Discussione:Teorie sulla costruzione delle piramidi egizie

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Il troppo spazio dedicato alla teoria di Fiorini è ingiusto rilievo e WP:POV. E' sufficiente un accenno a questa teoria Jalo 17:53, 25 giu 2012 (CEST)[rispondi]

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Diodoro Siculo dice 360 uomini

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Gentili utenti, ho notato la frase "[...] 360 uomini furono costantemente impegnati nel lavoro, prima che l'intero edificio fosse finito alla fine di 20 anni di lavoro."

360 uomini? Perdonate l'apparente polemica, ma siamo sicuri di questo dato? Non sarà per caso che abbisogna di qualche zero in più? Io non ho accesso al dato originale ma ad occhio mi pare pochino. Qualcuno potrebbe verificare con documenti alla mano?

Io verificherei anche il resto della "logistica" e dell'organizzazione di contorno necessaria ad esempio il cibo: gli operai e coloro che stavano intorno erano pur sempre mani sottratte ad altre attività quali agricoltura, caccia, alla produzione di cibo ed in generale ad altri lavori anche di artigianato e all'esercito e quindi alla difesa del territorio, alla cura degli animali da lavoro e alla produzione e riparazione degli utensili, alla preparazione dei pasti per se stessi e per gli altri... ecc... Senza dimenticare gli aspetti legati al coordinamento dei lavori, che doveva essere eccelsa vista la precisione degli innumerevoli aspetti del "prodotto finale".

Grazie

In merito vorrei proporre un ragionamento: sentitevi liberi di criticarlo anche aspramente:

Dati: ho letto altrove che 2.415.000 dovrebbe essere il numero di blocchi di cui è composta la Grande piramide di Cheope. 20 gli anni in cui sarebbe stata edificata con tutto il lavoro di contorno inclusa il taglio, la levigatura dei blocchi, il loro trasporto, il loro trascinamento fino al punto di posizionamento sulla base fino alla punta della piramide da 360 uomini

mmmmhhhh vediamo cosa mi dice la matematica...

2415000 / 20 = 120.750 numero di blocchi prodotti trasporta innalzati e posizionati ogni anno, in media ovviamente... 120.750 / 365 = 330,82~ il numero di blocchi prodotti trasporta innalzati e collocati al giorno

se consideriamo un lavoro continuativo svolto 24 ore su 24 (vabeh che forse erano schiavi ma ogni tanto dormivano questi?)

allora abbiamo 330,82~ / 24 = 13,78~ blocchi prodotti, trasportati innalzati e posizionati ogni ora se lavoravano ad orario continuato anche la notte a (luce con di candela o lanterna a grasso di animale) su 2 o 3 turni nell'arco delle 24 ore...

Se invece consideriamo solo lavoro dalle 5 del mattino alle 9 della sera cioè 16 ore di lavoro abbiamo:

330,82~ / 16 = 20,68~ blocchi prodotti, trasportati, innalzati e posizionati all'ora...

Per blocchi intendo massi di pietra pesanti dalle 2 alle 70 - 80 tonnellate ciascuno. Pare che in alto siano stati collocati proprio massi belli grandi di diverse decine di tonnellate, contrariamente alla logica ingegneristica che vorrebbe grandi in basso e quelli in alto di dimensioni ridotte. Peraltro pietre se non erro costituita da granito e diorite, tra le più dure da lavorare e da levigare, specie se si considera che la lavorazione si presume fosse eseguita con utensili di rame e legno. Ho fatto lo spacca pietre artigianale con cunei di acciaio temprato e maglio da 5 kg per un certo periodo della mia vita, ma molto spesso il granito ha la meglio sui cunei di acciaio che cedono piegandosi o spezzandosi... figuriamoci quelli di rame, che a confronto è un metallo ancora più morbido: diventerebbero delle pizze a forza di martellate. Ma evidentemente la mia conoscenza del mestiere di taglia pietre è più arretrata di quella egiziana...

Si consideriamo che per quanto ne sapiamo a quei tempi non si usava la ruota per il trasporto ma i massi (ripeto dalle 2 alle 70 - 80 tonnellate l'uno) si presume fossero spostati per trascinamento dall'imbarcazione (che giungeva attraverso il Nilo, non so per certo dove fosse la cava)

Anche supponendo che per parallelizzare il lavoro avessero costruito una rampa per ciascun lato della piramide per un totale di 4 rampe complessive (che comunque necessitavano tempo per la realizzazione ed il sollevamento/allungamento ad ogni giro di massi innalzato nella piramide stessa), senza considerare le tempistiche per la realizzazione delle strutture interne, dei geroglifici, scolpiti, statue, ecc...

