Discussione:Esodo istriano/archivio 2

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Molto è difficile scrivere sulla storia recente, troppi sono gli interessi e le passioni non ancora assopite dal tempo. la lunga ( e accesa) discussione ha alla fine impedito che uscisse un buon articolo sull'argomento. Mi sono permesso di riscriverlo, correggendo varie inesattezze o anche errori storici di vario tipo e cercando di darne per quanto possibile un'interpretazione NPOV . Altro: eliminata la parte risarcimenti, che non c'entra con l'esodo ma con la politica attuale. Approfondite le cause scatenanti. Accennato ai risultati dell'esodo. Naturalmente vorrei sentire critiche e suggerimenti. --Barbamax 20:22, Apr 24, 2005 (CEST)

L' esodo istriano è stato l'abbandono dell'Istria, Dalmazia e Venezia Giulia di gran parte della popolazione di lingua italiana di tali zone, alla fine della seconda guerra mondiale.

Varie furono le cause, fra le quali il timore di restare in territori non più italiani, il secolare odio fra popolazioni italiane e slave, l'incognita di far parte di un governo di tipo sovietico,la paura di ritorsioni per le violenze delle forze armate nazifasciste durante la guerra ai danni delle popolazioni slave, che spinsero un numero compreso tra 200.000 e 350.000 italiani (a seconda delle stime) ad abbandonare i luoghi di origine. Moltissimi profughi si stabilirono in Italia. Altri emigrarono in Europa e nel resto del mondo, principalmente in Australia, Canada e Argentina. Tra gli esuli vi furono anche sloveni e croati che non volevano vivere sotto un regime comunista, il loro numero fu decisamente inferiore, le stime solitamente non superano le 10.000 unità.

Dal 2005 ogni 10 febbraio è dedicato alla commemorazione dei morti e dei profughi italiani. Il 10 febbraio 1947 il trattato di Parigi assegnò l'Istria alla Jugoslavia.

Indice [mostranascondi] 1 Contesto storico 2 Esuli istriani, dalmati, giuliani e friulani famosi 3 Articoli correlati 4 Bibliografia 5 Collegamenti esterni

Contesto storico

Per comprendere perchè tanti italiani ma anche croati e sloveni abbandonarono le terre jugoslave bisogna ripercorrere la storia della regione. Si può iniziare dalla seconda metà del XIX secolo, quando l'Austria-Ungheria, per controbattere la spinte irredentiste italiane a Trieste, nell'Istria e Dalmazia, cominciò a accogliere e indirizzare un sempre maggior numero di slavi verso queste regioni , popolando specialmente le campagne e il retroterra, mentre le città e le coste rimanevano a forte maggioranza italiana. I nazionalisti slavi si svilupparono sulla scia del risorgimento dello spirito nazionale e culturale serbo, croato e sloveno che in breve portò alla volntà di creare uno stato jugoslavo, che potesse comprendere tutte le varie popolazione della penisola balcanica e anche le aree limitrofe, purchè abitate anche da piccoli nuclei slavi. Naturalmente e per contrasto, anche il nazionalismo italiano si augurava di poter annettere aree, come l'interno dell'Istria e della Dalmazia, abitate molto scarsamente da italiani ( censimenti austriaci del 1900-1910 : in Dalmazia su 610000 abitanti solo 15-20000 usavano prevalentemente la lingua italiana, e di essi la maggioranza a Zara città) . Le continue violenze fra i due gruppi iniziarono a farsi sempre più pesanti all'inizio del XX secolo, ed ebbero una recrudescenza all'entrata in guerra dell'Italia (24maggio 1915) quando uno scoppio di violenze ai danni degli italiani culminò nell'incendio del giornale "Il Piccolo" di Trieste. La vittoria dell'Italia portò a nuovi contrasti nel dopoguerra (incidenti di Sussak, marcia di Ronchi ). Con la firma del Trattato di Rapallo (1920 ) oltre 10000 italiani lasciano la Dalmazia : è il primo esodo, ormai quasi dimenticato. Con la presa del potere da parte di Benito Mussolini inizia una svolta nazionalista e antislava: nel 1925 (15 ottobre) in Friuli, Venezia Giulia, Istria e Dalmazia un regio decreto vieta l'uso delle lingue croata e slovena nei tribunali. Già nel marzo 1923 le lingue straniere erano state abolite nell'amministrazione pubblica e poco dopo il sistema scolastico degli slavi veniva smantellato. La politica d'italianizzazione forzata voluta dal Governo italiano causa un forte risentimento degli abitanti di lingua croata e slovena.

