Discussione:HMS Indomitable (R92)

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Marina
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BLievi problemi di scrittura. Qualche inciampo nello stile. Linguaggio non sempre scorrevole. Strutturazione in paragrafi adeguata, ma ancora migliorabile sotto alcuni aspetti. (che significa?)
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CSeri problemi relativi alla dotazione di immagini e altri supporti grafici nella voce. Mancano alcuni file importanti per la comprensione del tema. (che significa?)
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Aggiunte di Mattesini[modifica wikitesto]

La portaerei INDOMITABLE (capitano di vascello Guy Grantham), nella notte del 16 luglio fu colpita a 50 miglia a sud di Capo Passero (Sicilia) da un siluro sganciato da un aerosilurante italiano S. 79 della 204^ Squadriglia del 41° Gruppo Aerosiluranti, partito dallì'aeroporto Gioia del Colle, ed avente per primo pilota il capitano Carlo Capelli e per secondo pilota il sottotenente Ennio Caselli. Ecco quanto ho riportato, fin dal 1980, nel libro "La partecipazione tedesca alla guerra aeronavale nel Mediterraneo (1940-1941), pag. 435 sg.(coautore Alberto Santoni), del quale ho curato tutta la parte operativa, statistica e iconografica, con cartine compilate sui miei dati da mio padre, Maresciallo Maggiore Antonio Mattesini, in guerra Capo Disegnatore dell'Ufficio SIM del Comando Supremo. Non c'entra nulla sul danneggiamento della Indomitable il tenente Ottone Sponza come avete scritto, e tanto meno un aerosilurante Ju 88 tedesco come é riportato in Wikipedia in lingua inglese. Il tenente Sponza, del 132° Gruppo Aerosiluranti, "attaccò una petroliera con esito non controllato", come è scritto nalla Relazione dell'Uffico Aerosiluranti di Superaereo.

"Riferiscono gli inglesi che nelle prime ore del mattino [del 16 agosto] la portaerei INDOMITABLE fu silurata a cinquanta miglia a sud-est di Capo Passero (latitudine 36°22’ nord, longitudine 16°08’ est) da un aerosilurante italiano e che alcune ore più tardi, esattamente alle 06.40, un sommergibili [ALAGI – tenente di vascello Renato Puccini] colpì con un siluro l’incrociatore CLEOPATRA al largo di Augusta (latitudine 37°13’ nord, longitudine 16°00’ est).

Fino ad oggi nessuno era riuscito a stabilire la paternità del siluramento dell’INDOMITABLE, tanto che recentemente tale successo italiano è stato messo in dubbio e si è tentato di assegnarlo ad un aerosilurante Ju. 88 tedesco. In realtà nessun velivolo germanico armato con siluro operò quella notte nelle acque della Sicilia orientale mentre da parte italiana vennero impiegati otto S. 79. Fu proprio uno di questi ultimi, appartenente al 41° Gruppo Autonomo Aerosiluranti della 4° Squadra Aerea (Puglia) ad effettuare l’attacco in questione. Il velivolo, pilotato dal capitano Carlo Capelli e dal sottotenente Ennio Caselli, approfittando della mancanza di luminosità lunare, alle 00.25 del 16 sganciò contro una grossa unità facente parte di una formazione navale di oltre dieci navi con rotta 100° a ottanta chilometri a levante di Capo Passero e dall’equipaggio dell’aereo, che riuscì a dileguarsi prima che da bordo aprissero il fuoco, fu osservato lo scoppio del siluro sul bersaglio. Il capitano Capelli riferì trattarsi di un piroscafo di 15.000 tonnellate, mentre il secondo pilota apprezzò giustamente trattarsi di una portaerei."

Secondo la ricostruzione dell’episodio fatta in un articolo da Tullio Marcon l’avvicinamento dell’S. 79 del capitano Capelli fu favorita dall’assenza di reazione della formazione navale britannica, che procedeva in linea di fila, aperta dall’incrociatore AURORA, seguito dalle corazzate NELSON e RODNEY, dalla INDOMITABLE e dall’incrociatore PENELOPE, mentre otto cacciatorpediniere (PIORUM, TYRIAN, TUMULT, TROUBRIDGE, QUENNBOROUGH, OFFA, ILEX, ECHO) si trovavano di prora in posizione di scherno difensivo.

La manovra di sgancio, effettuata con i motori al minimo, fu agevolata dal fatto che sebbene la NELSON avesse avvistato l’aereo italiano alla distanza di 8 miglia, e la stessa INDOMITABLE si fosse accorta della sua presenza, le due navi britanniche ritennero, erroneamente, si trattasse di uno dei sei velivoli Albacore che stava rientrando sulla portaerei da un volo di pattugliamento notturno antisom. Le navi britanniche cominciarono a sparare soltanto pochi istanti prima che il siluro arrivasse a segno sulla fiancata sinistra dell’INDOMITABLE, allagando il locale caldaie e causando sette morti, ragion per cui l’S. 79 di Capelli, passando tra la portaerei e la corazzata RODNEY e poi sorvolando lo schermo della scorta sopra il cacciatorpediniere ILEX, poté agevolmente allontanarsi senza subire danni.

