Discussione:Fiat 8V

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Salve a tutti, sono un newbie e spero di non fare troppi pasticci. Chiedo cortesemente a Nivola di spiegare perchè ha ripristinato la frase che avevo eliminato: non è vero che i motori a sei cilindri sono difficili da equilibrare! Nel caso specifico della Fiat 8V, sarebbe opportuno citare una fonte attendibile che giustifichi tale scelta progettuale. Grazie!

Ciao. Ho inserito nella voce la bibliografia da cui ho tratto il testo. Appena posso, cercherò di verificare l'assunto. --Nivola (msg) 15:25, 12 apr 2009 (CEST)[rispondi]

Ciao, grazie per l'attenzione e in generale per il lavoro che stai facendo! Cercherò anche io di trovare in letteratura ulteriori riferimenti al passaggio da 6 a 8 cilindri.

Trovato. (Ruoteclassiche n.47 pag.45) Elvio Deganello dice: «Nel 1948 la direzione progetti FIAT indicò che il motore avrebbe dovuto avere sei cilindri a V. Dante Giacosa, conscio delle difficoltà di equilibratura, propose in alternativa un otto cilindri a V ...». Se trovassi altre notizie non farti scrupolo a proporle. Se, poi, decidessi di unirti ai compilatori, benvenuto. --Nivola (msg) 14:27, 15 apr 2009 (CEST)[rispondi]

Suggerirei di modificare la frase relativa alle difficoltà di equilibratura del motore a 6 cilindri, specificando meglio che le "difficoltà" (io mi limiterei a dire maggiore complessità, dato che la Lancia nello stesso periodo ci era riuscita) sono relative al motore a sei cilindri a V. Il sei cilindri in linea è equilibratissimo.

Credo che la fonte più attendibile sia Dante Giacosa, con il suo libro "I miei 40 anni di progettazione in FIAT". Nel libro racconta la nascita dell'8V e le ragioni tecniche della sua architettura. Infine, non è vero che Giacosa ha detto "Forse dovremmo costruirla in America", bensì è stato Valletta a prospettare questa (credo remota) possibilità a Giacosa, come egli stesso racconta nel libro a pagina 116. Inoltre, la vettura in questione non era la 8V ma una versione di lusso derivata dal prototipo "101". Dal prototipo 101 nascerà la FIAT 1400.