Discussione:Massimo Fini

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Diffusione del Movimento Zero[modifica wikitesto]

ma le regioni in cui è presente movimento zero sono undici o tredici? vengono elencate tredici regione, mentre poco prima si parla di undici pippox 06:50, 21 gen 2009 (CET)

nessuna delle due... sono 12, e per saperlo bastava leggere il sito ufficiale! -- BlackStorm (msg) 14:57, 24 set 2009 (CEST)[rispondi]

Su l'articolo "Donne, razza nemica"[modifica wikitesto]

Perché non si può citare un preciso articolo di Massimo Fini? Sono parole sue. Inoltre non si capisce perché tra le critiche non ci debbano essere anche quelle rivolte a questo preciso articolo. Si tratta solo di citare fatti realissimi: l'articolo è firmato a suo nome ed è ancora in rete, per cui non c'è di sicuro nessun problema. Inoltre se c'è un paragrafo specifico sulle critiche perché non si può citare un episodio che ha mobilitato centinaia di persone? Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 78.13.21.1 (discussioni · contributi).

Il preesistente paragrafo "critiche" è stato eliminato. Allora si tratta di agiografie, non di voci enciclopediche.

Continuo a non capire perché non si possano citare alcune frasi di un articolo firmato a suo nome e ancora tranquillamente pubblicato in rete.