Quanto alla INDOMITABLE, che con il locale caldaie di sinistra e alcuni compartimenti adiacenti devastati, fu costretta a dirigere alla velocità di quattordici nodi verso Malta, dove arrivò alle 07.30 del 17 luglio, navigando alla velocità di undici nodi, fu poi inviata, dopo sosta a Gibilterra, negli Stati Uniti, nell’Arsenale di Norfolk (Virginia) per riparazioni complete ultimate nel dicembre 1944, per poi rientrare in servizio nel mese di maggio.

Francesco Mattesini

Riferimento più aggiornasta e completo: "I Successi degli aerosiluranti italiani e tedeschi in Mediterraneo nella 2^ guerra mondiale", Bollettino d'Archivio dell'Ufficio Storico della Marina Militare, marzo 2002, pag.58-59.

Come al solito il "problema" è inserire tutto questo ben di Dio nella voce. Io ci ho provato cercando di inserire le note in modo organico e sperando di aver capito bene i riferimenti. Se Mattesini, che come al solito ringrazio per la sua presenza, potesse dare una occhiata e fornire un riscontro glie ne sarei grato, anche se dovesse tirarmi le orecchie :) Ovviamente qualunque controllo è benaccetto, e in ogni caso il testo inserito viene preso da questa discussione della quale fa fede la crono. Il merito del lavoro è il suo, le eventuali imprecisioni, mie. --Pigr8 La Buca della Memoria 22:49, 26 mar 2014 (CET)[rispondi]

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Perfetto. Bravo CET

Se permetti, prima del siluramento, inserirei questa modfifica nella Voce:

Il mese successivo venne trasferita a Gibilterra per operare nel Mediterraneo con la Forza H, partecipando quindi all'Operazione Pedestal, sfociata nella battaglia di mezzo agosto durante la quale la INDOMITABLE (capitano di vascello Thomas Hope Troubridge) venne colpita duramente nel pomeriggio del 12 agosto nell'attacc di 20 bombardieri in picchiata tedeschi Ju 87 del 1° Gruppo del 1° Stormo Stula (I./St.G.3), decollati da Trapani al comando del capitano Martin Mosdorfer-. Questi Stuka, sganciando in picchiata da 300-350 metri di quota, colpitono la portaerei sul ponte di volo con tre bombe da 500 kg.:

Una bomba cadde a prora davanti all’elevatore anteriore, perforò il ponte di volo corazzato, ed esplose nell’aviorimessa. La forza dell’esplosione fu tale che l’elevatore, dal peso di 70 tonnellate fu sollevato ed incastrato di sessanta centimetri sopra il livello del ponte. Molti specialisti, che stavano lavorando intorno agli aeroplani, furono uccisi, molti altri feriti. Un incendio di vaste proporzioni si sviluppò nel deposito siluri, scaldò i siluri e minacciò di farli esplodere. La seconda bomba, cadendo a poppa, perforò anch’essa il ponte di volo, sfondò l’ascensore posteriore e distrusse il piano delle cabine degli ufficiali. La terza bomba esplose presso il fianco sinistro della portaerei, sopra la linea d’immersione, aprì un largo squarcio nello scafo, distrusse il quadrato e uccise e ferì una mezza dozzina di ufficiali liberi dal servizio, quasi tutti appartenenti in qualità di piloti e di osservatori all’827° Squadron aerosiluranti Albacore.

Oltre alle distruzioni determinate da questi tre colpi in pieno, che misero fuori uso una delle centrali di tiro e due delle torrette contraeree binate da 114 millimetri, situate sul fianco a prora, la INDOMITABLE riportò altri danni per due bombe cadute molto vicine al suo scafo sul lato sinistro. Una di essere causò soltanto qualche avaria superficiale alla fiancata, mentre l’altra aprì uno squarcio presso un deposito di nafta, e in seguito a ciò si verificò l’allagamento di alcuni compartimenti adiacenti, e in conseguenza uno sbandamento della portaerei di otto gradi. Severe furono anche le perdite umane.

Complessivamente i morti dell’INDOMITABLE furono 66, compresi 6 ufficiali, e i feriti 59. Nonostante i gravi danni reiportati nell'attacco, spenti gli incendi e potendo ancora navigare alla velocità di 28 nodi, come segnalò il comandante Troubridge, avendo le macchine ancora in piena efficienza, la INDOMITABLE riuscì a raggiungere Gibilterra, per poi in settembre essere trsferita negli Stati Uniti per le riparazioni che si conclusedro nel gennaio del 1943.

Riferimento: Francesco Mattesini, La battaglia di mezzo Agosto, Edizione dell'Ateneo, Roma, 1986.

