Discussione:HMS Upholder (P37)

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Marina
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Monitoraggio effettuato nel novembre 2009


Upholder; 540 tons (14 aprile 1942) Partì da Malta il 6 aprile 1942 per portarsi nel Golfo di Susa (Tunisia) allo scopo di sbarcare due agenti segreti arabi e poi di recuperare, nella notte fra il 9 e il 10, un capitano dell’Esercito inglese, di nome Wilson che, a bordo di un canotto pneumatico, aveva accompagnato a terra i due arabi. Ripreso a bordo il capitano Wilson, l’Upholder (tenente di vascello Malcolm David Wanklyn) a nella notte fra il 10 e l’11 aprile si incontrò ad occidente nell’isola Lampione (Lampedusa) con il sommergibile Umbeaten, sul quale trasbordò il suo passeggero che doveva andare in Inghilterra, portando documenti d’intelligence. Quindi, l’Upholder, che si trovava a levante dell’isola Djerba, ricevé l’ordine, trasmesso alle 22.55 dal Comando della 10a Flottiglia, di recarsi in lat. 33°N, long. 14°E per pattugliare le acque a oriente di Tripoli durante la giornata del 12 aprile. L’indomani, con trasmissione delle ore 10.15 del Comando della 10a Flottiglia, l’Upholder fu informato di spostarsi a nordest di Tripoli per costituire con i sommergibili Trasher e Urge, che erano essi pure in missione in zone attigue, una linea di agguato davanti alla rotta di un importante convoglio italiano diretto a Tripoli (operazione “Aprilia”). Nello shieramento che doveva entrare in vigore alle ore 02.00 del 15, l’Upholder ebbe assegnata la posizione lat. 33°25’N, long. 13°40’E, tra l’Urger e il Trasher. Questi ultimi due sommergibili, essendo in procinto di raggiungere le loro zone, udirono esplosioni lontane di cariche di profondità che si susseguirono dalle prime ore del mattino del 14 fino al crepuscolo. Quella stessa sera il Trasher tentò, come era stato previsto, di mettersi in contatto con l’Upholder ma questi non rispose.

La sua perdita - prima delala mia scoperta - era stata attribuita alle bombe di profondità della torpediniera italiana Pegaso (capitano di corvetta Francesco Acton), che alle 16.00 del 14 aprile attaccò, in lat. 34°47’N, long. 15°55’E, un supposto sommergibile avvistato da un aereo Cant Z. 506 della 170a Squadriglia dell’83° Gruppo della Ricognizione Marittima di Augusta, che scortava il convoglio con compiti antisommergibili. Ma dopo aver fatto il segnale di allarme, per la presenza di una scia alla superficie del mare ritenuta appartenente al periscopio di un sommergibile, il pilota dell’aereo italiano, tenente Pier Luigi Colli, che era coadiuvato da un ufficiale osservatore della Regia Marina nella persona del tenente di vascello Mauro Tavoni, si accorse che in realtà quella scia era causata da un delfino. Rientrato alla base Collì confermò il suo errore, e disse chiaramente che, avendo assistito dall’alto all’attacco della Pegaso, questo si era svolto contro alcuni "delfini".

Occorre poi dire che l’Upholder non poteva trovarsi in quella zona a nordest di Malta, perché si trovava spostata di ben 100 miglia dalla posizione che gli era stata assegnata nello sbarramento, tra l’Urge e il Trasher, e il comandante Wanklyn difficilmente avrebbe potuto prendere una simile iniziativa. Sulla perdita dell’Upholder restano tre sole spiegazioni possibili. La prima è che sia andata a finire su uno sbarramento minato italiano al largo di Tripoli, nella notte tra l’11 e il 12 aprile. Ma un sommergibile, che certamente era l’Upholder, fu avvistato in superficie al largo di Misurata il mattino del 13, ed è quindi ipotesi anche questa da scartare.

La seconda ipotesi, è che sia stato affondato durante una caccia antisom. Nel periodo fra il 10 e il 15 aprile si svolse con Tripoli un intenso movimento di convogli in arrivo e in partenza, e da parte italiana si ebbero due avvistamenti di sommergibili, rispettivamente l’11 al largo del porto e, come detto, il 13 al largo di Misurata. Di conseguenza sui verificò al largo di Tripoli una ricerca antisom, che fu estesa durante i giorni 13 e 14 sin oltre Misurata da parte dei motodragamine tedeschi della 6a Flottiglia R 9, R 12 e R 15 e dalla torpediniera italiana Mantanari. Tutte queste unità scaricarono in mare molte bombe di profondità ma nessuna di esse segnalò di aver ottenuto un concreto risultato.

La terza ipotesi, la più convincente, fa ritenere che l’Upholder sia stato affondato da aerei tedeschi nel pomeriggio del 14 aprile. Alle 13.10 di tale giorno due Me 110 e due Do 17, appartenenti rispettivamente alla 8a e alla 10a Squadriglia del 3° Gruppo del 26° Stormo Distruttori (III/ZG.26), durante la scorta ravvicinata al convoglio dell’operazione “Aprilia” avvistarono una scia, probabilmente causata dall’idrofono di un sommergibile, e dopo averla attaccata con bombe osservarono una macchia scura emergere sulla superficie del mare.