Rispondo alle frasi che mi precedono. Perché non ti firmi? Coda di paglia? L'intento era denigratorio (e poco informato, aggiungerei, visto che io gli articoli li ho letti e, per quanto discutibili come tutto, sono molto più equilibrati di quanto si calunnia) e la modalità faziosa, colma di pregiudizio, per cui ha fatto benissimo Cotton, secondo me, a proteggere la pagina, anche se il paragrafo rimosso andrebbe reintrodotto e redatto con sufficiente imparzialità. --Amos (msg) 16:33, 22 apr 2010 (CEST)[rispondi]
L'intento delle frasi aggiunte era informativo: ho solo riportato alcune citazioni riprese da un suo articolo. Più neutrale di così si muore: erano solo citazioni. Citare frasi di scritti pubblicati è perfettamente lecito. Non vedo perché riportare delle frasi firmate e pubblicate possa essere denigratorio. Evidentemente il signor Fini si denigra da solo. "La punizione degli stolti è la loro bocca". In questo caso la loro penna. Uno cita alcune frasi di un articolo: dov'è il pregiudizio? Inoltre segnalavo un gruppo su facebook, svariate centinaia di persone che hanno ritenuto l'articolo misogino e sterilmente sciovinista. Mi sembra sia una informazione preziosa per inquadrare il personaggio. Che evidentemente non sa esprimersi, se il suo supposto intento equilibratissmo, come dici, è stato male interpretato da centinaia di persone. Comunque vedo che qui si vuole solo fare un'agiografia, non una pagina di un'encicloperdia aperta. Dove starebbe la democrazia in questo? Dove starebbe la libertà di questa enciclopedia? Dove starebbe il contributo dei lettori? Siete solo dei censori, complimenti davvero.--Il Mago di Oz
Vuoi parlare male di Fini perché ti sta sul gozzo quell'articolo? Apriti un blog. --Cotton Segnali di fumo 19:47, 22 apr 2010 (CEST)[rispondi]
NO, si tratta solo di poter citare un suo scritto. In un'enciclopedia libera non si può fare?--Gemina (msg) 22:15, 22 apr 2010 (CEST)[rispondi]
Le citazioni ci possono stare, certamente; nel caso specifico anche a me sono sembrate impostate in modo scorretto. Il fatto che "centinaia di persone" condividano un giudizio (pre- o meno) non ne fa una verità, altrimenti le ovazioni a Hitler o Stalin sarebbero prova di qualcosa che infatti non è. E quelle citazioni erano presentate con evidente parzialità, superficialità. Direi che attestavano la rilevanza tutta moderna del pensiero unico, monolitico, intollerante. --Amos (msg) 22:54, 22 apr 2010 (CEST)[rispondi]
Ma ripeto: sono parole sue! Come potrebbero essere impostate in modo scorretto se sono cose che il soggetto stesso ha scritto? Le ha scritte lui, le ha pubblicate, le ha firmate: perché non si possono citare? Il pensiero unico è il vostro, che impedite agli altri di citare uno scritto indicativo del personaggio, che fa capire meglio di chi si sta parlando. Perché allora non impedite di citare Amleto sulla pagina di Shakespeare? Sulle pagine di persone molto più democratiche ci sono critiche e aspetti controversi, eccome se ce ne sono! Invece quella di questo personaggio deve essere censurata ed epurata. Incollo più sotto le citazioni così come le avevo messe. Ripeto: sono parole sue, senza una sola parola di commento. Per quanto riguarda il gruppo su facebook: sulle pagine enciclopediche di Stalin o Hitler si può riportare che ebbero vasto appoggio popolare. Anzi, direi che è una cosa molto importante da sapere e che aiuta a capire i totalitarismi. Il fatto che centinaia di persone hanno ritenuto offensivo uno scritto di Massimo Fini è indicativo del personaggio, di quello che dice e fa. Per uno che fa comunicazione direi che anzi è fondamentale sapere quali reazioni suscita. E comunque lasciamo perdere la pagina Facebook. Togliere delle citazioni esatte di alcune frasi scritte e pubblicate dall'autore è solo censura. Non è wikipedia, è agiografia epurata e censurata. Quindi ecco di seguito il passaggio che aveva censurato. Voglio dimostrare che avevo riportato le parole tali e quali le ha scritte Massimo Fini: "Su questo giornale [il Fatto Quotidiano] il 27 marzo ha pubblicato un articolo dal titolo "Donne, guaio senza soluzione", nel cui attacco si legge "Le donne sono una razza nemica" e che più sotto continua: "Sono micragnose, burocratiche, causidiche su ogni loro preteso diritto. Han perso, per qualche carrieruccia da segretaria, ogni femminilità, ogni dolcezza, ogni istinto materno nei confronti del marito o compagno che sia, e spesso anche dei figli quando si degnano ancora di farli". E ancora: "Non fan che provocare, sculando in bikini, in tanga, in mini (“si vede tutto e di più” cantano gli 883), ma se in ufficio le fai un’innocente carezza sui capelli è già molestia sessuale", mentre quando le donne piangono "Al primo singhiozzo bisognerebbe estrarre la pistola". Dov'è la cattiva impostazione della citazione? Dov'è il pregiudizio o la critica? Ripeto: sono tutte parole scritte da lui stesso. Come fai, Amos, a sparare di pensiero unico e bla bla bla? Prova ad applicare alla vostra censura quello che sparli sul conto degli altri. In generale è un ottimo esercizio di igiene mentale. In questo caso direi che è proprio il vostro un "pensiero unico, monolitico, intollerante". Ps. noto la spocchia di Cotton che accusa di pregiudizio e sottolinea che lui l'articolo l'ha letto: 1-manca di logica: se non fosse stato letto non si riuscirebbe a citarlo. E ribadisco che stiamo parlando di citazioni, non di commenti. 2-dire che quell'articolo è equilibrato è come sostenere che Auschwitz era un resort di lusso. Non vedo perché su una enciclopedia libera e fatta dai lettori deve esserci solo la vostra interpretazione, tra l'altro fatta attraverso la censura, visto che lo scritto in questione è talmente eloquente che anche solo citarlo è sengo di pregiudizio, secondo il vostro contorto pensiero. Davvero, il vostro ragionamento è debole e fazioso.--Gemina (msg) 10:58, 23 apr 2010 (CEST)[rispondi]

Ripeto la domanda: come fa a essere "impostato in modo scorretto" e con "pregiudizio" la citazione tale e quale di alcuni passaggi di uno scritto firmato dal soggetto della voce enciclopedica? --62.10.74.73 (msg) 19:55, 23 apr 2010 (CEST)[rispondi]

Come fa a essere denigratoria la citazione di un articolo firmato e pubblicato da Massimo Fini stesso? Per quanto riguarda il pensiero unico: provate a pensare alla vostra censura. Voi non avete cancellato i commenti, gli aggettivi o le eventuali frasi critiche. Voi avete tolto di mezzo uno scritto di un determinato personaggio. Uno scritto molto eloquente e molto utile a descriverlo.