In seguito all'aggressione militare dei Balcani, iniziata il 6 aprile1941 da Italia, Germania, Ungheria e Bulgaria, la Serbia diventa un protettorato tedesco mentre il Montenegro diventa protettorato italiano, la Croazia di Ante Pavelic viene creata come entità indipendente, la Dalmazia è annessa all'Italia come parte della Slovenia .

I militari italiani organizzano diversi campi di concentramento, nella zona occupata e in Italia. Migliaia di slavi, lì deportati, moriranno.

Con l'armistizio dell' 8settembre 1943 scattò la vendetta slava: partigiani e nazionalisti croati e sloveni attaccarono le città e i paesi indifesi e cominciarono uccisioni e infoibamenti.  Nelle settimane successive, mentre viene fondata la Repubblica Sociale Italiana, i bombardamenti statunitensi e britannici colpiscono i comuni dell'Istria uccidendo migliaia di vittime: le città più martoriate sono Trieste, Fiume, Pola e specialmente Zara, che pur non essendo obiettivo militare, viene pesantemente distrutta ( 54 attacchi aerei) su  richiesta del maresciallo Tito.

Il 1 novembre1944 Zara è occupata dall'armata partigiana iugoslava e molti italiani sono arrestati, poi uccisi o annegati in mare. Iniziani i primi esodi da Spalato,Ragusa,Sebenico. La guerra continua con violenze da ambo le parti, finchè il fronte crolla nella primavera del 1945. Tra il 22 aprile e il 30 aprile1945 Fiume, Gorizia e Trieste sono occupate dall'armata iugoslava. Continuano gli infoibamenti e la deportazione degl'italiani, che porteranno a molte migliaia di vittime.

Il 24 maggio1945 inizia l'esodo di massa da Fiume. Il 27 gennaio1947, alla notizia del trattato di pace di Parigi, è la volta di Pola: in questa città l'esodo di massa è agevolato dagli alleati e dall'Italia tramite navi e raggiungerà percentuali eccezionali: si calcola che su circa 30000 abitanti ne siano rimasti non più di 1000 . Il 10 febbraio1947 viene firmato il trattato di pace a Parigi che istituisce il Territorio libero di Trieste controllato dalle Nazioni Unite e assegna l'Istria alla Jugoslavia. Si intensifica l'esodo di massa dalla zona istriana.

Il 5 ottobre1954 il patto di Londra restituisce definitivamente Trieste all'Italia assegnando il resto dell'Istria ( la cosiddetta ZonaB ) alla Jugoslavia; continua l'esodo che termina appena agli inizi degli anni 60.

In Italia si allestirono 109 campi per i profughi, con i limitati mezzi del momento. In genere erano ampi magazzini o caserme, trasformate con settori di legno in tanti mini appartamenti, dove vivevano decine di migliaia di persone per lunghi anni. La maggior parte degli esuli restarono a Trieste o Padova, ma circa 80.000 emigrarono in diverse nazioni del mondo.

L'esodo istriano e dalmata si collega ai grandi movimenti di popolazione causati dalle due guerre mondiali : oltre 30 milioni di persone furono costrette a lasciare la loro patria e spostarsi, per comando o per paura, talvolta anche per migliaia di kilometri, e abbandonare tutto quello che avevano creato in generazioni di vita e di lavoro. Alla fine rimase solo un rimpianto per un mondo ormai perduto di coesistenza e di tolleranza reciproca.

