Discussioni Wikipedia:Codice universale di condotta

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Acronimo da cambiare

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Stiamo adottando un acronimo preso dagli americani della Foundation, quando questa è la Wikipedia in lingua italiana. UCoC non ha senso come abbreviazione in italiano, anche perché la pagina poi porta "Codice universale di condotta" nell'incipit.

Propongo di usare la dicitura già in uso "Codice universale di condotta" e di abbreviarla nell'italianissimo CoCò (CUC è brutto, lo ammetto) --Ruthven (msg) 14:54, 28 apr 2021 (CEST)[rispondi]

OK! Anche se penso che qualsiasi abbreviazione sia inesorabilmente terribile asd --Valerio Bozzolan (msg) 15:01, 28 apr 2021 (CEST)[rispondi]
[@ Ruthven] Abbiamo già il cococo, prima di trasformare 'sto progetto in un pollaio magari parliamone. Su meta è stato abbreviato in CUC che mi pare un filino meglio della tua proposta. --Civvì (Parliamone...) 23:04, 1 mag 2021 (CEST)[rispondi]
Gentile @Civvì ti ringrazio per partecipare a questa discussione, ma trovo che CUC sia bruttino, perché finisce con consonante. CUCo suona meglio, ma non so se ha abbastanza impatto mnemonico presso gli utenti (e non ha molto senso in italiano); sarebbe stato meglio CUCU`. CoCU è impensabile (vuol dire "cornuto" in francese). Secondo me, rimane solo COCo' --Ruthven (msg) 12:21, 2 mag 2021 (CEST)[rispondi]
Gentile [@ Ruthven] so per certo, ora cerco le fonti, che in santali o newari o twi o altro (non ricordo bene i dettagli ma posso informarmi) Cocò vuol dire cose brutte che non posso dire perché violerei il CUC stesso. E ora? Portiamo la cosa al bar? --Civvì (Parliamone...) 12:59, 2 mag 2021 (CEST)[rispondi]
Non CoCò-ndivido questa voglia di cambiare acronimo: IMHO UCoC è la soluzione migliore. --C. crispus(e quindi?) 14:49, 2 mag 2021 (CEST)[rispondi]
@Capricornis crispus E UCOC sarebbe l'acronimo di cosa... in italiano? Giusto per adeguarci. --Ruthven (msg) 15:52, 2 mag 2021 (CEST)[rispondi]
[↓↑ fuori crono] Universale Codice di Condotta. --C. crispus(e quindi?) 16:01, 2 mag 2021 (CEST)[rispondi]
@Capricornis crispus Ma sta scritto "Codice di condotta universale", guarda bene: hai invertito le lettere. --Ruthven (msg) 16:06, 2 mag 2021 (CEST)[rispondi]
Per amor di precisione in realtà il titolo della pagina è "Codice universale di condotta". --C. crispus(e quindi?) 16:11, 2 mag 2021 (CEST)[rispondi]
che ne dite di CodUnCon? --2.226.12.134 (msg) 15:54, 2 mag 2021 (CEST)[rispondi]
92 minuti di applausi! --Ruthven (msg) 15:58, 2 mag 2021 (CEST)[rispondi]
Ma non si può proprio usare CDC come in tutte le aziende? (specie viste le recenti impennate aziendalistiche...)
CDC Vale sia come "Codice Di Condotta" che come "Codice della Civvi", che mi pare più verosimile. "Universal" lo possiamo anche lasciar perdere, noi non ci siamo mai posti di questi limiti -- g · ℵ → Gianfranco (msg) 17:45, 2 mag 2021 (CEST)[rispondi]
Favorevole a CDC. --C. crispus(e quindi?) 18:20, 2 mag 2021 (CEST)[rispondi]
A me, sarà il periodo ma CDC fa venire in mente questo: CDC. Io sto con CUC al quale potete aggiungere una vezzosa ù finale quando sarete amici/avrete preso confidenza. :-P --Civvì (Parliamone...) 19:56, 2 mag 2021 (CEST)[rispondi]

Domande e riflessioni

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Vorrei sottoporre alla vostra attenzione due domande e una riflessione.