E dall'insistenza di persone che non dimostrano alcun altro interesse che inserire quel passo vedo che abbiamo fatto benissimo. --Cotton Segnali di fumo 20:03, 23 apr 2010 (CEST)[rispondi]
Qualcuno dice "vostro" ma qui non c'è un gruppo comune, ognuno parla per sé, in particolare io parlo per me, ho difeso l'operato di Cotton, in quanto era evidente l'intento denigratorio e non sereno. Posso io stesso non essere in piena sintonia con alcune sfumature dell'intervento di Massimo Fini, ma le posso intendere come tentativo di 'provocazione' di un ambiente stagnante. Non si dice qui per esempio che Massimo Fini considera la Donna superiore all'Uomo per molti versi, e che la sua critica è rivolta non alla donna in quanto femmina (anzi) ma alla controfigura di donna che è diventata in questa pseudo-modernità fino ad arrivare a scimmiottare l'uomo competitivo e militarizzato che parimenti Massimo condanna. Dunque chi ha letto l'articolo l'ha letto male e l'ha stravolto, forse perché non ha mai letto altro e non conosce le svariate sottigliezze del pensiero dell'Autore come si evince da questa precisazione: Viva le donne. --Amos (msg) 22:27, 23 apr 2010 (CEST)[rispondi]

@Cotton, scusa come fai a dire che non ho altri interessi? Per esempio su Wikipedia ho editato un'intera voce per renderla più leggibile e chiara: puro volontariato, non ho toccato i contenuti. La pagina è stata anche approvata. Essendo volontariato uno lo fa quando può, no? In questo caso non è insistenza: è che davvero non capisco il vostro criterio. Ti va di spiegarmi perché citare uno scritto di Massimo Fini alla sua voce enciclopedia sarebbe denigratorio, superficiale, prevenuto, di parte, non informato, monolitico, intollerante o pensiero unico? Tutte queste definizioni che avete dato a quella citazione sono le uniche cose che avete scritto, ma senza argomentarle. Scusa ma davvero non capisco.--Gemina (msg) 00:55, 24 apr 2010 (CEST)[rispondi]

@Amos, il plurale è per comodità, visto che siete sulla stessa posizione e vi sostenete a vicenda. E con tutte queste cose che tu invece sai, potevi tranquillamente combattere le orde di ignoranti aggiungendole alla citazione, no? Davvero non capisco perché impedire una semplice citazione testuale. Forse perché le parole, nonostante tutto, continuano ancora a significare qualcosa? --Gemina (msg) 00:55, 24 apr 2010 (CEST)[rispondi]

@Amos, riguardo alle opinioni che esprimi su Massimo Fini, perdona l'impudenza di opinare la tua esegesi di cotanto pensatore. Uno o settecento persone che hanno letto l'articolo e non ci hanno trovato tutto quello che scrivi, non è che l'hanno stravolto perché sono tutti stupidi o non l'hanno capito perché sono degli ignorantoni e non conoscono l'opera omnia di Massimo Fini (come supponi). Semplicemente le cose che scrivi erano del tutto assenti da quel testo. E sono malamente rabberciate nell'articolo che linki, che toh, non ci crederai, ma persino io avevo letto, nonostante il mio imperdonabile torto alla cultura per non avere studiato Massimo Fini alle elementari. --Gemina (msg) 00:55, 24 apr 2010 (CEST)[rispondi]