Esuli istriani, dalmati, giuliani e friulani famosi

   * Ottavio Missoni, stilista e atleta
   * Abdon Pamich, marciatore campione olimpico su 50 km il 1964
   * Alida Valli, attrice
   * Leo Valiani, politico
   * Mario Andretti, pilota campione mondiale d'automobilismo che andò negli Stati Uniti.

Articoli correlati

   * Foibe
   * Trattato di Osimo

--Barbamax 20:27, Apr 24, 2005 (CEST)

  • Personalmente mi sembra una versione accettabile (da wikificare). Se siamo d'accordo si potrebbe mettere al posto di quella attuale--Madaki 20:34, Apr 24, 2005 (CEST)


A prescindere dal contenuto io trovo bruttino che qualcuno si presenti con nomi diversi e scriva sempre le stesse cose. Siamo passato da Jacomax a Barbamax..... giochi infantili... solo la punteggiatura lacunosa resta una costante E' anche sgradevole leggere che della correttezza di chi scrive importi poco.

Fotogian

io sono Massimo DeBoni, il mio nickname è Barbamax, sono iscritto da pochi giorni , non c'entro con nessun altro nome o soprannome. Ho scritto quanto conosco per contribuire a questa enciclopedia. Ho scritto su ciò che conosco e col miglior e più obiettivo metodo possibile, e ho voluto apposta metterlo nella discussione per poterlo modificare o migliorare senza disturbare nessuno. Non accetto offese da parte di nessuno, tantomeno da persone supponenti ed ignoranti. Se qualcosa non va bene nell'articolo, molto volentieri si può modificare o cambiare, ma se sono solo supposizioni o pregiudizi , vuol dire che il sistema non funziona. Chiunque poteva guardare la mia pagina e vedere chi sono. Casualmente sono anche di Trieste, ho visto di persona centinaia di esuli, alcuni anche mei parenti, ho avuto con me a scuola decine di ragazzi che vivevano nei campi profughi,li ho visitati per anni, conosco le lingue e le persone, so insomma di cosa scrivo, e garantisco che TUTTO quello che ho scritto è assolutamente vero e dimostrabile. Voglio perciò sentire critiche costruttive, non ingiurie gratuite. Spero che ci sia qualche amministratore che controlli i controllori. --Barbamax 11:07, Apr 25, 2005 (CEST)

Correttezza

Pur essendo comprensibile che argomenti caldi e che qualcuno ha vissuto di persona, possano portare ad esprimersi in maniera sopra le righe, riteniamo che questo non sia il posto adatto per scambi gratuiti di offese. Riferirsi ad un'altro contributore di wikipedia col termine ignorante non rientra nel concetto di wikilove che auspichiamo tutti vogliano seguire! Si possono esprimere le proprie opinioni in maniera pacata e costruttiva. Alzare la voce ed offendere non serve a sostenere le proprie ragioni, anzi! Ritengo inoltre poco simpatico il commento della correttezza di chi scrive importi poco riferito ad un admin che, volontariamente, dedica con passione il proprio tempo a contribuire a questo progetto. A tutti noi importa moltissimo la correttezza di quello che viene scritto. Proseguite pure, ma ... abbassate i toni ... :-)

Gac 11:45, Apr 25, 2005 (CEST)

E' poco tempo che sono iscritto , non ho ancora esperienza sufficiente e forse mi sono scelto un titolo troppo spinoso, era meglio giardinaggio. Comunque non saprei come altro definire qualcuno che con grande furbizia pensa di aver scoperto che io sono un altro,perchè finisco in ..max, e senza aver letto l'articolo.... sto aspettando critiche o suggerimenti sull'articolo, non insinuazioni gratuite. Non è questione di argomenti, se fossero farfalle sarebbe lo stesso : parliamo per favore di modifiche o miglioramenti, non attacchiamo (e senza ragioni) ad personam. Ma forse non ho capito, qui si scrive per divertirsi o per fare polemiche (:-?

