Discussione:Libertà di stampa nel Regno d'Italia

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Voce non neutrale (?)[modifica wikitesto]

Questo template è stato inserito nel 2009 è finora non ha sortito alcuna discussione. Nel frattempo la voce è profondamente cambiata, salvo eventuali chiarimenti o indicazioni precise di quanto sostenuto, penso che sia ora di rimuoverlo in quanto di fatto si è dimostrato inutile.--Fpittui (msg) 12:45, 31 ott 2011 (CET)[rispondi]

La guerra d'Etiopia[modifica wikitesto]

Mi sono sforzato di capire cosa centri questo lungo paragrafo con la storia della libertà di stampa, ma non ci sono riuscito. Lo riporto integralmente.--Sentruper (msg) 09:48, 3 nov 2012 (CET)[rispondi]

Guerra d'Etiopia
Dall'ottocento il Regno d'Italia possedeva una zona coloniale che comprendeva l'odierna Eritrea (1882) e la Somalia italiana (1889). Questi due territori erano fisicamente separati dall'Etiopia (unico stato libero dell'Africa assieme alla Liberia), membro della Società delle Nazioni, governata dal "Negus" Haile Selassie, che aspirava ad uno sbocco al mare in direzione nord-est (Eritrea) oppure sud-est (Somalia). Nell'ottobre del 1935, in seguito a vari incidenti di frontiera (Ual-Ual), non ben chiariti dalla storiografia del tempo e moderna, che attribuisce qualche responsabilità al Negus (accusandolo di aver provocato incidenti di frontiera con le colonie italiane in modo di negoziare uno sbocco al mare), Mussolini reagisce ordinando l'invasione dell'Abissinia, che comporta l'invio 100.000 soldati italiani comandati da Emilio De Bono, accompagnati da un vasto numero di soldati dell'Africa coloniale italiana (gli "Ascari"). Il conflitto inizia come una tipica guerra di trincea, ma in seguito De Bono viene rimosso e sostituito da Pietro Badoglio, che procederà ad un attacco massiccio, portando altri 400.000 soldati italiani, dispiegati in modo più efficace e moderno, grazie alla concentrazione di forze permesse dall'impiego di colonne di camion e ai bombardamenti aerei con gas tossici (ad esempio l'iprite, proibita dalla Convenzione di Ginevra del 1925). Benché entrambi gli schieramenti si distinguano per la violazione delle convenzioni (in effetti l'Etiopia adoperava pallottole esplosive dum-dum e torturava, evirava e decapitava i prigionieri), la Società delle Nazioni (che non includeva la Germania, il Giappone e gli Stati Uniti), in base al suo statuto, dichiarava l'Italia "stato aggressore" e la commina un embargo che costringe l'Italia ad un parziale isolamento commerciale, inducendo il regime fascista a dichiarare l'autarchia, processo di graduale sostituzione delle importazioni dall'estero (grano, caffe', carbone, acciaio, lana, ecc.) con analoghi prodotti italiani. La stampa italiana difende fortemente l'intervento, esalta la costruzione di strade in Abissinia (in soli 6 anni?) e promuove i nuovi prodotti sintetici autarchici, come il lanital oppure il terital. Nel 1941, durante la seconda guerra mondiale, il Regno Unito completa la liberazione dell'Etiopia dal dominio italiano, restituendo il potere al Negus.

Proposta di rimozione della citazione iniziale[modifica wikitesto]

Per WP:CITIN, come da cronologia. Richiedo che si trovi un consenso sulla citazione, come da «valutare a fondo l'opportunità o meno di un loro inserimento [...] previa discussione». --Nemo 00:05, 26 mar 2013 (CET)[rispondi]

Non c'è dubbio che andasse cancellata. Grazie della segnalazione. --Sentruper (msg) 13:36, 31 mar 2013 (CEST)[rispondi]

Collegamenti esterni modificati[modifica wikitesto]

Gentili utenti,

ho appena modificato 1 collegamento esterno sulla pagina Libertà di stampa nel Regno d'Italia. Per cortesia controllate la mia modifica. Se avete qualche domanda o se fosse necessario far sì che il bot ignori i link o l'intera pagina, date un'occhiata a queste FAQ. Ho effettuato le seguenti modifiche:

Fate riferimento alle FAQ per informazioni su come correggere gli errori del bot.

Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 14:25, 19 lug 2019 (CEST)[rispondi]