Discussione:L'Italia Letteraria

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L'Italia letteraria e l'identità nazionale[modifica wikitesto]

Un anonimo ha re-inserito un paragrafo già cancellato dalla presente voce. Si tratta della recensione di un libro uscito nel 2006.
Secondo la mia modesta opinione, se lo si ritiene enciclopedico si crei una voce usando il Template:Libro. Inserisco il contenuto in un cassetto. --Sentruper (msg) 21:40, 24 nov 2013 (CET)[rispondi]

L'Italia letteraria e l'identità nazionale
L'espressione è stata riproposta recentemente da un libro di Stefano Jossa, L'Italia letteraria, pubblicato da il Mulino nel 2006 nella collana "L'identità italiana" fondata e diretta da Ernesto Galli della Loggia. Sulla scia degli studi precedenti di Carlo Dionisotti, Alberto Asor Rosa ed Ezio Raimondi, il libro punta a riportare la letteratura al centro del discorso pubblico italiano, poiché storicamente l'Italia è stata costruita su base letteraria piuttosto che etnica, religiosa, politica, economica o militare. Jossa ripercorre tutti i luoghi del dibattito letterario - da Dante fino a Italo Calvino, passando per Girolamo Tiraboschi e Francesco De Sanctis - in cui è stato ribadito il rapporto tra letteratura e nazione per svincolare l'identità letteraria da una prospettiva nazionalistica e restituire alla letteratura il suo valore civile. Jossa individua cinque grandi costanti nello sviluppo della letteratura italiana: la dialettica, irrisolta, spesso strumentalizzata a fini di potere, tra tradizione e rivoluzione; la ricerca di fondazione di una comunità intellettuale; il discorso sulla storia; il discorso sull'amore; l'osmosi con le altre letterature. Subito recensito su tuttolibri, l'inserto culturale di La Stampa, da Giorgio Ficara il 18 marzo 2006, discusso sul Corriere della sera del 6 aprile 2006 da Dario Fertilio, e sullo stesso giornale da Pierluigi Battista il 10 aprile 2006, in seguito segnalato anche da Andrea Cortellessa su Alias (giornale), il settimanale culturale de Il manifesto, e da Piero Gelli su Linus (periodico), il libro di Jossa è stato variamente interpretato, sia come ritorno alla tradizione, sia come apertura di orizzonti. Intervistato a Fahrenheit, la trasmissione culturale di Radio3, da Marino Sinibaldi, l'autore ha tuttavia dichiarato di voler ribadire un principio di dialogo, la funzione della letteratura come luogo di socialità, terreno d'incontro e confronto, in opposizione alla politica intesa come mera gestione del potere. L'idea è stata riproposta più di recente ancora una volta da Alberto Asor Rosa nella sua Storia europea della letteratura italiana, da Giulio Ferroni nella sua Prima lezione di letteratura italiana e da Enrico Malato in Quale Italia (tutti del 2009).

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