Discussione:Pipino d'Italia

E' falso dire che questo sovrano fu re d'Italia, o che il suo nome fu d'Italia, e così via. Tutte le fonti d'epoca lo chiamano Rex Longobardorum, quindi al massimo lo si può chiamare di Lombardia. Poi per carità, si può dire che secoli dopo i due titoli cominciarono a mischiarsi, ma è bene sottolineare che è una cosa postuma.--80.117.34.42 (msg) 23:59, 24 apr 2011 (CEST): Attenzione: la qualifica di 'Rex Langobardorum' deriva chiaramente dal regno dei Longobardi con capitale Pavia, esteso ben oltre la Lombardia. Chi riceveva la corona a Pavia era l'unico sovrano nominato in territorio italico, e per convenzione pacificamente condivisa può essere pertanto definito re d'Italia.--Furio Cappelli (msg) 01:46, 22 set 2013 (CEST)[rispondi]

Pipino a Venezia[modifica wikitesto]

La presa di Venezia compiuta nell’810 da parte di Pipino re d’Italia, figlio di Carlo Magno, è sostenuta concordemente da fonti rigorose di parte franca (Annales Regni Francorum), veneziana (Paolino da Venezia) e bizantina (Costantino VII Porfirogenito). Parla di un trionfo venetico solo Giovanni Diacono, fonte assai discutibile su cui si basa poi Andrea Dandolo. Il successo militare di Pipino, sia pure sofferto e in definitiva inutile, non è messo minimamente in dubbio da studiosi e divulgatori di vaglia. ^[1]

^ Georg Ostrogorsky, Storia dell’impero bizantino, trad. di Pietro Leone, Torino, Einaudi, 1993 (ET Saggi, 124) (ed. originale: Geschichte des Byzantinischen Staates, 1963), p. 177; Dieter Hägermann, Carlo Magno. Il signore dell’Occidente, trad. di G. Albertoni, Torino, Einaudi, 2004 (Biblioteca di cultura storica, 251) (ed. originale: Karl der Große. Herrscher des Abendlandes, 2000), p. 437; Franco Cardini, Carlo Magno, un padre della patria europea, Milano, Rusconi, 1998, p. 95

Non si trattò affatto di un disastro poiché l’obiettivo fu raggiunto, anche se i suoi costi furono elevati, e gli effetti della conquista svanirono ben presto. A seguito della morte di Pipino e della riapertura dei negoziati tra Carlo Magno e Bisanzio, il sovrano franco, finalmente riconosciuto dalla controparte come imperatore, rinunciava a ogni pretesa sul Veneto e sulla Dalmazia. L’importanza della conquista di Venezia si misura non tanto, quindi, sul piano politico-militare ma su quello diplomatico: convinse Bisanzio a rinunciare al suo oltranzismo nei confronti di Carlo Magno, visti peraltro i pericoli che l’impero d’Oriente paventava sul fronte bulgaro e sul fronte islamico.--Furio Cappelli (msg) 02:12, 22 set 2013 (CEST)[rispondi]

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