Discussione:Fontecchio

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1648 rivolta contro il vicereame spagnolo nel Regno di Napoli[modifica wikitesto]

Gli abitanti di Fontecchio hanno resistito all'assedio delle truppe mercenarie di Giovanni Grillo che lavorava per Enrico II di Guisa.

Gli abitanti di Fontecchio non si sono rivoltati contro il vicereame spagnolo, bensì lo hanno aiutato! I Corvi erano dalla parte degli spagnoli!

La sommossa non era del popolo di Fontecchio!!! Apritevi qualche libro e informatevi. E' assolutamente una storia ribaltata. I Corvi erano per gli spagnoli 100% assicurato. --80.182.226.11 (msg) 11:56, 1 nov 2022 (CET)[rispondi]

Come capire cosa fecero gli abitanti di Fontecchio: Fontecchio era in mano agli spagnoli (famiglia Corvi, Mutji) che resistettero all'assedio.[modifica wikitesto]

Il Regno di Napoli era governato dagli spagnoli.

A Napoli ci fu un sommosso popolare capegiata da Masanello e Genoino, che diedero poi il governo in mano a Enrico II di Guisa (francese che voleva il trono di Napoli per se, non si è presentato come Francia mandato da Luigi XIV).

A Fontecchio la città ha resistito all assedio delle truppe che lavoravano per Enrico II di Guisa, quindi si dovrebbe capire benissimo che Fontecchio non ha resistito agli spagnoli, ha fatto resistenza contro i mercenari di Enrico II di Guisa.

Fontecchio, in mano agli spagnoli rappresentati dalla famiglia Corvi e dalla vedova di Pompeo Corvi, hanno resistito all'assedio di Giovanni Grillo che lavorava per Enrico II di Guisa.

Così si capisce? E' un gravissimo errore quello di credere che gli spagnoli assediarono Fontecchio. La famiglia Corvi era per gli spagnoli e il popolo di Fontecchio era fedele agli spagnoli.

Citazione: Nel 1647 durante la sommossa contro gli Spagnoli, capeggiata dal genovese Giovanni Grillo, generale di Enrico II duca di Guisa (1614 † 1664) che aspirava al trono di Napoli, gli abitanti del castello di Fontecchio, situato in Abruzzo ultra, tutta murata con sette porte d’accesso,  resistettero all’assedio; la nobildonna Giulia Muzii, vedova di Pompeo Corvi, barone di Fontecchio, difese eroicamente le mura ed uccise con un colpo di spingarda il capo degli assediatori.

da: http://www.nobili-napoletani.it/Corvi.htm


L'errore è stato pubblicato in molti libri, per via del fatto che nel periodo si parlava di sommossa popolare a Napoli e si pensa che allora anche il popolo di Fontecchio fosse contro gli spagnoli. Masaniello agì secondo l'influenza del suo mentore e prete Genoino e poi diedero il governo in mano a un francese Enrico II di Guisa. Era una strategia dei francesi che non potevano attaccare i possedimenti spagnoli in quando Luigi XIV di Francia era sposato con una spagnola. Il Re di Francia, Luigi XIV non poteva dichiarare apertamente guerra alla spagna, ma un altro francese lo poteva fare. In questo modo non era la Francia a impossessarsi del Regno di Napoli, ma Enrico II di Guisa (che era anche ricattabile dal Re di Francia, perché il Re una volta conquistata Napoli lo avrebbe potuto ricattare chiedendogli di annettere il suo Regno di Napoli a quello di Francia, col rischio che Enrico II di Guisa potesse perdere possedimenti e titolo in Francia (cioè quello che era sicuro di poter tenere finché non si metteva contro Luigi XIV) e successivamente (quando il Regno di Npoli non era spagnolo) Luigi XIV avrebbe potuto prenderlo. Enrico II di Guisa quindi avrebbe rischiato il tutto o niente se non avesse ceduto a un ricatto del Re.

Inoltre, nel 1648 gli assedi da parte di mercenari al servizio di Enrico II di Guisa, furono molti. Famoso è l'assedio dei francesi a Salerno descritto da Camillo Salerno.


L'errore di credere che gli abitanti di Fontecchio fossero assediati dagli spagnoli è stato publicato in molti siti e pubblicazioni, senza considerare il ftto che stessero resistendo a un assedio di Giovanni Grillo che lavorava per Enrico II di Guisa.


Spero che riflettendo su questa semplice informazione qualcuno arrivi a capire che l'assedio a Fontecchio era da parte di "francesi" che non rappresentavano direttamente la Francia, per i motivi scritti sopra (Luigi XIV era sposato con un Asburgo di Spagna e non poteva attaccare i territori spagnoli senza tattiche e strategie). --80.182.226.11 (msg) 12:13, 1 nov 2022 (CET)[rispondi]

Gravi errori nei contenuti.[modifica wikitesto]

Gli assedi del 1425 e del 1648: la leggenda dei cinquanta rintocchi[modifica wikitesto]

1) Il Regno delle Due Sicilie non esisteva nel 17° secolo. Il Regno delle 2 Sicilie è stato proclamato nel 1816 con i Borbone. Allora si parlava di Regno di Napoli.

Enrico II di Guisa era francese e le sue truppe mercenarie non potevano dichiararsi francesi: la Francia era Luigi XIV che non aveva mandato nessuno, altrimenti sarebbe scoppiata una guerra tra Spagna e Francia. La famiglia Corvi era per gli spagnoli e l'assedio è servito a resistere alla rivoluzione che portò alla Repubblica di Napoli.

Voi avete scritto:

L'episodio che però sembra assurgere a simbolo e tradizione di Fontecchio è senza dubbio rappresentato dall'assedio del 1647 ad opera delle truppe spagnole, logica conseguenza dei moti popolari che incendiarono il Regno delle Due Sicilie nell'anno 1647. Durante la sommossa contro gli Spagnoli, capeggiata dal genovese Giovanni Grillo, generale di Enrico II duca di Guisa (1614 † 1664) che aspirava al trono di Napoli, gli abitanti del castello di Fontecchio resistettero all’assedio Non le fonti più attendibili (che parlano di un assedio durato una decina di giorni), bensì fonti frammentarie e popolari ci tramandano una versione dei fatti che ad oggi impernia in maniera così evidente il simbolismo e la ritualità della civiltà fontecchiana da non poterne tralasciare il racconto.

Infatti, si narra, l'assedio durò ben cinquanta giorni ed il paese, ormai allo stremo delle forze, fu liberato dal coraggio della Marchesa Corvi, la nobildonna Giulia Muzj, vedova di Pompeo Corvi, barone di Fontecchio, la quale, dal suo palazzo, sparò un colpo di spingarda colpendo a morte il capo degli assalitori e liberando così il borgo. Ancora oggi ogni sera, a ricordo di tale episodio, l'orologio della Torre batte cinquanta rintocchi, mescolando così storia, leggenda, tradizione, fierezza ma soprattutto respiro di tempi lontani ancora impregnati nei vicoli e nelle mura di Fontecchio. --82.60.181.5 (msg) 22:13, 13 ago 2023 (CEST)[rispondi]