Discussione:Franz Pilati von Tassul

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Franz Pilati e Francesco Pellati non furono la stessa persona[modifica wikitesto]

La modifica dell' 8 agosto 2013, che senza motivazione ripristina un testo precedente, va annullata.

Che Franz Pilati e Francesco Pellati fossero la stessa persona non è un' ipotesi storica ma una favola da paese dei balocchi.Basta consultare l' Annuario Militare austriaco (Schematismus der k. oesterr. Armeè in nota [6]). Il Pilati compare fino al 1804 nella lista dei generali (muore nel 1805). Il Pellati, maggiore nella riserva, resta nella lista dei decorati teresiani almeno fino al 1812. Ma anche se non avessimo sottomano questa semplice inoppugnabile dimostrazione, l' idea che nel 1800 un estraneo potesse infilarsi nella famiglia Pilati è ridicola.Nel 18° secolo quel ramo della famiglia, per benevolenza degli Asburgo ed accorti matrimoni,era assurto a ricchezza e prestigio alla corte di Vienna.L'avo di Franz, Giuseppe Antonio erea stato segretario dell' imperatore Giuseppe I, lo zio Vincenzo siniscalco dell' imperatore Carlo VI, il fratello Johann Baptist (1748-1821) ministro nel governo dell' imperatore Francesco II. Il patrimonio indiviso dei due fratelli Franz e Johann comprendeva il grande feudo di Schlegel in Slesia, con le relative miniere, il castello di Dachsberg con gli annessi vasti tenimenti agricoli e soprattutto forestali,le residenze di Vienna e Tassullo (c.d. Palazzo Pilati, oggi sede del comune, che Johann cedette pro quota nel 1818 al mio trisavolo Bartolomeo). In questa situazione come avrebbe potuto il povero Pellati inserirsi nella famiglia?

Qindi favola sia e come tale sia raccontata.

Il Pittaluga è stato l' unico responsabile del falso[modifica wikitesto]

Dal testo contestato sembra che Hueffer ed Herrmann, storici di fama, abbiano preso posizione nella storia del doppio Pilati. Non è cosi'. Fu il Pittaluga, che scrisse per primo, a raccogliere acriticamente la favola nata nella provincia piemontese partendo dalla somiglianza dei nomi e dalla circostanza che il Pellati aveva servito con onore nell' esercito austriaco. I due tedeschi si limitarono a riportare in estrema sintesi, indicando correttamente la fonte,quanto scritto dal Pittaluga. E' evidente che ne' gli ignoti affabulatori ne' il Pittaluga avevano contezza che l' Austria era anche alla fine del '700 un paese ordinato, dove funzionava il catasto ed i parroci erano gli ufficiali di stato civile. Una sostituzione di persona sarebbe stata ardua, a maggior ragione se il sostituendo, come il Pilati, apparteneva ad una delle grandi famiglie della nobiltà austriaca. Forse il Pittaluga avrebbe avuto qualche difficoltà a fare quelle verifiche delle fonti che io ho compiuto un secolo dopo. Non cosi' i due tedeschi, che proprio per gli studi su Marengo furono in rapporto con gli archivi militari di Vienna.Ma essi si fidarono del Pittaluga.