Discussione:Eugenio Scalfari

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Nonostante le limature che ho cercato di fare è sicuramente NPOV, servirebbe qualcuno che ne mettesse almeno le critiche, cosa che io non sono in grado di fare per scarsa conoscenza dell'argomento. --pil56 13:21, Giu 21, 2005 (CEST)

forse perché nel panorama giornalistico odierno, fatto in gran parte di servi del padrone, è assai difficile trovare delle critiche.--ArchEnzo 14:20, Giu 21, 2005 (CEST)
siccome ci sono anche i "potenziali servi di un futuro eventuale possibile padrone", nessuno attacca chi un domani potrebbe dar loro lavoro, e Scalfari è in una posizione che suscita una riflessione in chi volesse criticarlo: "e se domani volessi chiedere di lavorare per una delle testate (saranno un quarto di quelle italiane) su cui influisce?". Parla certo più liberamente chi è almeno vicino alla pensione. Mi viene in mente il libero pensatore di Trilussa...
Questa peraltro è anche già una (implicita) critica: nessuno ha mai usato contro Scalfari le tecniche scandalistiche usate (talvolta con leggerezza) da Scalfari. Sulla proposta di patrimoniale, Bertinotti è stato attaccato, Scalfari no.
La nota che mi viene più velocemente alla mente riguarda la presunta ondivaga messa a disposizione della capacità di influenza connessa al suo sistema editoriale per formulare campagne ora contro alcuni interessi, ora contro altri, magari in contrasto con le sue stesse idee precedenti. Ad esempio, il tempo di Tangentopoli, quando il vecchio deputato socialista impostò le sue linee editoriali alla "caccia al socialista", esasperando definitivamente il confronto interno al PSI già nato anni prima e che lo aveva reso un "socialista antisocialista". Vicino alle forme neocomuniste e con un'inattesa considerazione per De Mita, ufficialmente contro i "poteri forti", ma in rapporti con i piduisti - attraverso Caracciolo - per la proprietà del giornale (non Berlusca, ma prima del lodo Mondadori: Calvi, Tassan Din, Carboni...). Insomma, un certo fumus di "opportunismo tendenzioso", forse non brillante per coerenza o linearità o nitidezza. Non mi viene ovviamente facile renderlo in forma oggettiva, neutrale (ed anche legalmente lecita), e stavo cercando una formulazione analoga anche per le simili critiche destinate al Partito Radicale. E andrebbe pareggiato conl'indiscussa importanza dell'operato giornalistico, Repubblica è in fondo un passaggio culturale e sociale non omissibile. Chi avesse una buona idea per un'eventuale formulazione che non rifletta punti di vista degli estensori (e che sia sufficientemente cauta da non spedirci in tribunale...), potrebbe certo dare un aiuto importante in questo senso. --Sn.txt 16:29, Giu 21, 2005 (CEST)