La prima domanda riguarda il cosiddetto “doxxing”, cioè il dossieraggio effettuato al di fuori di WP ai danni un utente, comportamento giustamente condannato dal Codice. La mia domanda è: che dire del doxxing “interno” a WP? Mi spiego meglio: raccogliere i contributi di un utente su it.wiki per qualsiasi scopo ed esporli alla comunità (come ad esempio in una UP o una RdP) è legittimo o può essere considerato “doxxing” nel senso negativo del termine, visto che in passato alcuni lo hanno definito proprio così? E che dire dei comportamenti antiwikipediani tenuti su altri siti ma che hanno comunque un certo impatto sull’ambiente wikipediano? Faccio un esempio specifico: anni fa, ci fu un caso di un utente blasonato che formulò dei pesanti attacchi personali verso un altro utente su un blog esterno, il quale aprì una RdP sulla questione per chiedere un parere alla comunità. Su altre wiki questo tipo di comportamenti vengono sanzionati senza troppi giri di parole, mentre qui, pur riconoscendo quanto l’accaduto fosse deplorevole e meschino, si stabilì che su WP non si può rispondere di fatti avvenuti altrove, anche se hanno delle conseguenze dirette sull’ambiente wikipediano (addirittura non mancarono quelli che rimproverarono all’utente il fatto di aver portato su WP un fatto avvenuto altrove). Il risultato fu che il colpevole se la cavò con un nulla di fatto sfruttando un “vuoto” normativo, mentre l’utente insultato (molto attivo fino a quel momento) abbandonò per sempre Wikipedia, comprensibilmente amareggiato. Vorrei capire se l’orientamento della comunità continuerà ad essere questo oppure con questo nuovo Codice cambierà qualcosa, e se quindi un utente può documentare comportamenti antiwikipediani avvenuti esternamente che hanno un impatto su WP (insulti, campagne di alterazione del consenso, ecc. ecc.) oppure se questo debba considerarsi “doxxing”. [1]

La seconda domanda riguarda invece il cosiddetto “hounding”, pratica assolutamente odiosa e deprecabile, eppure piuttosto diffusa da quello che ho visto. Qui il problema è molto più sottile, perché alcuni utenti (non ultimi alcuni amministratori) potrebbero giustificare questa pratica con ragionamenti del tipo “ma quell’utente è un portatore di POV, sto solo controllando che non faccia danni”, non necessariamente cancellando, ma magari semplicemente editando qualcosa qua e là, insomma facendo sempre sentire il fiato sul collo all’utente in questione. Per quanto alcuni possano essere effettivamente mossi da buoni propositi, dove sta il confine tra la tutela dell’enciclopedia e l’hounding?

La riflessione che faccio, invece, è questa: quello che mi preoccupa di più di questo nuovo codice non è tanto il contenuto, quanto la sua applicazione. Bazzico WP da 13 anni ormai, e personalmente ho potuto constatare che uno dei malesseri che Wikipedia si trascina da allora è il fatto che le regole ci sono, e sono sufficienti, ma spesso non vengono applicate in maniera uniforme e omogenea. Insomma, non ci sono regole chiare per tutti. Troppo spesso, infatti, si ricorre all’abusatissimo principio del “caso per caso”, finendo però per lasciare inevitabilmente una sensazione di doppiopesismo, applicato a seconda dell’utenza di turno. Il mio augurio, perciò, è che questo codice venga applicato in maniera equa e imparziale, applicando le norme lì esposte in base ai fatti realmente avvenuti, e non in base a chi si rende responsabile di tali fatti, non in base alla firma, alla qualifica di un utente, al suo editcount o al suo “peso storico” nell’enciclopedia, perché altrimenti anche questo codice finirà per perdere di valore e di autorevolezza. --109.115.99.103 (msg) 15:02, 30 apr 2021 (CEST)[rispondi]