@Amos, Nel secondo articolo Massimo Fini ha dimostrato totale mancanza di umiltà: se una lettrice ha frainteso non la si cita additandola come una cretina che legge senza "un minimo di cervello", semmai ci si interroga sulla propria capacità di esprimersi. Ma evidentemente Massimo Fini non era in buona fede, così ha preferito dare degli stupidi a molti lettori di un quotidiano. E con il suo centone di citazioni un po' alla Bignami è riuscito solo a ridabire il suo disprezzo per le donne, all'incirca 3 miliardi di persone. Quel disprezzo che è l'unico elemento presente nel primo articolo: ecco perché non volete citarlo, perché parla da sé, si commenta da solo.--Gemina (msg) 00:55, 24 apr 2010 (CEST)[rispondi]

@ Amos, E se anche, come sostieni, si tratta di invidia dell'utero, Massimo Fini ha comunque dimostrato di non riuscire a considerare tre miliardi di persone oltre il loro apparato riproduttivo, si ferma a quello. Tant'è che le "cretine" le invita a stare a casa a sgravare, escludendole dal minimo contributo all'invenzione "di tutto, la letteratura,la filosofia, la scienza, il diritto, il gioco regolato e il gioco di tutti i giochi, la guerra".IL disprezzo è ribadito già dal lessico che Fini usa, vedi la valanga di insulti: stronzette, cretine, assatanate guerrafondaie, sciocchine, permalose eccetera, solo nel secondo articolo. Ovviamente solo gli insulti femminili sono segno di permalosità, come conclude l'articolo. Tutti quelli del maschio rupestre con la clava invece no. Ma tra l'altro: tu ti riconoci nel maschio selvatico? Nel 2010 e comunicando a distanza picchiettando su una tavoletta di plastica? --Gemina (msg) 00:55, 24 apr 2010 (CEST)[rispondi]

@Amos, Ma ecco altre palate di diprezzo malcelato: appena l'utero su due gambe (la donna come persona, visto che ci tenete tanto alla distinzione) si avvicina è rovina: la guerra perde il suo fascino (e già che la guerra è un gioco fascinoso la dice lunga sul personaggio). "Il fiore più bello, il pudore", non poteva che essere anche "falso", quandi anche qui: disprezzo mascherato da complimento. E una volta scartucciato l'involto, sotto c'è pur sempre "la solita, deludente, cosa": dunque nemmeno questo è un complimento. E finalmente gli scappa di dire come la pensa veramente: per Massimo Fini l'"Eden ritrovato" è "essere accuditi senza nemmeno avere l’obbligo discoparle".--Gemina (msg) 01:07, 24 apr 2010 (CEST)[rispondi]

La critica sulla nudità in parte la condivido: non è comodo essere libere solo di andare in tanga a sculettare in tv, fisico permettendo. Ma in questo il potere maschile, gli amministratori delegati, i direttori delle tv, tutti uomini, non c'entrano nulla ovviamente: la colpa è sempre e solo degli uteri con le gambe, quelli che escono di casa. --Gemina (msg) 00:55, 24 apr 2010 (CEST)[rispondi]

@Amos, E poi i luoghi comuni più frusti, come se non bastavano quelli del primo articolo: per esempio la curiosità, che infatti è femminile e catastrofica, rieccoci Eva maledetta nei secoli dei secoli, nonostante la tentata captatio benevolentiae accostando la curiosità all'utero (che sempre quello intende, anche se lo chiama creazione, forza vitale o roba del genere). E non poteva mancare l'elogio passatista dei mutandoni delle nonne e soprattutto i loro servizi domestici (visto che gli fa tanto schifo "scoparle", come scrive il nostro notevole filosofo, da parlare di Eden ritrovato). Più che altro Fini è un retrogrado che in maniera paracula cerca di spacciare per rispetto verso le donne le sue cattiverie, le sue frustrazioni. Un misero tentativo nobilitare con un centone di citazioni da Bignami la divisione tradizionalista dei ruoli, che lo solleverrebbe dalle incombenze domestiche (ripeto: per lui sarebbe l'"Eden ritrovato"). Un centone che infatti potrebbe impressionare solo mia nonna, che infatti ha la terza elementare, e pochi altri. Insomma, a me il secondo articolo è parso anche peggio del primo coi suoi fintissimi complimenti, il suo fintissimo rispetto. --Gemina (msg) 00:55, 24 apr 2010 (CEST)[rispondi]