Cavalchi il luogo comune dell'Italia di tanti servi e pochi padroni.Non ti accorgi di due passaggi fondamentali,uno aleatorio rispetto a questioni sostanziali e storiche(fatti avvenimenti comportamenti)ma importante ugualmente e uno più concreto.Il primo si riassume in una visione limitata del mondo.Il mondo non gira(sempre)intorno all'arrivismo esasperato a-critico.La mendicanza impiegatizia di cui tu accusi chi si accinge a lavorare è quantomeno erronea e il carattere di errore risiede nella universalizzazione stessa che ci proponi.Ci sono,dici,4 satrapi del giornalismo a cui ognuno deve rendere onore.Pena lo sbarramento.Premio l'ingresso nel mondo dorato del giornalismo.Ma allora,dato che non conosci chi ha scritto il testo(che ho commesso l'errore di personalizzare un'enciclopedia.Errore più che grossolano dettato dalla non perfetta conoscenza di Wilkipedia)come puoi pensare che il suo parere sia dettato da questo sbavoso e umiliante servilismo?Chi sono gli altri baroni dell'informazione che non devo toccare per poter entrare nel "loro" mondo?Vespa?Costanzo?Mentana?Mieli?Diciamo che allora il servilismo di cui tu accusi si rivela(in un discorso potenziale)di un infondatezza disarmante.Chi sostiene come te che che l'approccio padronale circuisca il mondo crede di avere capito tutto.Crogiuolandosi in un sentimento di superiorità guarda dall'alto chiunque cerchi di emergere.Emergere.Non faccio un discorso ingenuo,non credo che rimanere sempre sè stessi nell'universo della flessibilità possa aiutare chi lavora in un settore delicato come questo.Mastichi e ingoi tante cose odiose e magari sacrifichi qualche ideaLE.Quando arrivi ai momenti riflessivi,tu e te stesso,dove analizzi ciò che hai fatto(in vista di un futuro migliore di un'ambizione che a qualcuno piace cullare)stabilirai se le concessioni fatte per esserci sono o non sono tali da farti vergognare.vergognare per un pensiero che non è libero o una capacità che non è critica. Tu universalizzi perché probabilmente hai capito come il mondo gira.E universalizzando(ti ripeto)sacrifichi la verità. La seconda questione concerne direttamente Scalfari.A parte il fatto che anche Scalfari(che non è Dio e mi scuso se l ho dipinto così,non era mia intenzione)è stato attaccato da più parti.Tanto è vero che se l'accusa che gli rivolgi,di essere stato un giornale/politico/attivo è vera(come lo è) allora penso che non sarai così ingenuo(questa volta tu)da pensare che chi si espone rimane incolume.Poi la ricostruzione che attui circa lo scandalo P2 è assolutamente tendenziosa e clamorosamente poco credibile.Forse confondi Repubblica con il Corriere della Sera.Scalfari con Di Bella e Caracciolo Con Rizzoli.La linea di apertura che Scalfari accordò a Demita venne in seguito ritrattata.Introdotta con un "forse questa è la volta buona" nel giro di pochissimi mesi anche Scalfari commenterà che l'apertura era stata fiducia mal riposta. Sull'affare Tangentopoli dove il vecchio socialista onesto rimprovera i nuovi socialisti corrotti penso che la risposta stia tutta in una frase di Churchill:"preferisco avere ragione che essere coerente..Sul fatto di essere in rapporto con i poteri forti le intrviste stesse di Scalfari ai più disparati potenti smontano l'ipotesi di populismo prostituito.La stessa creazione vedeva in Repubblica un giornale d'elitè.Non essere in rapporto con i poteri forti sarebbe(è) impossibile.Bollare questo come una deformazione celata di Scalfari vorrebbe ridurre la portata del suo tentativo. Tornando a me..beh ho toppato perché Wilkipedia non è strutturta in modo totalmente diverso dal modo in cui io l ho interpretata...sbagliando si impara,i miei prossimi articoli saranno meno partigiani e più enciclopedici..