--Barbamax 14:07, Apr 25, 2005 (CEST)

Ci sono, guarda caso, persone che saltano fuori dal nulla, entrano in una discussione (invece di iniziare da qualche argomento meno impegnativo), poi scompaiono. Sono accomunati dai modi di scrivere (soprattutto dalla punteggiatura) e di insultare. Se poi è solo un caso, vuol dire che certi argomenti attirano certi tipi di persone tutte uguali, tutti con gli stessi difetti nello scrivere e con le stesse parole usate per insultare.

Io credo che la credibilità di wikipedia sarebbe maggiore se si cercasse di tenere alla larga i sospetti duplicatori di identità e soprattutto chi si comporta male.

Ma questa non sembra la politica di wikipedia e questo rende arduo continuare a scrivere.

Fotogian

Invito

L'utente Barbamax, chiunque esso sia, ha proposto una testo. Chi ritiene di poterlo migliorare è libero di farlo (segnalando le modifiche). Se non si fosse verificata una edit war non sarebbe neppure stato necessario proteggere la pagina. Invito quindi Fotogian a proporre modifiche o un testo alternativo. --Madaki 17:36, Apr 25, 2005 (CEST)

Se la questione della correttezza non ti interessa Madaki, a me non interessa cosa si scrive qui dentro. Se io ho a che fare con gente scorretta, non mi importa cosa scrive. Io non compro o leggo un libro chiunque sia l'autore e comunque la pensi o comunque sia stata stampata o scritta. Lo stesso vale per una enciclopedia. La speranza di avere gente corretta è solo mia. Mi sento sconfitto e getto la spugna. Fotogian

+2. Sono totalmente d'accordo con Madaki: la versione di Barbamax è accettabile quindi giusta per l'articolo ma con alcune precisazioni. Secondo me è importante precisare che dopo 8-9-'43 militari dell'esercito italiano e altri volontari giunti dall'Italia aiutarono, anche valorosamente, i comunisti guidati da Tito: questo importante fatto storico è raccontato anche nell'articolo inglese FOIBA. Ricordo che il film italiano PORZUS racconta proprio di uno scontro armato avvenuto tra combattenti italiani inquadrati nell'esercito slavo e altri italiani antifascisti nella località italiana di Porzus. Suggerisco la seguente impostazione:

  • contesto storico o antefatto
  • foibe ed esodo-iniziando con l'armistizio dell'8-9-'43
  • questione del risarcimento
  • esuli famosi
  • articoli correlati
  • bibliografia
  • collegamenti esterni.Darius 19:48, Apr 25, 2005 (CEST)


Grazie, finalmente anche qualche suggerimento. Provvederò subito all'integrazione. Vorrei anche sapere (sono un po' tardo) quali siano i difetti di punteggiatura che hanno sollevato tante critiche e dove siano le mie scorrettezze.

--Barbamax 12:27, Apr 26, 2005 (CEST)

1 - Come altre persone che ben conosco lasci uno spazio vuoto prima di virgole, due punti ecc. Questo mi fa pensare che la fonte sia la stessa. Nella tua pagina puoi scrivere quello che vuoi. In queste pagine sono apparse e scomparse persone che non hanno fatto altro che scrivere qui e insultare (per evenutali torti che non potevano aver subito, poichè nulla avevano scritto prima), aggiungendo, per rendere credibili la propria identità, particolari di ogni genere su come a casa loro riempivano i botte il primo malcapitato. Non mi stupirei che il giochetto venisse ripetuto.

2 - Insulti gli altri, come altre persone ti hanno fatto notare ( Riferirsi ad un'altro contributore di wikipedia col termine ignorante non rientra nel concetto di wikilove che auspichiamo tutti vogliano seguire! Si possono esprimere le proprie opinioni in maniera pacata e costruttiva. Alzare la voce ed offendere non serve a sostenere le proprie ragioni, anzi!)

3 - Per Gac: io ho scritto (e lo ribadisco) che della correttezza di chi scrive importa poco, e non della correttezza di quello che viene scritto. Non mi riferivo a te in particolare, altrimenti avrei scritto Gac mi pare che tu....

Fotogian


Versione ampliata.

