Discussione:Oddo Fortebraccio

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La versione da cui è stato prelevato il materiale è la 26249055. Il testo è il seguente:

«Oddo Fortebracci' nasce da una relazione di Andrea Fortebracci, detto Braccio da Montone con una ragazza di Città di Castello. Seppure nato fuori dal matrimonio, viene riconosciuto e cresciuto dal padre e la moglie di lui, Anna che non poteva avere figli. Separato dalla madre naturale, che morirà alcolizzata, cresce amorevolmente nella casa di lui, almeno sino alla morte della moglie ed alle successive nozze da cui nasce l'unico figlio legittimo Carlo. Pur allontanato da casa resta comunque nella sfera del padre. Nel 1418 viene sigillata una promessa di matrimonio con Elisabetta Trinci. Oddo, dopo la morte del padre nel 1424, continua il suo tirocinio di uomo d'arme, affidato al Piccinino. Solo un anno dopo, a sedici anni,viene barbaramente trucidato, nonostante la protezione del Piccinino. Non era cosa comune fare a pezzi un nemico in battaglia, specie un ragazzo così giovane. Ferito, poteva essere riconsegnato alla famiglia dietro riscatto, oppure essere arruolato dal vincitore. La sua morte getta delle ombre sul comportamento del Piccinino. Già nella battaglia dell'Aquila, abbandonando la guardia delle porte, aveva permesso agli aquilani di uscire dalle mura e prendere così Fortebraccio alle spalle, causandone la sconfitta. Oddo doveva morire. Il suo nome avrebbe potuto attrarre in seguito i bracceschi superstiti e vendicare il tradimento dell'Aquila. Anche Carlo Fortebracci subisce un tentativo di avvelenamento da parte del Baglioni.»

La data di nascita di Oddo, potrebbe essere diversa da quella riportata. Potrebbe invece segnare il riconoscimento del figlio da parte del padre. Il bambino, nato fuori del matrimonio, può essere cresciuto con la vera madre nei suoi primi anni. Se ciò fosse vero, ed è probabile, la sua vera età dovrebbe essere di due o tre anni maggiore, spiegando così presenze e cariche ricoperte. Il padre infatti lo incarica di reggere Perugia in sua vece nel 1423, durante l'assedio dell'Aquila. Un ragazzo di 13 anni è meno credibile di un giovane di 16! La sua presenza sui campi di battaglia lo ha forgiato in modo tale da farne il degno successore del padre al comando dei bracceschi. Il matrimonio con Elisabetta, figlia di Nicolò Trinci e di Tora Varano, lo fa divenire protagonista di rilievo nello scacchiere politico del tempo. La sua morte, commentata diversamente dagli storici, non viene condivisa dai contemporanei, che ne vedono nel Piccinino, il mandante. Un figlio con Elisabetta, nato nel 1425/1426, gli avrebbe assicurato la discendenza, ma con la sua morte, il bambino sarebbe stato in pericolo. Anche lo zio infatti, Corrado Trinci, probabile mandante dell'assassinio del suocero e dello zio Bartolomeo, poteva temere da lui. Quindi da Malatesta Baglioni, ora reggente di Perugia passato a Martino V, a Corrado Trinci, in difficoltà con il Papa, per terminare con Niccolò Piccinino, tutti temono Oddo Fortebracci, adorato dalle truppe del padre. La storia talvolta si scontra con la verità.