  1. La coerenza, non fine a sé stessa, ma espressiva di un sincero e onesto convincimento, talmente profondo da resistere alle lusinghe ed alle minacce del tempo, è un valore tuttora apprezzato, anche in uno strano e variegato (e pirandelliano) Paese come il nostro. In politica è un tartufesco presunto anelito, che risulta ipocrita alla prova dei fatti, ma resta il modello "ufficiale", cui tutti "ufficialmente" attribuiscono sommo valore. Per inciso, Churchill fu tutto tranne che un modello di coerenza, sarebbe almeno strano che avesse detto il contrario. E manco aveva sempre ragione...
  2. Non ho fatto confusioni sulla P2, "gli è che" curiosamente i soggetti menzionati appartenevano a quel club.
  3. Sulle satrapie del giornalismo, ti invito a ricercare (io lo feci a suo tempo) l'informazione fornita dai giornalisti di tutti gli schieramenti in occasione del referendum per l'abrogazione dell'Ordine dei Giornalisti. Non preoccuparti, non sarà una lettura così lunga. Il referendum, di fatto mascherato dietro altri quesiti di maggior risalto, ebbe l'esito che sappiamo e ci lasciò in pratica la stessa medesima strutturazione della categoria di quando gli articoli erano "controllati da Mussolini ed approvati dal proto". Può darsi che al calvo di allora si siano sostituiti altri (anche capelloni o... aspiranti tali), la musica non è cambiata di molto. Spiacente per la categoria, ma le insufficienze sono molte, a partire dalla gerarchizzazione, che è controllo dell'informazione con quel che ne segue. Sarà un altro luogo comune, ma credo che meritiamo un'informazione diversa; arrivo a dire che forse ne abbiamo diritto. Ma siccome questo non è il mio blog, non l'hai visto inserito nell'articolo, ed altre cose non ho inserito perché non mi sentivo abbastanza neutro, freddo sui punti; rispondendo a chi chiedeva se vi fossero elementi per i quali Scalfari era stato criticato, ne ho elencato alcuni (che non è affatto detto debbano essere da me condivisi - vanno riportati, condivisi o meno, da chi lo sappia fare bene, per sufficiente competenza, ed oggettivamente, ed io non ero all'altezza).
  4. Proprio perché condivido invece che non tutti sono squallidi arrivisti, mi piacerebbe che "quelli sani" trovassero modo di preservare le loro giovanili idealità in un sistema che sappia valorizzarne la potenziale utilità generale. Per ragioni di età, conosco ormai - in molti settori - tante belle menti brillanti, geniali a volte, inaridite e spente nella loro dignità dall'amara considerazione che solo i ricchi possono fare a meno di chiedere uno stipendio a chi ha il potere di darglielo o negarglielo, e non tutti questi erano ricchi abbastanza da poter difendere la loro virtù intellettuale oltre la vetrina del fornaio (aggiungerei un certamente becero: "alla fine del mese"). Posso magari pensarne che questa sia una stortura di sistema (ed una grandissima perdita per il progresso intellettuale di una società), più che un luogo comune. Nessuno ha detto però che tu sia servile; un panegirico del resto si può stendere anche per sincero entusiasmo quindi non ti attribuivo questo e immaginando che il concetto che ti sei formato su Scalfari non sia poi così negativo ipotizzo che abbia inteso rendercelo nel modo che hai considerato più completo. Accetta perciò una battuta, se è quella sulla beatificazione, per ciò che vale, cioè come indicazione (del tutto distesa, non polemica, non aggressiva) della necessità di parlarne senza perdere di vista la misura enciclopedica. L'obiettivo non è raccontare il meglio di Scalfari, ma descrivere Scalfari al meglio. Nel bene e nel male. In ciò che se ne dice di positivo e di negativo.
  5. Non credo che la tua visione di Wikipedia sia così distante. La mia - se proprio devo parlarne - è che, ad esempio in questo articolo, forse non è opportuno fare un devoto martirologio di un soggetto che ha dato davvero molto al suo mestiere (ed a noi che ne fruiamo), ma che non per questo va adorato come una reliquia. Se non sei la fidanzata di Scalfari ;-) parlane come si parla di un tema enciclopedico e non solo il tuo contributo sarà ben accetto, ma te ne sarò sinceramente grato (come sinceramente già ti sono grato dell'intento di darci una maggiore informazione sul tema :). E troverai a sostenere il tuo contributo, e ad aiutarti a svilupparlo, a limarlo, a renderlo adatto all'enciclopedia, non solo me, che sono solo l'ultimo arrivato, ma molti, davvero molti altri che hanno lo stesso "istinto" di condividere la conoscenza secondo il canone della neutralità ed oggettività. Questo può condurre per alcuni versi ad una qualche universalizzazione, ma non temere che vada a sacrificio della verità, non essendo le cose antitetiche.
  6. Visto che mi hai chiamato a sciorinare una bella filza di belle parole, di cui io stesso non mi credevo capace, adesso siamo pratici: te la sentiresti di abbozzare tu quello che i detrattori pensano negativamente di Scalfari? Disponibile ad aiutare per il poco che posso, sono convinto che potresti tu stesso migliorare l'articolo, portandolo a neutralità come se parlassimo del direttore di un giornale - che so - del Turkmenistan, tanto per dire un posto qualunque che non ci coinvolge. --Sn.txt 02:06, Giu 22, 2005 (CEST)

Riporto pezzo spostato dall'articolo, in quanto NNPOV. --Marcok Lug 5, 2005 01:07 (CEST)

La figura di Scalfari[modifica wikitesto]

Giornalista moralista, così definito in senso critico da chi sostiene che compito del giornalista sia quello di riportare delle notizie, solo i dati reali e verificabili, ha sempre difeso la necessità di approfondire i fatti, anche per arrivare a darne un giudizio, anche se di parte.