Per tagliare, lavorare e spostare quelli più grandi del peso anche di 70 - 80 tonnellate ciascuno, con quelle tempistiche, probabilmente avremo qualche problemino ancora oggi, nonostante i mezzi tecnologici a nostra disposizione.

Un'altra cosa su cui non mi tornano i conti sono le rampe a zig-zag o anche quelle che seguivano il perimetro della piramide: come facevano a continuare a tirare i blocchi da costruzione su menzionati quando dovevano affrontare le curve? Gli schiavi o gli operai che dir si voglia o anche gli animali non sarebbero finiti fuori dalla rampa e quindi dalla piramide prima di riuscire ad allineare il blocco che stavano trascinando in direzione del successivo tratto di rampa a 90 gradi o addirittura a 180 gradi in modo da potergli far fare la curva? Inoltre mi incuriosisce molto conoscere in quale materiale sarebbero state realizzate tali rampe: legno, sabbia, pietrame.

Senza considerare poi le tempistiche per realizzare e trasportare i materiali ed allestire le stesse strutture logistiche di supporto per le lavorazioni principali come ad esempio le rampe che si presume fossero realizzate in mattoni che contribuiscono senza dubbio ad aumentare le tempistiche.

Un'altra questione sono le ben note piene del Nilo alternate a periodi di magra... cosa che quantomeno poteva dare qualche problemino logistico organizzativo ai trasporti pluviali per lunghe distanze a cui dovevano essere soggetti i blocchi per portarli dalle cave alla sede in cui si innalzavano le piramidi.

Inoltre posso solo immaginare il traffico che c'era sulle rampe per poter far transitare sulle stesse dai 13 ai 20 blocchi all'ora di quelle dimensioni...

Ahhh e le rampe poi... ancora un'altra questione. Le rampe teorizzate che sarebbero potute essere usate sono sostanzialmente di 2 tipi: una di tipo a spirale che avrebbe dovuto girare attorno alla piramide stessa abbarbicandosi intorno alla piramide stessa via via che questa cresceva verso l'alto. L'altro tipo possibile teorizzato era costituita da una unica rampa dritta e posta ad uno dei lati e veniva sollevata e allungata sempre di più per poterla anche essa innalzare man mano che la piramide cresceva. Il problema di queste teorie è che non si capisce dove si sarebbero dovute appoggiare specie per il posizionamento del rivestimento. Ricordatevi infatti che le piramidi della piana di Giza non erano provviste di gradoni come la piramide a gradoni di Djoser a cui le rampe si sarebbero forse anche potute appoggiare per essere sostenute e per sostenere il notevole peso dei massi, delle slitte e delle persone o animali che ci lavoravano sopra. Infatti è noto che le piramidi più famose di Giza avevano un rivestimento in pietra di calcare liscia e addirittura "lucida" (tra virgolette perché* non è chiaro come come interpretare esattamente questo termine non avendo visto di persona) che permetteva alla luce del sole di riflettersi sulla rispettiva superficie e di far arrivare il riflesso a grande distanza. Di questi rivestimenti sono ancora visibili nella punta dei residui che coprivano la piramide di Chefren e che pare si staccarono in seguito ad un terremoto e furono usati come materiale da costruzione per edificare la vicina città in un periodo in cui non esisteva ancora grande interesse per l'archeologia. Risulta evidente a questo punto di come eventuali rampe di quelle dimensioni costruite appoggiandole alle pareti delle piramidi con quelle caratteristiche sarebbero scivolate lungo il pendio delle piramidi stesse poiché non avevano in sostanza punti d'appoggio lungo tutta la loro altezza maggiore, che era parecchia.

Ora andiamo ad analizzare lunghezza e inclinazione delle rampe: ad oggi, la piramide di Cheope ha un'altezza di 138,8 m, con una base quadrata i cui lati misurano 230,36 m ciascuno. Non sto neppure considerando lo strato di calcare bianco con superficie esterna liscia con cui era rivestita la piramide e che il terremoto avvenuto nel XIV secolo fece crollare e che di certo complicava ulteriormente la realizzazione delle rampe, specie se ad essere usate fossero state quelle a spirale.

