Discussione:Successione (diritto)

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Diritto
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possibili integrazioni[modifica wikitesto]

Verificare se è possibile prendere qualcosa di utile dalla voce Successioni in generale e poi proporla per la cancellazione. --Ita01 02:58, 14 apr 2007 (CEST)[rispondi]

Sposto qui il contenuto della voce in questione e la cancello --Al Pereira 01:20, 15 apr 2007 (CEST)[rispondi]

La successione si apre al momento della morte nell'ultimo domicilio del defunto. La data di morte è quella risultante dall'atto di morte iscritto nei registri dello stato civile, nel caso in cui non vi sia stata la trascrizione può essere utilizzato qualunque mezzo per darne prova.

La morte di una persona, di per sè non comporta la successione poiché per parlare di successione in senso stretto è necessaria sia la morte sia l'accettazione da parte degli eredi, si viene a creare una situazione chiamata devoluzione (patrimonio) e vocazione (persone che dovranno succedere)

La devoluzione può essere di 2 tipi: legale o testamentaria.

La devoluzione legale comprende sia la successione legittima sia la successione necessaria.

Sia ha successione legittima nel caso in cui:

  • a) il de cuius non abbia fatto testamento;
  • b) pur avendo fatto testamento non abbia disposto della quota di legittima.

Sia ha successione necessaria quando:

  • a) il de cuis pur avendo fatto testamento ha escluso uno o più legittiamari;
  • b) in vita erano state effettuate donazioni tali da pregiudicare i diritti dei futuri eredi.

Ne consegue che il testatore non può liberamente disporre di tutti i suoi beni ma SOLO di una quota di Riserva, la quota disponibile spetterà ai parenti (senso lato).

E' necessario che le persone chiamate all'eredità siano CAPACI di succedere e che non siano INDEGNE. Sono capaci di succedere SIA persone fisiche SIA persone giuridiche (associazioni,fondazioni,società,enti, riconosciuti o non riconosciute)

Possono succedere non solo le persone NATE e CONCEPITE al momento della morte del de cuis ma anche eventuali nascituri di una persona vivente al momento della morte del defunto.

I casi di INDEGNITA' sono i seguenti

  1. chi ha volontariamente ucciso o tentato di uccidere la persona della cui successione si tratta, o il coniuge, o un discendente, o un ascendente della medesima, purché non ricorra alcuna delle cause che escludono la punibilità a norma della legge penale;
  2. chi ha commesso, in danno di una tali persone, un fatto al quale la legge penale dichiara applicabili le disposizioni sull'omicidio;
  3. chi ha denunziato una di tali persone per reato punibile con l'ergastolo o con la reclusione per un tempo non inferiore nel minimo a tre anni, se la denunzia è stata dichiarata calunniosamente in un giudizio penale; ovvero ha testimoniato contro le persone medesime imputate dei predetti reati, se la testimonianza è stata dichiarata nei confronti di lui, falsa in giudizio penale;
  4. chi ha indotto con violenza o dolo la persona, della cui successione si tratta, a fare, revocare o mutare testamento o l'ha impedita;
  5. chi ha soppresso, celato o alterato il testamento dal quale la successione sarebbe stata regolata;
  6. chi ha formato un testamento falso o ne ha fatto scientemente uso.

Come detto in precedenza poiché si possa parlare di successione è necessaria non solo la morte ma anche l'accettazione dell'eredità.

L'accettazione è un "atto unilaterale tra vivi avente contenuto patrimoniale" (art. 1324 cc) e può essere pura e semplice oppure con beneficio di inventario. Sia ha un'accettazione pura e semplice quando a seguito dell'accettazione si realizza una commistione tra l'eredità ricevuta e il patrimonio dell'erede. Pertanto i creditori dell'erede potranno rifarsi anche nei confronti dell'eredità. Diversa è l'accettazione con BENEFICIO D'INVENTARIO, con la quale l'erede accetta ed entro 3 mesi..