L' esodo istriano è stato l'abbandono dell'Istria, Dalmazia e Venezia Giulia di gran parte della popolazione di lingua italiana di tali zone, alla fine della seconda guerra mondiale.

Varie furono le cause, fra le quali il timore di restare in territori non più italiani, il secolare odio fra popolazioni italiane e slave, l'incognita di far parte di un governo di tipo sovietico, la paura di ritorsioni per le violenze delle forze armate nazifasciste durante la guerra ai danni delle popolazioni slave, che spinsero un numero compreso tra 200.000 e 350.000 italiani (a seconda delle stime) ad abbandonare i luoghi di origine. Moltissimi profughi si stabilirono in Italia. Altri emigrarono in Europa e nel resto del mondo, principalmente in Australia, Canada e Argentina. Tra gli esuli vi furono anche sloveni e croati che non volevano vivere sotto un regime comunista, il loro numero fu decisamente inferiore, le stime solitamente non superano le 10.000 unità.

Dal 2005 ogni 10 febbraio è dedicato alla commemorazione dei morti e dei profughi italiani. Il 10 febbraio 1947 il trattato di Parigi assegnò l'Istria alla Jugoslavia.

Indice [mostranascondi] 1 Contesto storico 2La questione del risarcimento 3 Esuli istriani, dalmati, giuliani e friulani famosi 4 Articoli correlati 5 Bibliografia 6 Collegamenti esterni

Contesto storico

Per comprendere perchè tanti italiani ma anche croati e sloveni abbandonarono le terre jugoslave bisogna ripercorrere la storia della regione. Si può iniziare dalla seconda metà del XIX secolo, quando l'Austria-Ungheria, per controbattere la spinte irredentiste italiane a Trieste, nell'Istria e Dalmazia, cominciò a accogliere e indirizzare un sempre maggior numero di slavi verso queste regioni, popolando specialmente le campagne e il retroterra, mentre le città e le coste rimanevano a forte maggioranza italiana. I nazionalisti slavi si svilupparono sulla scia del risorgimento dello spirito nazionale e culturale serbo, croato e sloveno che in breve portò alla volontà di creare uno stato jugoslavo, che potesse comprendere tutte le varie popolazione della penisola balcanica e anche le aree limitrofe, purchè abitate anche da piccoli nuclei slavi. Naturalmente e per contrasto, anche il nazionalismo italiano si augurava di poter annettere aree, come l'interno dell'Istria e della Dalmazia, abitate molto scarsamente da italiani ( censimenti austriaci del 1900-1910 : in Dalmazia su 610000 abitanti solo 15-20000 usavano prevalentemente la lingua italiana, e di essi la maggioranza a Zara città) . Le continue violenze fra i due gruppi iniziarono a farsi sempre più pesanti all'inizio del XX secolo, ed ebbero una recrudescenza all'entrata in guerra dell'Italia (24maggio 1915) quando uno scoppio di violenze ai danni degli italiani culminò nell'incendio del giornale "Il Piccolo" di Trieste. La vittoria dell'Italia portò a nuovi contrasti nel dopoguerra (incidenti di Sussak, marcia di Ronchi ). Con la firma del Trattato di Rapallo (1920 ) oltre 10000 italiani lasciano la Dalmazia : è il primo esodo, ormai quasi dimenticato. Con la presa del potere da parte di Benito Mussolini inizia una svolta nazionalista e antislava: nel 1925 (15 ottobre) in Friuli, Venezia Giulia, Istria e Dalmazia un regio decreto vieta l'uso delle lingue croata e slovena nei tribunali. Già nel marzo 1923 le lingue straniere erano state abolite nell'amministrazione pubblica e poco dopo il sistema scolastico degli slavi veniva smantellato. La politica d'italianizzazione forzata voluta dal Governo italiano causa un forte risentimento degli abitanti di lingua croata e slovena.