Ora se considerassimo una rampa dritta con una inclinazione di:

  • 5°, la lunghezza della rampa per raggiungere la sommità della piramide a circa 140 m di altezza sarebbe dovuta essere oltre 1590 metri (ovvero oltre 1 km e mezzo di rampa!!!);
  • 10°, la lunghezza della rampa per raggiungere la sommità della piramide a circa 140 m di altezza sarebbe dovuta essere circa 800 metri (ovvero 0.8 km!!!);

Risulta subito evidente che la lunghezza o l'inclinazione della rampa costituiva un problema mica da poco sia per realizzarla, sia in termini di metri cubi di materiale a tale fine necessario, sia per affrontarla con la sola forza brutta ed inerpicarvi i massi facendoveli scorrere su slitte trainate da funi e questo quindi a prescindere del fatto che si trattasse di schiavi o operai specializzati. Inoltre doveva essere notevole anche la quantità di acqua o di grasso usati per rendere scivoloso tutto il percorso, compresa la rampa stessa, al fine di facilitare il lavoro, il tutto per restare nei limiti di tempo medi calcolati dai circa 2-3 ai 4-5 minuti in media per masso dalla sua estrazione dalla cava al posizionamento finale sulla piramide.

Ora se considerassimo una rampa a spirale ed ipotizzando l'adozione di una inclinazione della stessa di 5°, sarebbero necessari almeno 6 giri completi della rampa intorno alla piramide (sempre senza considerare il rivestimento esterno che complicava le cose ulteriormente) per arrivare quasi in cima. "Quasi" in cima perché man mano che ci si approssima ad essa la distanza tra i vari livelli della spirale diminuisce progressivamente la differenza di altezza tra un pianerottolo e l'altro al di sopra di esso nello stesso angolo della piramide, diventando progressivamente più bassa fino a divenire di di circa 2.5 m tra il penultimo e l'ultimo giro. Comunque un totale di 6 giri comporta la costruzione di 24 pezzi di rampa che si abbarbica a spirale lungo i lati della piramide per un totale di circa 1780 metri (circa 1.8 km di rampa!!!). Naturalmente la sua lunghezza ed il numero di pianerottoli necessari sarebbe minore per una inclinazione di 10°. In ogni uno dei 6 giri dovranno essere presenti 4 pianerottoli, 1 per ogni spigolo/angolo della piramide, per un totale di 24 pianerottoli complessivi per tutta la rampa a spirale. Tali pianerottoli sono necessari per far fare la curva a 90° alla rampa a spirale e quindi alla slitta con sopra i massi seguendo il profilo descritto dai lati della piramide. Come detto tali pianerottoli dovevano essere 4 ad ogni giro completo della rampa intorno alla piramide 1 per spigolo: quindi minore era l'inclinazione della rampa a spirale che girava intorno alla piramide, maggiore era il numero di giri e quindi maggiore era anche il numero delle curve a 90° che si dovevano affrontare raggiunti gli angoli della piramide. Tali pianerottoli dovevano inoltre avere una bella dimensione per potervi operare sopra e far curvare con "agilità" (si fa per dire) la slitta trainata con sopra i massi visto che l'alternativa altrimenti sarebbe stata quella di tirare slitte e massi in spazzi angusti e farle curvare raggiunti egli angoli di 90° gradi non sarebbe stato altrettanto "facile" (eufemisticamente inteso), in quanto curvare in curve strette avrebbe dissipato una bella porzione di forza di trazione e quindi di efficienza nel lavoro, (salvo sistemi per redirigere la forza di trazione degli uomini, come ad esempio le carrucole, ma visto che usavano le slitte perché non era ancora nota la ruota, quindi anche le carrucole non dovevano essere note) rendendo necessario l'aumento degli operai quindi l'appesantimento del peso gravante sulle rampe stesse in punti critici come gli angoli, cose non di poco conto. Le difficoltà di affrontare gli angoli della piramide con le slitte trainate proprie della teoria delle rampe a spirale si sarebbero quindi aggiunte alle difficoltà di cui alle rampe dritte. Peraltro per via delle curve di 90° poste ad ogni angolo quadruplica le difficoltà in proporzione al numero di giri della rampa a spirale e visto che all'altezza della costruzione implicava anche una diminuzione progressiva della sezione della piramide stessa e visto che questa stessa sezione poteva essere ipoteticamente usata per passare con le slitte fino a quando non era stata completata, ma una volta completata si sarebbe dovuto passare interamente sulla rampa abbarbicata esternamente alle pareti inclinate della piramide.

