Discussione:Industrie Femminili Italiane

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Un tema poco noto e poco frequentato, anche perché la cooperativa I.F.I. era estranea a partiti politici e a movimenti legati al femminismo e quindi non interessa oggi da questi due versanti storici;

ː le patronesse agivano quasi esclusivamente come volontarieː erano signore dell'alta borghesia o dell'aristocrazia, quindi mancava alle I.F.I. (Industrie Femminili Italiane) una fonte certa di finanziamenti privati; i finanziamenti pubblici dipendevano dalla politica;

ː le ragazze, sottratte al duro lavoro nei campi e nelle industrie e assunte nei laboratori di ricamo e cucito, lavoravano in ambienti puliti, erano educate a tenere i capelli, gli abiti e le scarpe in ordine, erano obbligate a lavarsi con cura le mani e a nettarsi le unghie; quindi oltre al lavoro veniva loro data una educazione all'igiene della persona; inoltre, il lavoro di cucito era formativo anche per il loro impegno come casalinghe;

ː recentemente c'è stata una tesi di laurea, ma riguardava unicamente l'aspetto della moda femminile (corsetti, sottovesti ecc.) ed essendo una fonte secondaria non è stata citata;

ː l'incendio distrusse il padiglione dell'Esposizione di Milano 1906, ma allora i padiglioni erano strutture di ferro che sostenevano un complesso di vetrate; quando il calore dell'incendio ruppe i vetri, tutto quello che era all'interno bruciò; il padiglione fu restaurato e riaprì dopo pochi mesi, ma con altri espositori e le I.F.I. rimasero escluse; non è stato possibile avere una foto del padiglione; la documentazione consiste nel corposo e coevo catalogo dei prodotti (tutti andarono perduti nell'incendio), catalogo pubblicato dalle I.F.I;

ː le Industrie Femminili Italiane erano strutturate in cooperativa, quindi non erano una ditta forte finanziariamente, e non fu possibile ricostituire in breve tempo la mostra dei prodotti, perché erano artigianali e avevano bisogno di mesi, anni di lavoro per essere realizzati;

ː la partecipazione a questa Esposizione internazionale garantiva il consolidamento della cooperativa sul mercato interno ed estero e questo venne a mancare;

ː una gravissima e improvvisa malattia, quasi contemporaneamente colpì Cora Slocomb che da un giorno all'altro perse la memoria e sopravvisse fino al 1944, senza ricordare nulla e passando da una clinica psichiatrica all'altra;

ː Cora Slocomb era americana di origine e aveva collaborato a tessere una rete di distribuzione dei prodotti artigianali femminili delle I.F.I., in tutte le metropoli americaneː senza di lei, che era un vulcano di iniziative, questa rete di distribuzione venne a cadere; suo marito si dimise da segretario delle I.F.I., per occuparsi di lei;

ː iniziò il lento declino delle I.F.I., anche se alcune socie sopravvissero (come socie, ma anche come ditta autonoma), perché avevano già un loro punto di vendita organizzato, in ambito locale o regionale, ad esempio a Perugia;

ː quando nel 1935 le I.F.I. fallirono (anche la Banca d'Italia e tre Ministeri avevano delle azioni) non si intervenne per salvarle, forse perché erano rimaste estranee a tutte le iniziative economiche e sociali di chiara marca fascista, create espressamente per organizzare il consenso;

ː ritengo che questo argomento sia di grande interesse e invito gli utenti ad approfondirlo.--FloraFlavia (msg) 16:10, 3 dic 2016 (CET)[rispondi]