Oenslager (Harrisburg, 7 marzo 1902New York, 11 giugno 1975), è stato uno scenografo e docente statunitense.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Donald Oenslager studiò ad Harvard, dove frequentò i corsi di recitazione diretti dal critico letterario ed educatore George Pierce Baker, dopo di che si trasferì in Europa con una borsa di studio per le arti figurative.[1]

Oenslager si avvicinò al teatro inizialmente come attore, lavorando al Greenwich Village Theatre e alla Provincetown Playhouse nei primi anni venti,[2]in ambienti nei quali emergevano le personalità del drammaturgo Eugene O'Neill e dello scenografo Robert Edmond Jones.[1]

Oenslager si dedicò alle scenografie teatrali dopo gli studi europei e dopo la sua esperienza come attore, e il suo primo lavoro come scenografo fu nel 1925 per un balletto, Sooner or Later alla Neighborhood Playhouse.[2][3][1]

Oenslager realizzò scenografie per oltre duecentocinquanta opere teatrali, opere, balletti e musical in cinquanta anni di carriera,[1] lavorando a molte produzioni di Broadway,[4] tra cui Of Mice and Men (1937) e A Majority of One (1959), per il quale ricevette il premio Tony Award.[2][5]

Per quanto riguarda l'opera lavorò per Tosca, Tristano e Isotta, Salomè, Otello e per molte altre produzioni.[1]

Svolse anche l'attività di professore della facoltà della Yale School of Drama,[3][4] insegnando scenografia dal 1925 fino alla sua morte nel 1975; inoltre pubblicò molti libri, tra cui Scenery Then and Now (1936) e Notes on Scene Painting (1952).[2]

Profondamente influenzato dagli scenografi europei, Edward Gordon Craig e Adolphe Appia, Oenslager portò una ventata di innovazione sul realismo della scenografia teatrale americana.[2] Ben distante da un rigido impegno teorico, si caratterizzò per un illuminato empirismo che, di volta in volta, lo ispirò a vincolare i propri interventi alle obiettive esigenze del testo e non a tentare di racchiuderlo entro prefabbricati schemi grafici.[4]

Nel corso della sua vita, Oenslager collezionò molti materiali riguardanti Craig e Appia.[2]

Dopo la sua morte, avvenuta l'11 giugno 1975, la vedova di Oenslager, Mary, consegnò parte del materiale di Craig alla New York Public Library, alla divisione del Billy Rose Theatre, mentre altre parti della collezione andarono alla Yale University.[2]

Scenografie[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e (EN) Donald M. Oenslager, 73, Dies; Designed Stage Sets 50 Years, su nytimes.com. URL consultato il 21 aprile 2019.
  2. ^ a b c d e f g (EN) Donald Oenslager collection of Edward Gordon Craig, su archives.nypl.org. URL consultato il 21 aprile 2019.
  3. ^ a b (EN) The Theatre of Donald Oenslager, su wesscholar.wesleyan.edu. URL consultato il 21 aprile 2019.
  4. ^ a b c Donald Oenslager, in le muse, VIII, Novara, De Agostini, 1967, p. 354.
  5. ^ (EN) Donald Oenslager, su ibdb.com. URL consultato il 21 aprile 2019.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) William A. Everett e Paul R. Laird, The Cambridge companion to the musical, Cambridge University Press., 2002.
  • (EN) Kurt Gänzl, The Encyclopedia of Musical Theatre (3 volumi), New York, Schirmer Books, 2001.
  • (EN) John B. Jones, Our Musicals, Ourselves, Hanover, University Press of New England, 2003.
  • (EN) Mark Lubbock, American musical theatre: an introduction, in The Complete Book of Light Opera, Londra, Putnam, 2002.
  • (EN) Walter J. Meserve, An Outline History of American Drama, New York, Feedback/Prospero, 1994.
  • (EN) Roger Parker, The Oxford illustrated history of opera, Oxford University Press., 2001.
  • (EN) Don Shiach, American Drama 1900–1990, 2000.
  • (EN) Stephen Watt e Gary A. Richardson, American Drama: Colonial to Contemporary, 1994.

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