Discussione:Neoboletus erythropus

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Posso portare l'esperienza personale mia e dei molti raccoglitori e consumatori che mi circondano: questo fungo necessita di essere cotto per una ventina di minuti. Nessuno (uomini e donne di eta' dai 15 ai 91 anni) ha mai avuto il benche' minimo problema, anche con consumi abbondanti e ravvicinati nel tempo. Non avendo una solida preparazione da tossicologo, non posso che basare sull'empirismo le mie affermazioni. Percio' io non sono affatto d'accordo sulla necessita' della prebollitura. Ritengo quindi un'enormita' specificare addirittura 45 minuti: oltre a non essere necessario, rovina irreparabilmente il fungo inteso come ingrediente. A questo punto vorrei conoscere i motivi che spingono a enunciare limiti cosi' stretti da rasentare l'esclusione di questo fungo dalle specie commestibili. In particolare: 1) a che temperatura si inattiva la tossina? 2) con quale velocita' la tossina si degrada a 100 °C (temperatura normale di qualunque cottura) 3) quale e' la soglia (in grammi) oltre cui i disturbi si manifestano in un uomo adulto e sano di 70 chili? -- Luca

Parlavo per eseperienza personale. Mangio da tempo questa specie ma la prima volta mi sono sentito molto male perchè l'ho cotto poco. Circa i ragguagli tecnici che vorresti avere, non sono in grado di aiutarti per adesso... ma se leggi bene, alla sez. Commestibilità, è stato riportato che la tossina di cui parli si inattiva (o "denatura") a 70 gradi. Aspettiamo altri pareri, comunque sia.
La prudenza è però d'obbligo, parlando di "cottura", perchè la tossina in questione è termolabile.
Non sono d'accordo con te sul "rovinare" il fungo con la cottura prolungata: infatti il B. erythropus possiede una carne molto compatta che tiene bene la cottura (i carpofori, pur rimpicciolendosi, restano integri ed il sapore è buono). Roberto1974 15:03, 10 ott 2006 (CEST)[rispondi]

Ringrazio la persona anonima che ha fornito queste preziose informazioni sulla specie in questione e lo invito ad iscriversi a Wikipedia e successivamente, se lo desidera, può collaborare alla compilazione del Progetto Funghi.
Roberto1974 11:20, 11 ott 2006 (CEST)[rispondi]


Iscritto ora. Ho inserito nel trattamento entrambe le versioni, per una maggiore obiettivita'; ho inserito anche altre specie confondibili.
Speck

Dalle mie parti (Valsessera), il boletus erythropus detto Fre, viene raccolto dalla maggior parte dei cercatori. Personalmente, posso dire che nella maggior parte delle preparazioni (cotte), questo boleto (le cappelle) è come sapore anche meglio dei più quotati edulis e aereus. Negli arrosti come contorno in cottura abbinata, non c'è paragone e nemmeno nelle conservazioni in amole sottolio. Mai avuto problemi di sorta nemmeno consumandone massiciamente durante la stagione. Paolo

--- Il nome "cappella malefica" che ho inserito e che è stato etichettato "senza fonte" posso confermarlo tramite esperienza diretta: questo è il nome che viene dato a questo fungo sul Monte Amiata, in particolare ad Abbadia San Salvatore. Andrea

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