Non esiste (forse) un argomento che Scalfari non abbia toccato come forse non esiste un'analisi della realtà che Scalfari non abbia compiuto. La cifra giornalistica di Scalfari, forse, risiede proprio in ciò che quasi tutti i suoi detrattori gli imputano. Scalfari prende posizione. Ma, per i suoi sostenitori, lo fa con la forza della ragione, con l'analisi delle cifre, con metafore veloci e pulite, con colti rimandi storici o semplici storie di paese. La sua è una penna palpitante, una penna che soffre e si tormenta per quello che definisce lo sfacelo italiano. Scalfari scalpita, chiuso nell'inconciliabile belligeranza fra la voce di un cuore innamorato della sua patria e l'odiosa evidenza che è giusto denunciare quanto della sua patria considera marcio e corrotto. È qui, contro gli scandali, con la lotta contro lo stato e dentro allo stato, che emergono le sue pagine, secondo molti, tra le più belle, maggiormente vive e pulsanti. Aborto, dc, tangentopoli, banche, terrorismo, mafia, giornali, operai, religioni, stato, etica, leaders, affaristi, lotte ecc.: impossibile riassumere compiutamente ciò che Scalfari ha detto fornendo a diverse generazioni una diversa consapevolezza dell'essere umano e della società in cui vive. Scalfari è un uomo di spessore. Un uomo che crede nelle sue idee e sa portarle avanti che sbaglia poco o di contro sbaglia tutto. È un giornalista che tratta ciò che vede come qualcosa di cui è direttamente responsabile, che ciò avvenga a Roma, Reggio Calabria o Civitavecchia.

Il mandato parlamentare di Scalfari e Iannuzzi[modifica wikitesto]

sheda camera V legislatura: SCALFARI Eugenio CIVITAVECCHIA (ROMA), 6 aprile 1924

Laurea in giurisprudenza; giornalista.

Eletto nel collegio TORINO

Proclamato il 18 giugno 1968 Elezione convalidata il 6 febbraio 1969

Iscritto ai gruppi parlamentari:

 PARTITO SOCIALISTA ITALIANO - PARTITO SOCIALISTA DEMOCRATICO ITALIANO UNIFICATI   dal 9 luglio 1968  al 23 ottobre 1968 
 PARTITO SOCIALISTA ITALIANO   dal 23 ottobre 1968  al 24 maggio 1972 


Componente di organi parlamentari: Componente della V COMMISSIONE (BILANCIO E PARTECIPAZIONI STATALI)

 dal 10 luglio 1968 al 24 maggio 1972 
Componente della XII COMMISSIONE (INDUSTRIA E COMMERCIO)  
 dal 27 marzo 1970 al 24 maggio 1972 


Termine del mandato: 24 maggio 1972

per le autorizzazioni a procedere negate grazie a quel mandato parlamentare, vedi anche: ((http://legislature.camera.it/chiosco.asp?cp=1&position=V%20Legislatura%20/%20I%20Deputati&content=deputati/legislatureprecedenti/Leg05/framedeputato.asp?Deputato=1d19960))


Ispirazione politica[modifica wikitesto]

Da liberale di matrice sociale (Scalfari fu tra i primi radicali) qualcuno (anonimo) ha messo comunista, poi cambiato in socialista: ho rimesso liberale sociale perchè mi pare più giusto nei confronti delle idee e della storia politica di Scalfari. StefanoRR