Ora scommetto che mi si verrà a contestare di aver espresso delle opinioni, senza considerare quelle dell'altro, tale Amos. Ma se qualcuno ha la libertà di andare oltre lo stretto dibattito sulle citazioni enciclopediche, posso farlo anche io. O nella vostra versione epurata e smaccatamente partigiana di wikipedia no, non si puà fare? Scommetto che per voi solo voi potete. --Gemina (msg) 00:55, 24 apr 2010 (CEST)[rispondi]

più che altro mi chiedo se per esprimere una posizione (che qui sulla discussione è più che lecita) si debbano inserire venti versioni circa, mi pare un po' confusionario, non puoi scrivere tutto in una volta e presentarlo già corretto? eviterei anche la modalità litigiosa se possibile; contesto quel 'vostro', io non so che posizione abbia 'cotton', nemmeno lo conosco, ed è la prima volta che lo incrocio, non saprei nemmeno come fare a bloccare una pagina, ma credo che in certi casi ciò sia meglio, quando gli utenti non capiscono la differenza tra una presentazione sufficientemente distaccata ed una troppo viscerale (non era la prima volta che vedevo aggiunte di tipo fazioso e spropositato all'oggetto in esame), peraltro la mia posizione se mi rileggi bene, da subito, era di reinserire il paragrafo rimosso; anche in quanto a Massimo Fini la mia posizione non è del tutto concorde (specie nei toni usati, l'ho già detto) ma credo sia da riconoscere il suo coraggio di andare controcorrente rispetto al buonismo un po' nauseante che nella nostra epoca continua a incoraggiare certe perversioni della femminilità autentica (nonché peraltro della mascolinità: riguardo alla tua domanda non mi identifico col macho - che piace tanto alla donna pseudo-moderna come quando va a "prostituti" - ma con un Uomo che non si sottomette alle mode e/o ai dettami del capitalismo consumismo carrierismo...) su queste posizioni abbiamo autori che magari dicono cose simili con toni e argomenti più dolci di Fini come Fromm, Groddeck, Illich - viene in mente anche Vecchioni - eccetera, e parecchi storici che però non ci stanno più ai mala-insegnamenti delle scuole dell'obbligo, degli evoluzionisti, e dei media --Amos (msg) 15:30, 24 apr 2010 (CEST)[rispondi]
@Amos, Spezzettando quello che ti rispondevo sullo pseudo-intellettuale Massimo Fini pensavo solo di alleggerire. Una semplice divisione in paragrafetti. Ho cercato di argomentare perché Massimo Fini tradisce la vostra buona fede, malcelando il suo disprezzo in finta esaltazione dell'utero. Verrei vedere te ad essere ridotto ai soli testicoli, e perdonami il riferimento anatomico ma il livello è esattamente questo. Ti prego: prova a pensare come ti sentiresti tu a essere ridotto solo a quelli, per di più con fanfarona aria da colto che ha studiato sul Bignami ma parla col tono del "lei non sa chi sono io". Un elenco di nomi e poco altro non denota di conoscere nessuno degli autori citati. Solo chi davvero quegli autori non li ha mai avvicinati crederebbe che quella è cultura. Per di più affiancati agli 883 è un insulto all'intelligenza prima ancora che alla cultura. Ben prima che Massimo Fini se ne uscisse con le sue bestialità malcelate da discorso colto, avevo proposto questa riflessione: come è stato possibile che l'unico modello accettato e davvero diffuso, specie ahinoi tra le più giovani, siano le veline strappone? Questo però non c'entra esattamente nulla con le stupidaggini misogine di Fini. Con tutto il rispetto, a me sembra solo che lui disprezzi le donne perché costretto a fingersi eterosessuale da una vita (e ti ricordo la mirabile sottogliezza - uso un tuo termine - del passaggio sull'eden ritrovato che consisterebbe nell'essere serviti senza l'obbligo di scoparle). Inviterei questo wanna-be-intellettuale ad andare al cinema. Per esempio in questo periodo danno Ipazia: forse vedendolo potrebbe farsi una vaga idea del perché la storia antica annovera poche personalità femminili di spicco. Ma già, a lui piace proprio quello: se si tolgono di mezzo tre miliardi di uteri su gambe forse ci scappa uno spazietto persino per la sua mediocrità di intellettuale frustrato. Tu prendi le distanze dai suoi toni, ma non dalle bestialità (parola usata in senso tecnico) che ne costituiscono i contenuti. Eppure quel pezzo è sostanzialmente solo tono. I contenuti si smontano talmente facilmente, con argomenti davvero alla portata di tutti e senza bisogno di sostanziare scomodando i grandi del passato, molto più complessi di quanto questo signore ci vuole far credere. Basta voler ragionare e si capisce subito l'assurdità del discorso in questione. Ma il poveretto è costretto a spararle così, in modo isterico, perché sennò non se lo fila nessuno. Se dicesse civilmente quello che pensa sarebbe sommerso non da una, ma da miliardi di risate. Allora le spara acide e spropositate, unico modo per esistere per un wanna-be intellettuale come lui. Anche in questo caso, non ho usato la parola isterico a caso. Ne conosci l'etimologia? Ecco, deve entrarci qualcosa, vista la fissazione per l'utero di tale sedicente popò di acculturato. Riguardo il tuo invito a usare toni pacati: mi sono sforzata e credo di esserci riuscita. HO chiesto spiegazioni e non sono arrivate, c'è stata solo la tua difesa delle idee di Massimo Fini, e ammetto che è già qualcosa rispetto all'apodittica censura applicata a una semplice citazione. Il tono sarcastico è in risposta alla tua supposizione di ignoranza in chiunque abbia criticato l'articolo. Fini farà anche parte della corrente di pensiero cui fai riferimento, ma nei fatti ipotizza solo una banalità mostruosa. Un pensiero reazionario (lo dico in senso stretto, da dizionario, e senza connotazione morale) e anacronistico. Non mi dilungo oltre perché è davvero un peccato sprecare tempo nell'analisi di un personaggio a un livello così scadente e cattivo che tenta di fare riferimenti colti con gli 883 e consultando un Bignami (hai rpesente? uno di quei riassuntini che usano gli studenti pessimi). Solo voglio sottolineare che lo sterile sciovinismo mascolinità autentica versus femminilità autentica è strumentale, serve a relegare molti esseri umani a una condizione che hanno lottato per non avere più, o quanto meno per arricchire e integrare. --Gemina (msg) 17:52, 24 apr 2010 (CEST)[rispondi]

