Discussione:Shabbetai Donnolo

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La pagina necessitava di diverse modifiche. Era troppo dipendente da una sola fonte e spesso conteneva congetture, su cui vorrei fare chiarezza.

Innanzitutto, la sezione sulla sua opera "Sefer Ḥakhmoni" sembra essere fatta su una fonte secondaria e non direttamente sul testo (edito e tradotto in Mancuso 2009). L'opera in sé contiene il testo del Sefer Yetzirah, che poi commenta versetto per versetto. La pagina, così com'era, trattava le citazioni dal SY come se fossero opera dello stesso Donnolo. Stesso discorso per la citazione a inizio pagina, che è stata attribuita a Donnolo, il quale invece cita un versetto sapienziale biblico.

La questione sul "maestro arabo di Bagdad" è controversa: intanto il nome è o Bagdaṭ o Bagdaš, su cui i manoscritti differiscono, causa evidente confusione di qualche copista medievale fra la ט e la ש. Di lui, Donnolo non dice che è "arabo" (che sarebbe stato yšmaely), ma lo descrive semplicemente come "goy", cioè gentile, non ebreo, per cui potrebbe essere stato un cristiano (Lacerenza 2004, p. 60, ss.). Quindi, non ci sono prove certe né che fosse arabo, né che venisse da Bagdad. Anzi, su quest'ultimo punto, Donnolo sembra chiaro nell'affermare che Bagdat/Bagdash era il nome del personaggio, posto che sia davvero esistito.

Inoltre, si citavano presunti studi talmudici da parte di Donnolo, di cui però non v'è traccia né nelle notizie autobiografiche (in cui parla solo di medicina e astronomia), né tantomeno vi sono citazioni talmudiche nelle sue opere. D'altronde, all'epoca dell'autore, doveva ancora imporsi l'autorità del Talmud Babilonese, come ha dimostrato Roberto Bonfil nel suo saggio "Tra due mondi".

Infine, la data e il luogo della morte sono solo congetturali.

Suggerimento[modifica wikitesto]

"Casualmente", facendo ricerche personali d'altro genere, sono finito a scorrere un articolo dell'ottocentesca rivista "Corriere Israelita" in cui si parla del celebre medico ed astronomo e dove si sostiene che sia nato probabilmente ad Uras in Sardegna. Non so quanto questa fonte apra "piste" attendibili a nuove fonti ma può darsi che coloro che fanno ricerche in questo senso possano trovare qualche giovamento. https://babel.hathitrust.org/cgi/pt?id=uc1.a0002113926;view=1up;seq=63 (vedere pag. 57 in fondo e seguenti) Cari saluti --M*pAp (msg) 16:16, 27 mag 2018 (CEST)[rispondi]


Ciò che è riportato nel "Corriere Israelita" è una vecchia ricostruzione che è stata smentita nell'ultimo secolo e mezzo di studi. Dall'Ottocento, i testi di Donnolo sono stati editi e tradotti (v. bibliografia) e gli studiosi sono ormai concordi (Sharf "The Universe of Shabbetai Donnolo", 1976 p. vii, Putzu "Shabbetai Donnolo", p. 9) sul fatto che si tratti della città di Oria, in Puglia.

Quindi ipotizzare che si tratti di "Uras" vuol dire riaprire una questione che gli specialisti considerano ormai chiusa da tempo e che va contro ciò che c'è scritto nei manoscritti stessi.

L'equivoco nasce dal fatto che la città di Oria è chiamata da Donnolo, nel suo Sefer Ḥakhmoni, אורם. Visto che l'ultima lettera, la "ם" (pron. "m") è simile alla "ס" (pron. "s"), è facile confondersi e leggere "Uris"/"Uras" (אורס). Però l'edizione critica, che non era disponibile fino a meno di dieci anni fa, mostra la lettura "אורם" (Mancuso 2009, p. 46-47). Nei due manoscritti del suo "Sefer ha-yaqar" la città è chiamata o "Urim" (אורים) o "Uraym" (אוריים), con un gioco di parole con l'ebraico ("delle luci" o "delle due luci"), ma in ogni caso sempre con la "m" finale. Il che porta a escludere la lettura "Uras".

Inoltre, altra cosa che non era a conoscenza nell'800, un altro testo ebraico, la "Megillat Aḥimaaz", il cui autore era pure originario di Oria in Puglia, menziona uno Shabbetay bar Avraham nella città, in un'epoca compatibile con quella in cui visse il medico e astronomo.

Infine, Donnolo racconta di un saccheggio dei saraceni avvenuto durante la sua adolescenza. La data da lui riportata nell'introduzione autobiografica al suo "Sefer Ḥakhmoni" («nono giorno del mese di Tammuz dell'anno 4685», Mancuso 2009, p. 47) coincide con quella di un saccheggio saraceno avvenuto in Puglia. Citazione necessaria, lo so, ma quando ho tempo vado a ritrovare il riscontro.

Al di là di ciò, comunque, credo che la questione sia definitivamente chiusa, a meno che non spuntino fuori prove sconvolgenti.

Con gli elementi a disposizione che sono spuntati da quando fu scritta quella rivista, tutto fa pensare che si tratti di Oria in Puglia e niente, se non un errore di lettura, fa pensare che sia Uras in Sardegna.

Mi pare quindi inutile riaprire la questione.

Cordialmente

--Giemmeci (msg) 10:54, 30 mag 2018 (CEST)[rispondi]