Scalfari ha dichiarato a "Che tempo che fa", 18.05.08, di aver frequentato il liceo scientifico "Cassini" a Sanremo, ed era compagno di banco di Italo Calvino, tanto da aver raccontato un aneddoto che lo ha coinvolto all'epoca (relativamente al suo approccio, da sedicenne, alla filosofia di Cartesio). Il che non torna con quanto indicato nella sua biografia... (v. ad es. qui) --Samuele (msg) 21:44, 18 mag 2008 (CEST)[rispondi]

Dossier Mitrokhin[modifica wikitesto]

Ho rollbackato un intervento di un IP che ha inserito come verità conclamata cio' che si trova scritto nel dossier Mitrokhin, facendo sorgere il dubbio che l'inchiesta di Scalfari e Jannuzzi fosse stata "pagata" dal KGB... mah --Marcel Bergeret - (vuoi scrivermi?) 09:57, 18 giu 2008 (CEST)[rispondi]

Espulsione dal PNF[modifica wikitesto]

Il paragrafo che iniziava con "Nel 1943 venne espulso dal PNF perché accusato di scrivere articoli di contenuto antifascista" è stato da me modificato, perchè contrario a quanto specificato nella stessa fonte da cui l'informazione era tratta. Infatti l'intervista del Foglio ( http://www.ilfoglio.it/soloqui/442 )citata come fonte, parla di un'espulsione nel 1943 e non verso la fine degli anni trenta. D'altronde sarebbe stato impossibile essere espulso dal PNF e diventare caporedattore di "Roma Fascista". Inoltre, ho evidenziato che sui tratta di ricordi di Scalfari. Non ho trovato altre fonti, ma certamente se ci sono possono essere citate.

Cordiali saluti


Divorzio ideologico?[modifica wikitesto]

La battaglia per il divorzio e per l'aborto sarebbero ideologico-culturali? Ma chi si inventa i termini? Che cosa vuol dire "ideologico-culturale"? non sarebbe più semplice parlare di diritti civili? --Titian (discussione) 12:12, 18 feb 2012 (CET)[rispondi]

Assolutamente d'accordo con te. --Hanyell29 (msg) 11:51, 15 apr 2012 (CEST)[rispondi]

"Lei non sa chi sono io"; solo Tatarella?[modifica wikitesto]

Ho storto un po' il naso sulla notizia che, nel 1970, Scalfari avrebbe detto ad un vigile "lei non sa chi sono io". A parte il fatto che, se limitato a quel caso, non credo sia di gran enciclopedicità ma lo accetto, però c'è soltanto un singolo a sostenere il tutto e riportato da La Stampa? Non sarebbe il caso di aggiungerci altre fonti al riguardo? Io dico di sì. Concordate?--Hanyell29 (msg) 11:50, 15 apr 2012 (CEST)[rispondi]

Episodio di poco conto e solo ipotetico. E' stato, ihmo correttamente, rimosso da un altro utente poco fa assieme ad un'altra curiosità anch'essa irrilevante. --ArtAttack (msg) 13:14, 13 ott 2013 (CEST)[rispondi]

Scalfari e il PSI[modifica wikitesto]

Leggo che Scalfari nel 1963 "passa" al PSI. Vorrei sapere quale sia la fonte, perché ricordo perfettamente che nel '68 la sua candidatura nel PSI lasciò moltissimi stupefatti. Se per "passare" si intende "iscriversi", inoltre, è poco comprensibile perché mai si sarebbe dovuto candidare come "indipendente". --04:21, 30 set 2013 (CEST)

Ho rimosso interamente quella frase, che contraddice pure ciò che è scritto, sull'elezione a deputato, più dettagliatamente nel paragrafo successivo. --Marcel Bergeret - (vuoi scrivermi?) 10:37, 30 set 2013 (CEST)[rispondi]

Scalfari e Papa Francesco[modifica wikitesto]

L'intervista di Scalfari a Papa Francesco può forse meritare una menzione nella voce, ma ho annullato questo edit perché vago e inadatto all'incipit. --ArtAttack (msg) 13:07, 18 gen 2015 (CET)[rispondi]

Filosofia?????[modifica wikitesto]