Con ordine.
Premessa 1: in generale lo scopo di un codice di condotta all'interno di un progetto collaborativo è semplicemente quello di rendere chiari dei valori comuni, non certo di essere la soluzione di *tutti i mali* e nemmeno quello di essere una sorta di codice giuridico, altrimenti sarebbero tutti moooolto più lunghi e articolati di quello che sono (e già UCoC è stato accusato di essere troppo lungo).
Premessa 2: UCoC sarà completo solo una volta redatta anche la parte dell'enforcement, ci sono alcuni punti che il comitato di redazione della fase uno ha lasciato volutamente "vaghi" delegando implicitamente l'approfondimento a chi si occuperà di fase due. Può anche essere che la parte già esistente possa subire qualche minima modifica in seguito a questa seconda fase di redazione.
Premessa 3: UCoC a parte, mi sfugge sempre un po' il senso di citare episodi accaduti nel (wikipedianamente) lontano passato in cui sicuramente la community era diversa, l'esperienza era diversa e nel caso di "prima occorrenza" di un episodio non avendo storia o precedenti sì è dovuto inventare - e spesso sbagliando. Che non è un invito a scordarsi il passato, è semplicemente un prendere atto che il passato è servito ad arrivare al qui e ora nel modo e nella forma in cui ci siamo arrivati e da cui dobbiamo partire per proseguire. Le domande da farsi sono sia "come verrebbe gestita questa situazione oggi?" sia "come vorremmo che venisse gestita questa situazione?"
Premessa 4: mi dispiace fare riferimento al testo originale in inglese ma è quello uscito da oltre tre mesi di lavoro ed è il "testo madre" che include e contempla le varie sfumature.
Passando a UCoC, nella sezione "Disclosure of personal data" è molto chiaro di quali casistiche si sta parlando:
  1. la divulgazione senza esplicito consenso sui siti Wikimedia o esternamente di dati personali dei quali si è venuti a conoscenza
  2. la divulgazione esterna e senza esplicito consenso di attività svolte sui siti Wikimedia
Possono sembrare casi poco chiari ma ci sono situazioni in cui può essere rischioso associare un nome vero ad un nickname, ricordiamoci anche che questo coso è globale (ciò non toglie che ci siano rischi anche a livello locale).
Rientra in questi casi la collezione di edit per effettuare una richiesta di pareri o una procedura di problematicità? Direi proprio di no.
Per contro, dobbiamo un po' aumentare la nostra sensibilità collettiva (intendo di itwiki) sui due punti descritti? Probabilmente sì.
Punto due: Eventi che accadono al di fuori dei progetti Wikimedia e che coinvolgono partecipanti ai progetti. Questo è uno dei casi rimandati alla fase due, l'orientamento emerso anche durante le consultazioni comunitarie è comunque quello che, in ottica di mantenimento di un clima collaborativo positivo, questi eventi debbano essere in qualche maniera presi in considerazione. Come? Si vedrà se verrà proposta una linea guida comune oppure se verrà lasciato spazio ad ogni progetto di valutare l'opportunità di farlo, i metodi e i percorsi. Mi pare che l'orientamento attuale su itwiki sia comunque quello di tenere conto, nel quadro del comportamento complessivo di un'utenza, anche dei comportamenti "inopportuni" che hanno luogo fuori dagli spazi Wikimedia.
A proposito di hounding e "dove sta il confine tra la tutela dell’enciclopedia e l’hounding?". Dove stava fino ad adesso, non è che UCoC annulla di colpo tutte le linee guida costruite dal 2001 fino ad oggi. Quello che probabilmente emergerà dalla fase due sarà la creazione di un probabile percorso di appello. Ma tanto quanto UCoC non è pensato come un "codice giuridico" quello che emergerà in fase due non potrà essere un codice di procedura. L'analisi caso per caso, un certo livello di possibile arbitrarietà, l'errore umano ecc ecc potranno essere eliminati completamente? Secondo me no ma questo non significa che non valga la pena provare a ridurli al minimo. --Civvì (Parliamone...) 11:02, 1 mag 2021 (CEST)[rispondi]
Cerco di andare anch’io con ordine.
Premesse 1 e 2: ovviamente non pretendo certo che UCoC sia una specie di sacro oracolo che dia tutte le risposte o che sia la panacea di tutti i mali di WP, né che non possa essere migliorato col tempo, ma di certo mi aspetterei che coprisse eventuali “zone d’ombra” lasciate dalle attuali linee guida, e infatti le situazioni da me evidenziate sono proprio quelle che secondo me non sono sufficientemente regolamentate dalle attuali policies.