In quindici mesi di attività bellica, a partire dal 24 gennaio 1941, il binomio Upholder – Wanklyn aveva affondato nel Mediterraneo 16 navi per 94.314 tonns, inclusi i transatlantici italiani Conte Rosso, Neptunia e Oceania, il cacciatorpediniere Libeccio e i sommergibili Saint Bon e Tricheco, ed avevano silurato e danneggiato altre quattro navi, tra cui l’incrociatore Giuseppe Garibaldi. Si tratta del maggiore successo ottenuto da un sommergibile e da un ufficiale comandante britannico nel corso della seconda guerra mondiale. Con l’Upholder andarono perduti i trentadue uomini dell’equipaggio, compresi quattro ufficiali, e un passeggero, il capitano dell’Esercito C. Parker, del Reggimento Beds e Herts.

Francesco Mattesini

Per saperne di più: Francesco Mattesini, ""L'Operazione "Aprilia" (13-15 aprile 1942), La navigazione di un importante convoglio dall'Italia a Tripoli nel contesto dell'offensiva aerea tedesca contro Malta, e una nuova ipotesi sull'affondamento del sommergibile britannico UPHOLDER"", Bollettino d'Archivio dell'Ufficio Storico della Marina Militare, maggio 2007, pag. 9-115.


VEDO CHE ANCORA NON VI SIETE CONVINTI A FARE LA VARIAZIONE SULLA VOCE SULL'AFFONDAMENTO DELL'UPHOLDER. SE NON CI CREDETE GUARDATE IN UBOAT.NET, HMS UIPHOLDER Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 93.45.232.235 (discussioni · contributi).

Tutta questione di punti di vista. Questo è un progetto volontario e ci sono più voci da fare che tempo per farle. Chi ritiene che sia necessario un lavoro fa bene apostare risorse come ha fatto Mattesini qui sopra, e poi però ci vuole qualcuno che ci lavori. Lavorare in qualità costa e non mi sentirei di afre una colpa a chi si dedica prioritariamente alle voci che lo attirano. Io per esempio ora sto facendo la battaglia di Iwo Jima, e nel tempo che mi prende farei 15 / 20 voci come questa. Qualcuno mi vuole biasimare? Se ti convinci a cooperare, rimboccati le maniche e scrivi, che poi io o altri passeranno ad aiutare. Peraltro, solo per sfruttare il materiale qui sopra servono vari controlli incrociati, per sistemare i nomi, per confrontare fonti; idem per utilizzare uboat.net. Buon divertimento. --Pigr8 La Buca della Memoria 18:13, 11 mag 2014 (CEST)[rispondi]

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CE DA FARE UNA VARIAZIONE IMPORTANTE: Non ci sono le coordinate dell'attacco il giorno 14 aprile, quelle riportate (vedi il mio saggio l'Operazione Aprilia"), si riferiscono all'attacco di aerei tedeschi ad un sommergibile il precedente giorno 12 aprile.


VOCE:

Una terza e più recente ipotesi attribuisce l'affondamento del sommergibile a un gruppo di aerei tedeschi nel pomeriggio del 14 aprile[9]: alle 13:10 due caccia bimotori Messerschmitt Bf 110 e due bombardieri Dornier Do 17, rispettivamente della 8ª e alla 10ª Squadriglia del 3º Gruppo del 26º Stormo Distruttori (III/ZG.26) e impegnati nella scorta al convoglio "Aprilia", avvistarono una scia, probabilmente causata dall'idrofono di un sommergibile, e dopo averla attaccata con bombe osservarono una macchia scura emergere sulla superficie del mare[6]; gli aerei segnalarono con fumogeni galleggianti il punto dell'attacco (34º 47' N, 16º 55' E), e nessun ulteriore rilevamento fu ottenuto in seguito[5]. Benché fonti britanniche ritengano che l'Upholder non dovesse trovarsi in quella posizione, l'attacco non fu riferito da nessun altro battello alleato in azione quel giorno, e vi è una ragionevole certezza che esso portò all'affondamento o al grave danneggiamento del bersaglio assalito[5].

VARIAZIONE:

Una terza e più recente ipotesi attribuisce l'affondamento del sommergibile a un gruppo di aerei tedeschi nel pomeriggio del 14 aprile[9]: alle 13:10 due caccia bimotori Messerschmitt Bf 110 e due bombardieri Dornier Do 17, rispettivamente della 8ª e alla 10ª Squadriglia del 3º Gruppo del 26º Stormo Distruttori (III/ZG.26) e impegnati nella scorta al convoglio "Aprilia", avvistarono una scia, probabilmente causata dall'idrofono di un sommergibile, e dopo averla attaccata con bombe osservarono una macchia scura emergere sulla superficie del mare[6]; gli aerei segnalarono con fumogeni galleggianti il punto dell'attacco. , e nessun ulteriore rilevamento fu ottenuto in seguito[5]. L'attacco aereo non fu riferito da nessun altro battello alleato in azione quel giorno, e vi è una ragionevole certezza che esso portò all'affondamento o al grave danneggiamento del bersaglio assalito[5].

Francesco Mattesini

✔ Fatto --Franz van Lanzee (msg) 12:42, 25 apr 2015 (CEST)[rispondi]


Grazie.

State seguendo la polemica tra me e Platon Alexiades nel sito FORUM AIDMEN e in uboat.net riguardo alla perdita dei sommergibili URGE e UPHOLDER ?

Francesco Mattesini

Collegamenti esterni modificati[modifica wikitesto]

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