Ritornando alla citazione di Massimo Fini da riportare in una pagina enciclopedica: acconsento a eliminare gli aggettivi e qualsiasi commento. Voglio solo citare le parole che lui stesso ha scritto, firmato, pubblicato e difeso sulla pubblica piazza attraverso un quotidiano nazionale. Aggiungiamo anche il secondo articolo o quello che volete, per completare la carrellata delle cattiverie stupide che questo wanna-be intellettuale scrive. Ma spiegatemi perché la citazione testuale dei suoi scritti sarebbe, come voi scrivete, denigratorio, superficiale, prevenuto, di parte, non informato, monolitico, intollerante o pensiero unico. Se Cotton fosse una persona democratica e ragionevole si sforzerebbe di spiegare la sua apodittica posizione: blocco la pagina e censuro una citazione testuale. Questo non è democratico. E non è intelligente perché chi ha argomenti si spiega. Vi ricorderei, inoltre, che wikipedia stessa sconsiglia di tenere bloccata la pagina per troppo tempo, perché questo confligge con gli intenti e il funzionamento stesso di una enciclopedia fatta dai lettori. Inoltre, nel manuale di stile di Wikipedia, si invita a non cancellare a cuor leggero quello che scrivono gli altri: se qualcuno ha scritto qualcosa evidentemente lo considerava importante. E in una enciclopedia libera e fatta dai lettori dovremmo contare tutti. O i censori apodittici contano di più? --Gemina (msg) 17:52, 24 apr 2010 (CEST)[rispondi]

Suo figlio mi sembra si chiami Cosimo

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