Premessa 3: il senso di “citare episodi accaduti nel (wikipedianamente) lontano passato” sta nel fatto che la comunità non è cambiata molto da allora, nel senso che gli utenti (amministratori compresi) che espressero la loro opinione su quella vicenda sono ancora molto attivi, e se veramente, come tu dici, “l'orientamento attuale su itwiki sia comunque quello di tenere conto, nel quadro del comportamento complessivo di un'utenza, anche dei comportamenti "inopportuni" che hanno luogo fuori dagli spazi Wikimedia”, voglio augurarmi che gli utenti intervenuti in quella vicenda si siano allineati all’orientamento attuale su it.wiki, visto che all’epoca la maggioranza dimostrò di essere di orientamento radicalmente opposto. Ci tengo a precisare inoltre che si trattò di una “prima occorrenza” per la wiki italiana, ma non per altre, visto che già all’epoca in molti fecero notare che su altre wiki questi ed altri comportamenti simili venivano sanzionati senza tanti infiorettamenti, mentre da noi si stava assistendo alla fiera del garantismo e del buonismo. Mi pare quindi, che non fosse tanto un problema organizzativo, quanto piuttosto di sensibilità comunitaria. Il motivo per cui ho sollevato questo interrogativo è proprio perché mi sono chiesto "come vorrei che venisse gestita questa situazione?" Personalmente ho provato a mettermi nei panni dell’utente vittima di quell’episodio, e scusa la franchezza, ma devo ammettere che vedere un utente pluriproblematico che prende per i fondelli me e tutta la comunità sfruttando un “vuoto” normativo, con l’aria tronfia di chi sa di averla fatta franca anche stavolta, mi manderebbe leggermente in bestia. Apprendo con piacere che qualcosa sta cambiando in questo senso.
Premessa 4: avevo ben pochi dubbi al riguardo, ma ti ringrazio di aver definitivamente fugato quelli che rimanevano. A questo punto però ho un’altra domanda: tempo fa si decise di istituire il cosiddetto “topic ban”, cioè una specie di bando “soft” relativo soltanto a determinate aree dove un utente, per una ragione o per un’altra, ha dimostrato di non sapersi approcciare in maniera neutrale e costruttiva. La mia domanda è questa: se io venissi a conoscenza di informazioni esterne a WP che dimostrassero in maniera inequivocabile che c’è un palese conflitto di interessi fra un utente e la sua area di maggiore contribuzione, potrei portare la cosa all’attenzione della comunità? Il topic ban, infatti, è nato principalmente per allontanare gli utenti non dall’intera enciclopedia, ma solo da quei temi dove non hanno il sufficiente distacco per poter contribuire in maniera obiettiva ed imparziale, e se scopro che un utente gestisce un blog revisionista, allora potrebbe non essere adatto a redigere voci di storia, così come un utente attivo negli ambienti anti-sette potrebbe non essere adatto a redigere voci su minoranze religiose. Utilizzo il condizionale perché ovviamente si dà sempre per scontata la buona fede degli utenti e non necessariamente quello che è un particolare interesse verso un tema sfocierà in una militanza POV, ma ciò non toglie che in caso di problematicità su questa o quella pagina, a mio avviso, si dovrebbe perlomeno decidere se tenere conto o meno di eventuali conflitti di interessi degli utenti intervenuti, perché questo permetterebbe di capire meglio il da farsi, ad esempio se applicare un semplice topic ban o un blocco vero e proprio.
Quanto alla mia domanda sull’hounding, [@ Civvi], stesso discorso di prima: se ho sollevato questo interrogativo è perché credo che il confine tra hounding e tutela dell'enciclopedia non sia sufficientemente netto in base alle attuali policies, e vorrei capire appunto quali cambiamenti il UCoC apporterà rispetto alle attuali linee guida. Mi rendo conto che siamo in una fase embrionale, ma intanto che il Codice viene perfezionato ho fatto una domanda specifica su un aspetto specifico sul quale mi aspettavo una risposta un po’ più specifica. --109.115.99.103 (msg) 23:51, 5 mag 2021 (CEST)[rispondi]
  1. ^ Sono consapevole, come fattomi notare da [@ Civvi], che il significato di "doxxing" vero e proprio sia diverso, ma come ho detto in passato alcuni utenti, fra cui amministratori di lungo corso, hanno definito il raccogliere i contributi di un utente in una UP o una RdP come "dossieraggio", descrivendola come una pratica tecnicamente consentita ma deleteria. Per questo vorrei capire se quello che ho esposto sia assimilabile al concetto di doxxing descritto nel codice o no.