Ok, posso integrare senza problemi. Solo una domanda. Ma il testo sopra riportato è una rielaborazione fatta ad hoc o è la trascrizione esatta del tuo lavoro usato come fonte? Perchè nel primo caso ovviamente lo inseriamo e via, mentre nel secondo, essendo tratto da un testo registrato alla SIAE non possiamo citarlo senza infrangere il diritto d'autore, neanche se fosse l'autore stesso a farlo; d'altronde il fatto che sia stato pubblicato significa che come autore ne hai ceduto i diritti di edizione pur restandone proprietario intellettuale. Facci sapere così procediamo. Se poi dceidessi, puoi anche inserire il materiale personalmente e io ti seguirò nella eventualità che serva qualcosa; non preoccuparti assolutamente di eventuali errori, li facciamo tutti; diversamente sarò felice di procedere io e tu validerai in seguito. Grazie e piacere di averti qui. --Pigr8 La Buca della Memoria 15:47, 28 mar 2014 (CET)[rispondi]

Il testo é mio, elaborato sullìle fonti ufficiali britanniche, ma che ho tradotto liberamente. Nulla di preoccupante quindi.

Francesco

Un attimo. Io ho rivisto il testo, che riporto qui sotto con relative note come le ho collegato, ma ravviso due incongruenze. la prima, banale, è che il reparto cui appartenevano gli stuka non è il 1° gruppo del 1* stormo ma del 3° stormo (I./St.G.3); la seconda è che comincia ad esserci una gran confusione di date tra agosto 1942 (Pedestal) e luglio 1943 (Husky), visto che non sono stati riportati gli anni, e rischiamo di avere incongruenze. >>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>< Il mese successivo venne trasferita a Gibilterra per operare nel Mediterraneo con la Forza H, partecipando quindi all'Operazione Pedestal, sfociata nella battaglia di mezzo agosto; durante questo episodio la Indomitable (comandata dal capitano di vascello Thomas Hope Troubridge) venne colpita duramente nel pomeriggio del 12 agosto 1942 nell'attacco di 20 bombardieri in picchiata tedeschi Junkers Ju-87 Stuka appartenenti al 1° Gruppo del 3° Stormo Stuka (I./St.G.3), decollati da Trapani al comando del capitano Martin Mosdorfer[1]. Questi Stuka, sganciando in picchiata da 300-350 metri di quota, colpitono la portaerei sul ponte di volo con tre bombe da 500 kg[1].

Una bomba cadde a prora davanti all’elevatore anteriore, perforò il ponte di volo corazzato, ed esplose nell’aviorimessa. La forza dell’esplosione fu tale che l’elevatore, dal peso di 70 tonnellate fu sollevato ed incastrato di sessanta centimetri sopra il livello del ponte[1]. Molti specialisti, che stavano lavorando intorno agli aeroplani, furono uccisi, molti altri feriti. Un incendio di vaste proporzioni si sviluppò nel deposito siluri, scaldò i siluri e minacciò di farli esplodere[1]. La seconda bomba, cadendo a poppa, perforò anch’essa il ponte di volo, sfondò l’ascensore posteriore e distrusse il piano delle cabine degli ufficiali. La terza bomba esplose presso il fianco sinistro della portaerei, sopra la linea d’immersione, aprì un largo squarcio nello scafo, distrusse il quadrato e uccise e ferì una mezza dozzina di ufficiali liberi dal servizio, quasi tutti appartenenti in qualità di piloti e di osservatori allo 827 Squadron aerosiluranti della Fleet Air Arm, all'epoca dotato di Fairey Albacore[1].

Oltre alle distruzioni determinate da questi tre colpi in pieno, che misero fuori uso una delle centrali di tiro e due delle torrette contraeree binate da 114 millimetri, situate sul fianco a prora, la Indomitable riportò altri danni per due bombe cadute molto vicine al suo scafo sul lato sinistro. Una di essere causò soltanto qualche avaria superficiale alla fiancata, mentre l’altra aprì uno squarcio presso un deposito di nafta, e in seguito a ciò si verificò l’allagamento di alcuni compartimenti adiacenti, e in conseguenza uno sbandamento della portaerei di otto gradi[1]. Severe furono anche le perdite umane.

Complessivamente i morti dell'Indomitable furono 66, compresi 6 ufficiali, e i feriti 59. Nonostante i gravi danni reiportati nell'attacco, spenti gli incendi e potendo ancora navigare alla velocità di 28 nodi, come segnalò il comandante Troubridge, avendo le macchine ancora in piena efficienza, la Indomitable riuscì a raggiungere Gibilterra, per poi in settembre essere trasferita negli Stati Uniti per le riparazioni che si conclusero nel gennaio del 1943.

  1. ^ a b c d e f Francesco Mattesini, La battaglia di mezzo Agosto, Edizione dell'Ateneo, Roma, 1986.

>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>> --Pigr8 La Buca della Memoria 17:44, 28 mar 2014 (CET)[rispondi]

Ho riorganizzato ed aggiunto altre fonti, per favore controlla se adesso la sequenza temporale è esatta e se ho fatto qualche svarione. Non tocco oltre per evitare di imbrogliare le acque. --Pigr8 La Buca della Memoria 17:58, 28 mar 2014 (CET)[rispondi]


Va benissimo. Grazie della correzione (I./St.G.3).

Francesco

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