Discussione:Venezia/turismo

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Gli effetti del turismo a Venezia[modifica wikitesto]

Venezia, come altre località turistiche, vede un proliferare di attività che nulla hanno a che fare con la tradizione o che ne rappresentano la degenerazione e che sono funzionali esclusivamente all'industria turistica. Sono elencati di seguito alcuni aspetti.

  1. Serenate in gondola: sono oggi ad uso esclusivo dei turisti stranieri e hanno come canzoni più gettonate le napoletane "O sole mio" e "Santa Lucia"; la prima curiosamente è reputata da molti stranieri un genuino "prodotto veneziano".
  2. Maschere di carnevale: inesistenti prima degli anni '80, hanno invaso oggi ogni angolo della città. Traggono la loro origine nelle prime edizioni del Carnevale di Venezia (nato nel 1979). La loro vendita, originariamente limitata al periodo carnevalizio, si è in breve estesa a tutto l'anno. Le foggie oggi più popolari nulla hanno a che fare con la tradizione antica.
  3. Souvenir: dalla bocce di plastica con la neve, ai cappelli da clown, alla gondola di plastica con ballerina e carrillon.
  4. Paccottiglia di vetro: accanto a un pregevole e antica produzione artigianale, numerose è la paccottiglia di vetro messa in vendita come souvenir. Per porre rimedio a questa degenerazione, i prodotti di Murano autentici sono oggi dotati di un apposito bollino di
  5. Carnevale: l'odierno Carnevale di Venezia, non affonda le sue tradizione nell'antico carnevale della Serenissima. La tradizione, infatti, era caduta in disuso dopo la caduta della Repubblica di Venezia. A partire dal 1979, tuttavia, sono state di nuovo organizzate delle celebrazioni in grande stile. Tale nuova edizione, tuttavia, non presenta un carattere popolare ed è poco sentita dalla cittadinanza e va vista in primo luogo come un'attrazione turistica messa in piedi per rivitalizzare quello che era una periodo turistico di "bassa stagione".
  6. Altre situazioni più spiacevoli riguardano la presenza di personale abusivo, la cui presenza non cessa di provocare polemiche. Si va dagli intromettitori (volgarmente chiamati "battitori") presenti al Tronchetto o a Piazzale Roma, ai trasportatori nautici privi di licenza.Questo commento senza la firma utente è stato inserito da Barba Nane (discussioni · contributi).


I punti 3 e 6 mi sembrano comuni alle varie città (non ci sarà la gondola, ma magari il Colosseo o la torre di Pisa...). Quanto al punto 5, non mi sembra del tutto vero che il carnevale sia poco sentito dai veneziani, perlomeno da una gran parte. E' vero che per parte della popolazione (specie la piu' anziana) rappresenta un disagio, ma è anche vero che molti veneziani vi partecipano (vestendosi pure in maschera). E la sera del martedi grasso i turisti sono una netta minoranza... Sul punto 2 infine dissento un po': sicuramente non tutte, ma un bel po' di maschere sicuramente risalgono a ben prima di 30 anni fa. Ciao! --TheWiz83 (msg) 18:04, 28 ago 2008 (CEST)[rispondi]

Be' modifica. Sul punto 2: alcuni modelli tipo la "Bauta" o le maschere della commedia dell'arte, sono riesumazioni di modelli tradizionali. Ma quei modelli di maschera, dall'espressione asettica, piene di brillantini sono moderni. E in generali i modelli moderni sono i più diffusi. Comunque ripeto: perchè non editi direttamente???? Lo avevamo messo qui apposta!--'El Barba' (msg) 19:10, 28 ago 2008 (CEST)[rispondi]