guardando la discussione al Bar mi viene il dubbio come si sia passati da un testo dai toni del manuale delle Giovani Marmotte (non buttare le cartacce a terra) a questo testo che sembra uscito da fumetto di Dilbert ambientato dentro Brazil ("Code Enforcement Officer", "U4C Committee"). il mumbo jumbo del documento mi fa pensare che si voglia introdurre un ArbCom senza chiamarlo ArbCom. --valepert 10:02, 17 ago 2021 (CEST)[rispondi]

Votazione per le linee guida di implementazione dell'UCOC

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Iniziata ieri. Informazioni su m:Universal_Code_of_Conduct/Enforcement_guidelines/Vote/it. Domande qua. --Pierpao (listening) 12:21, 8 mar 2022 (CET)[rispondi]

Si tratta di un voto consultivo o vincolante? --IlPoncioHo sbagliato? 15:58, 8 mar 2022 (CET)[rispondi]
C'è stata una lettera aperta del comitato degli arbitri (in inglese) all'organo direttivo della fondazione (Board of Trustess) che ha chiesto la votazione. Il direttivo ha risposto con una sua lettera (in inglese) in cui ha risposto testualmente che se il 50% + 1 dei votanti è a favore la linea guida viene ratificata, in caso contrario, si discute, sulle modifiche da fare, non che non si implementa l'UCOC, ma lo si fa una volta che si è trovato il consenso. Quindi sì in un certo modo è vincolante. Si tenga presente che in tutte le organizzazioni grosse c'è un codice di condotta, sia per tutelare gli utenti sia il direttivo, perchè in base a molte leggi il direttivo è responsabile di quello che succede se non sorveglia o imbastisce un sistema di regole/controlli. Se i direttivi non sono tutelati non dirigono o rinunciano. Se gli utenti non sono tutelati possono avere brutte esperienze e/o scappare. Per noi cambia poco, ma è utilissimo per le piccole Wiki con pochi amministratori a volte non neutrali e per quanto accade fuori dai progetti, nelle chat, nelle conferenze, raduni ecc ecc--Pierpao (listening) 16:43, 8 mar 2022 (CET)[rispondi]
Ho trovato questo UCoC di buon senso, snello, chiaro e che tutela tutti, nuovi utenti e utenti con esperienza, staff e lettori. Insomma, tutto quello che fa parte dell'universo Wikimedia. E bene scrivere nero su bianco cose che spesso si danno per scontato. Grazie [@ Pierpao] per averlo riportato qui. Ricordo che c'è tempo fino al 21 marzo, grazie. --Camelia (msg) 20:08, 13 mar 2022 (CET)[rispondi]