In seguito all'aggressione militare dei Balcani, iniziata il 6 aprile1941 da Italia, Germania, Ungheria e Bulgaria, la Serbia diventa un protettorato tedesco mentre il Montenegro diventa protettorato italiano, la Croazia di Ante Pavelic viene creata come entità indipendente, la Dalmazia è annessa all'Italia come parte della Slovenia .

I militari italiani organizzano diversi campi di concentramento, nella zona occupata e in Italia. Migliaia di slavi, lì deportati, moriranno.

Con l'armistizio dell' 8settembre 1943 scattò la vendetta slava: partigiani e nazionalisti croati e sloveni attaccarono le città e i paesi indifesi e cominciarono uccisioni e infoibamenti.  Nelle settimane successive, mentre viene fondata la Repubblica Sociale Italiana, i bombardamenti statunitensi e britannici colpiscono i comuni dell'Istria uccidendo migliaia di vittime: le città più martoriate sono Trieste, Fiume, Pola e specialmente Zara, che pur non essendo obiettivo militare, viene pesantemente distrutta ( 54 attacchi aerei) su  richiesta del maresciallo Tito.

Dopo l'armistizio, con lo scioglimento dell'esercito italiano, i militari italiani si trovarono davanti a una difficile scelta: molti militari italiani delle divisioni Tridentina e Venezia confluiscono nella brigata Garibaldi, alleata con l'armata popolare jugoslava del maresciallo Tito contro le divisioni naziste. Altri italiani giungono volontariamente dall'Italia, per formare la divisione Italia inquadrata nel primo corpo iugoslavo. Altri ancora si schierano con la RSI e con l'esercito tedesco, ma il maggior numero cercherà di fare ritorno nella propria casa in tutte le maniere, sperando di non venire scoperti e deportati in Germania. La Resistenza contro le truppe tedesche in Istria comincia nell'ottobre 1943, ma viene rapidamente soffocata. Riparte nel 1944, e tra alterne vicende ha il suo epilogo con la ritirata dei tedeschi alla fine di aprile 1945.

Il 1 novembre1944 Zara è occupata dall'armata partigiana iugoslava e molti italiani sono arrestati, poi uccisi o annegati in mare. Iniziani i primi esodi da Spalato,Ragusa,Sebenico. La guerra continua con violenze da ambo le parti, finchè il fronte crolla nella primavera del 1945. Tra il 22 aprile e il 30 aprile1945 Fiume, Gorizia e Trieste sono occupate dall'armata iugoslava. Continuano gli infoibamenti e la deportazione degl'italiani, che porteranno a molte migliaia di vittime.

Il 24 maggio1945 inizia l'esodo di massa da Fiume. Il 27 gennaio1947, alla notizia del trattato di pace di Parigi, è la volta di Pola: in questa città l'esodo di massa è agevolato dagli alleati e dall'Italia tramite navi e raggiungerà percentuali eccezionali: si calcola che su circa 30000 abitanti ne siano rimasti non più di 1000 . Il 10 febbraio1947 viene firmato il trattato di pace a Parigi che istituisce il Territorio libero di Trieste controllato dalle Nazioni Unite e assegna l'Istria alla Jugoslavia. Si intensifica l'esodo di massa dalla zona istriana.

Il 5 ottobre1954 il patto di Londra restituisce definitivamente Trieste all'Italia assegnando il resto dell'Istria ( la cosiddetta ZonaB ) alla Jugoslavia; continua l'esodo che termina appena agli inizi degli anni 60.

In Italia si allestirono 109 campi per i profughi, con i limitati mezzi del momento. In genere erano ampi magazzini o caserme, trasformate con settori di legno in tanti mini appartamenti, dove vivevano decine di migliaia di persone per lunghi anni. La maggior parte degli esuli restarono a Trieste o Padova, ma circa 80.000 emigrarono in diverse nazioni del mondo.