Ora andiamo ad analizzare la forza fisica... Poniamo che per facilitare il lavoro degli operai o schiavi che dir si voglia, i massi venissero collocati su una slitta (mi pare di capire che la ruota ancora non era nota a quei tempi) che scivolava su un percorso costituito da assi trasversali poste lungo la rampa stessa, quindi bagnate o ingrassate da apposite persone o forse scorresse su sabbia bagnata. Al che qualche domanda sorge spontanea: mi chiedo quanta acqua o grasso si dovesse usare per bagnare o ingrassare le assi o la sabbia su cui far scorrere le slitte per tutto il percorso affrontato dalle slitte stesse, dal punto di carico delle pietre, fin su per tutta la lunghezza della rampa, fino al punto di posizionamento delle rocce nella struttura della piramide e poi mi chiedo anche se l'eventuale grasso gettato sulle assi traversali prima del passaggio di una slitta non costituisse un problema per gli uomini o per gli animali che trascinavano le slitte dei viaggi successivi visto che ovviamente avrebbe reso la strada alquanto sdrucciolevole non solo per le slitte ma anche per per coloro che le trainavano esponendoli a cadute ed infortuni. Inoltre, con questo sistema basato in sostanza solo sulla forza brutta, ogni operaio che tira una fune quanto può tirare su una rampa in salita e su una slitta? 150-200 kg già mi sembrano tanti anche per i forzuti antichi egiziani. E per quale distanza prima di avere necessità di essere sostituiti da altri operai di riserva? Qua la valutazione è molto soggettiva perché la resistenza alla fatica di ogni operaio dipende tutto dall'allenamento di ciascun operaio ma è evidente che servivano degli operai sostitutivi che lungo il percorso davano il cambio a chi era via via stanco. A questo punto abbiamo che con i massi più grandi il peso raggiunge anche le 70 - 80 tonnellate ovvero 700 - 800 quintali ed in molti casi anche oltre, più la slitta (forse altri 4 o 5 quintali se non di più). Quindi servivano 705 / 1.5 = 470 operai che dovevano tirare all'unisono la fune della slitta con sopra il masso di quella mole (ottimisticamente, ma forse erano più numerosi, dipende dalla reale inclinazione della rampa). Considerando un peso medio per operaio diciamo di 70 kg le rampe dovevano essere in grado di reggere in sicurezza almeno 75*470 = 35.250 kg (352.5 quintali) di carne umana più il masso e la slitta 705 quintali... Pertanto sommando abbiamo: 705 + 352.5 = 1.057.5 quintali ovvero oltre 100 tonnellate... Certo le rampe dovevano essere belle solide per sopportare tutto quel peso dinamico (cioè in movimento, che aumenta ulteriormente lo stress della struttura rispetto al semplice carico statico). Ma ancora più interessante si fa quando tutti quelli operai più la slitta con il masso o i massi sopra dovevano affrontare le varie curve ad angolo retto ad ogni spigolo della piramide... nel caso si considerino le rampe a spirale che giravano all'esterno della piramide o all'interno della stessa, senza considerare che man mano la piramide cresceva in altezza gli spazi disponibili per fare le manovre per superare le curve diminuivano... fino quasi ad azzerarsi quanto più ci si avvicinava alla punta della piramide stessa... A titolo di esemplificativo si consideri uno spazio di circa mezzo metro quadrato (ipotesi parecchio ottimistica) che doveva avere ogni persona per potersi muovere e tirare la fune che gli competeva facendo la sua parte del lavoro fino a raggiungere il punto di posizionamento del masso sulla piramide. Allora nell'ipotesi di cui sopra abbiamo: 470 operai * 0.5 = 235 metri quadrati di spazio minimo necessario solo per gli operai più quello della slitta da essi trainata e quella delle funi più gli spazi di manovra necessari, soprattutto quelle a 90° delle curve da affrontare ad esempio presso gli spigoli della piramide in costruzione...

Tra l'altro le tempistiche precedentemente dette non considerano: il tempo necessario per procurare il materiale per costruire le rampe, il trasporto in loco e l'edificazione delle rampe stesse, non considera il tempo per mangiare, curare gli infermi che sicuramente si ferivano durante la giornata di lavoro, non considera il tempo di dormire, non considera il tempo di aggiustare gli utensili necessari a tutte le varie fasi della lavorazione partendo dalla cava fino alla punta della piramide, passando per la costruzione della flotta di imbarcazioni in grado di portare sul Nilo detti massi squadrati, e dell'allestimento delle vie di trasporto terrestre, non considera neppure il tempo di andare in bagno per gli operai che di tanto in tanto potrebbero anche avere dei bisogni fisiologici da soddisfare...

Risulta oggettivamente evidente a questo punto che chi le ha edificate era in possesso di tecnologie adeguate e ben più avanzate di quelle che si presume avessero, visto che edificare oggi tali costruzioni darebbe non poco filo da torcere anche alla nostra civiltà moderna, se si imponessero come vincoli operativi gli stessi materiali, tempistiche, distanze, strumenti, ecc. che si presume siano stati usati allora.

Quindi qualcuno sarebbe cosi gentile da chiarirmi le idee su come abbiano realmente fatto perché qualche conto non quadra? Oppure sto sbagliando qualcosa?

Ringrazio anticipatamente per ogni contributo.

--93.41.127.147 (msg) 04:14, 11 lug 2019 (CEST)[rispondi]

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