Buongiorno,

veramente mi sfuggono il senso e l'opportunità dell'incipit iniziale che attesterebbe l'interesse e la competenza di Scalfari in materia di filosofia. Sulla prima questione non mi esprimo perchè il carattere stream-of-consciousness della scrittura di Scalfari non permette di capire molto, neanche a proposito dei suoi interessi. Sulla seconda, in gran parte per lo stesso motivo, sollevo seri dubbi e perplessità. Quali sarebbero le occorrenze che ci permettono di licenziare lo Scalfari filosofo? --!Exp (msg)

La risposta al punto 1:07:53 qui: https://www.youtube.com/watch?v=CxiS3xwWUvI&ab_channel=PesaroDocFest

Collegamenti esterni modificati[modifica wikitesto]

Gentili utenti,

ho appena modificato 1 collegamento/i esterno/i sulla pagina Eugenio Scalfari. Per cortesia controllate la mia modifica. Se avete qualche domanda o se fosse necessario far sì che il bot ignori i link o l'intera pagina, date un'occhiata a queste FAQ. Ho effettuato le seguenti modifiche:

Fate riferimento alle FAQ per informazioni su come correggere gli errori del bot

Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 11:00, 2 set 2018 (CEST)[rispondi]

Collegamento interno[modifica wikitesto]

Bisognerebbe inserire "filosofo" creando un collegamento wiki.Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 79.52.43.93 (discussioni · contributi) 08:22, 20 mar 2019 (CET).[rispondi]

In assenza di fonti che lo definiscono filosofo non possiamo decidere noi che va definito tale: ho rimosso. --Jaqen [...] 18:46, 31 mar 2019 (CEST)[rispondi]

Basta guardare la sua produzione letteraria degli ultimi 25 anni: da "Incontro con Io" (1994) in poi. Si veda anche: https://www.repubblica.it/robinson/2019/03/31/news/libro_poesie_scalfari-222976661/?ref=RHPPBT-BH-I0-C4-P9-S1.4-T1

O forse per essere considerato filosofi bisogna avere una laurea in filosofia? Allora escludiamo pure Vico, Leibniz, Leopardi, Bacon, ecc.Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 87.16.38.110 (discussioni · contributi) 08:13, 1 apr 2019‎ (CEST).[rispondi]

No, per essere considerati filosofi su Wikipedia bisogna essere considerati filosofi al di fuori di Wikipedia: Vico, Leibniz, Leopardi e Bacon sono tutti definiti filosofi ad esempio dalla Britannica. Ci sono fonti altrettanto autorevoli che definiscono filosofo Scalfari? --Jaqen [...] 18:41, 1 apr 2019 (CEST)[rispondi]

Bè, nell'opinione pubblica del resto del Mondo è considerato tale, si veda ad esempio: https://www.thetimes.co.uk/article/pope-francis-abolishes-hell-saying-souls-of-unrepentant-sinners-will-simply-disappear-pwlv6l667 Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 82.50.98.156 (discussioni · contributi) 07:39, 2 apr 2019‎ (CEST).[rispondi]

Quella non è una gran fonte: si tratta di un articolo giornalistico e tra l'altro la notizia riportata si è poi rivelata una fake news. Va anche detto che in lingua inglese il termine "philosopher" viene appioppato con molta più disinvoltura che non in italiano.-- Spinoziano (msg) 16:58, 3 apr 2019 (CEST)[rispondi]
Se può aiutare il diretto interessato risponde al punto 1:07:53 del seguente link:
https://www.youtube.com/watch?v=CxiS3xwWUvI&ab_channel=PesaroDocFest --82.58.137.21 (msg) 11:28, 10 giu 2023 (CEST)[rispondi]

Bibliografia[modifica wikitesto]

Bisognerebbe inserire in bibliografia il nuovo libro-intervista: "Grand Hotel Scalfari", di Gnoli e Merlo.

si può inserire solo se viene utilizzato saggiamente per la voce, altrimenti è spam e l'autore, anzi gli autori, fanno una brutta figura che metà ne basta.. --143.225.89.8 (msg) 08:49, 18 nov 2019 (CET)[rispondi]

Collegamenti esterni modificati[modifica wikitesto]

Gentili utenti,

ho appena modificato 2 collegamenti esterni sulla pagina Eugenio Scalfari. Per cortesia controllate la mia modifica. Se avete qualche domanda o se fosse necessario far sì che il bot ignori i link o l'intera pagina, date un'occhiata a queste FAQ. Ho effettuato le seguenti modifiche:

Fate riferimento alle FAQ per informazioni su come correggere gli errori del bot.

Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 10:33, 9 feb 2020 (CET)[rispondi]

Lettera di commiato di Papa Francesco[modifica wikitesto]

Credo sia importante ricordare nella biografia che il 15 luglio 2022 Papa Francesco ha scritto una lettera al quotidiano la Repubblica per ricordare l'amico scomparso. --87.17.23.77 (msg) 09:57, 15 lug 2022 (CEST)[rispondi]

Lettera di commiato del Presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron[modifica wikitesto]

Il 17/07/2022 il Presidente della Repubblica francese scrive sul quotidiano la Repubblica, esprimendo il proprio dolore per la scomparsa di un amico della Francia. --87.1.40.226 (msg) 07:43, 17 lug 2022 (CEST)[rispondi]

Collegamenti esterni interrotti[modifica wikitesto]

Una procedura automatica ha modificato uno o più collegamenti esterni ritenuti interrotti:

In caso di problemi vedere le FAQ.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 10:52, 30 ott 2022 (CET)[rispondi]

Protezione della voce[modifica wikitesto]

ho protetto alla versione sbagliata, perché è il caso di discutere qui della questione... a voi la parola... --torsolo 12:11, 21 mar 2024 (CET)[rispondi]

Come hai detto appunto si tratta della versione sbagliata. Se l'informazione che si tratti di uno dei "giornalisti più influenti del XX secolo" fosse supportata da fonti autorevoli non avrei problemi a lasciarla ma le uniche citate sono memorie di giornalisti noti non tanto per il loro metodo chiaro ma anzi per l'avere opinioni molto discutibili in generale. Oltretutto si dice che Scalfari e stato uno dei più influenti ma non si specifica "in Italia", il che rende l'affermazione ancora più inesatta e fuorviante. Se davvero ha avuto tutta questa importanza non ci dovrebbero essere problemi a scovare fonti di gran lunga più affidabili di Travaglio e Feltri. @Marcel Bergeret citava l'incipit della pagina di Indro Montanelli ma le due situazioni non sono paragonabili a mio avviso perché, come scritto prima nel campo oggetto della mia ultima modifica, per montanelli nel considerarlo un grande giornalista si fa riferimento al suo stile di scrittura e al suo modo di fare giornalismo, cosa che invece non si può dire di Scalfari dove appunto sono riportate solo opinioni personali e non si cita alcuna inchiesta, metodo, stile di scrittura, lavori particolari o altro che abbiano in qualche modo rivoluzionato il giornalismo italiano. Pertanto riportare che si tratta di un giornalista influente (che eventualmente lo fosse stato per Travaglio e Feltri non significa che sia così per tutti gli altri) è un enfasi sulla sua figura e di conseguenza non enciclopedico in quanto di parte. --176.201.134.226 (msg) 13:22, 21 mar 2024 (CET)[rispondi]
Non capisco bene l'accanimento contro una frase, "giornalisti italiani più influenti del XX secolo" (il grassetto è per l'IP che cita in modo scorretto), non dovrebbe nemmeno aver bisogno di fonti: aver fondato un quotidiano che è divenuto uno dei due quotidiani "politici" più venduti in Italia per decenni, lo rende di per sé "influente", che non c'entra nulla con lo stile (giudizio molto opinabile). Le fonti aggiunte, che riportano le opinioni di due importanti direttori di giornale, mi sembrano eloquenti, non si trovano certo per molti altri giornalisti. Sono proprio curioso quali fonti potrebbero soddisfare l'IP - domanda già posta nella sua talk rimasta senza risposta. Marcel Bergeret - (vuoi scrivermi?) 14:18, 21 mar 2024 (CET)[rispondi]