La questione del risarcimento

Le proprietà confiscate agli esuli facevano parte delle riparazioni che l'Italia doveva alla Jugoslavia per i danni di guerra e dell'occupazione fascista. Negli anni che seguirono l'esodo, soprattutto dopo il 1980, anno della morte di Tito, responsabile dell'esproprio e della confisca delle proprietà, le associazioni di esuli chiesero un risarcimento all'Italia (che aveva pagato il suo debito con le proprietà degli esuli) e alla Jugoslavia. Il 18 febbraio 1983 a Roma fu ratificato un trattato con il quale la Jugoslavia si impegnava a pagare 110 milioni di dollari. All'atto dello smembramento della Repubblica Jugoslava solo 18 milioni di dollari erano stati versati; Slovenia e Croazia si accordarono con l'Italia firmando, il 16 gennaio 1992 a Roma, un memorandum sui successivi pagamenti. Tuttavia il trattato definitivo, come richiesto da parte italiana, non venne mai stipulato. Croazia e Slovenia si accordarono per versare (in percentuale del 62% per la Slovenia e del 38% per la Croazia) la restante parte della loro somma. La Slovenia depositò circa 56 milioni di dollari presso una banca lussenburghese, ritenendo così di aver saldato il debito ma lo Stato italiano non riconosce la legittimità del modus operandi adottato dal governo sloveno. La Croazia non ha ancora pagato niente poichè spera di trattare ulteriormente con le autorità italiane. Agli esuli sono finora stati distribuiti solamente gli iniziali 18 milioni di dollari.


L'esodo istriano e dalmata si collega ai grandi movimenti di popolazione causati dalle due guerre mondiali : oltre 30 milioni di persone furono costrette a lasciare la loro patria e spostarsi, per comando o per paura, talvolta anche per migliaia di kilometri, e abbandonare tutto quello che avevano creato in generazioni di vita e di lavoro. Alla fine rimase solo un rimpianto per un mondo ormai perduto di coesistenza e di tolleranza reciproca.

--Barbamax 00:17, Apr 27, 2005 (CEST)

Definizione

Ammiro la pazienza di Barbamax che propone un testo ampliato e ribadisco la mia approvazione ma si deve chiarire qualche definizione. La definizione di protettorato è stata da me usata per Serbia, Croazia e Montenegro ma altre definizioni sono possibili. Per il Montenegro la definizione di protettorato è giusta ma per Serbia e Croazia si deve specificare. La Serbia di fatto diventò un protettorato della Germania ma formalmente era uno Stato autonomo quindi l'espressione giusta in articolo può essere Stato fantoccio. La Croazia diventò formalmente un Regno indipendente con un re della famiglia Savoia -Aosta che mai mise piede in Croazia ma di fatto anche la Croazia era uno Stato fantoccio controllato da Ante Pavelic ossia il capo degli ustascia. Dunque durante la dominazione di Germania e Italia la Serbia era uno Stato con un governo fantoccio controllato dalla Germania e la Croazia era un Regno con un governo fantoccio controllato da Mussolini e Hitler con Ante Pavelic.Darius 16:19, Apr 27, 2005 (CEST)


Ringrazio. L'articolo scritto non è un granchè, l'argomento potrebbe venire approfondito moltissimo, però penso che per l'enciclopedia sia sufficiente. Lo status giuridico dei vari governi balcanici durante le guerra non mi pare che c'entri con l'esodo istriano, casomai con la storia della seconda guerra mondiale. Comunque chi vuole può sempre integrare e migliorare, magari a rischio di beccarsi improperi ;-)

--Barbamax 09:54, Apr 28, 2005 (CEST)

Revisione

Ho iniziato un lavoro di revisione ed ampliamento della pagina in questione. Il tentativo è quello di presentare i fatti, e non le opinioni, nel modo più neutrale possibile. Spero di concludere il lavoro nell'arco di pochi giorni.--Madaki 15:25, Apr 28, 2005 (CEST)

x Madaki: ti posso consigliare di aggiungere un = ai sottotitoli "Il primo dopo guerra ed il fascismo" "La seconda guerra mondiale" "I'inizio dell'esodo" "Il Trattato di Parigi e le sue conseguenze", facenti tutti parte del "contesto storico"? Grazie del tuo lavoro... amplia al massimo ^_^ --Amon 17:02, Apr 28, 2005 (CEST)