Discussione:Enrichetta Di Lorenzo

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Data di morte precisa di Enrichetta Di Lorenzo[modifica wikitesto]

Carlo Di Somma del Colle · 2006 · ‎Visualizzazione estratti

... Enrichetta di Lorenzo Orta 5.6.1820 - Napoli 9.12.1871 Figlia di Raffaele , discendente da una nobile famiglia

--109.54.113.246 (msg) 01:32, 27 apr 2024 (CEST)[rispondi]

Data di nascita e dubbi di paternità su Silvia Pisacane Nicotera[modifica wikitesto]

Agostino Bertani e i suoi tempi - Volume 1 - Pagina 245 books.google.it › books Jessie White Mario · 1888 · ‎Leggi · ‎Altre edizioni ... Silvia Pisacane , iniziata lì per lì lo stesso mese che Carlo lasciò la vita a Sapri . Il plico è intitolato Dotazione di Silvia figlia di Carlo Pisacane nata a Genova il 9 novembre 1852) a Genova da Carlo e da Enrichetta De Lorenzo, che, per amore, aveva lasciato Napoli ed il marito, trasferendosi a Genova col suo nuovo compagno. Il loro matrimonio celebrato a Parigi nel 1849 non aveva alcun valore nei diversi stati italiani dell'epoca in cui non esisteva il divorzio, aveva, però, un forte valore per Enrichetta che in una lettera del 9 ottobre 1850 nel pieno della loro crisi sentimentale quando lei si sentiva attratta da Enrico Cosenz (Enrichetta scrisse che tra loro c'era "reciproca scambievolezza" ) scrisse a Carlo: "Il tuo anello e i capelli una sola volta pensai di toglierli" (Enrichetta portava all'epoca l'anello che le aveva regalato Carlo in cui all'interno era incisa la frase "Al mio unico amore per sempre" e un medaglione con il ritratto di Carlo a 19 anni l'epoca del loro breve fidanzamento ed una ciocca dei suoi capelli, la lettera è riportata integralmente da Nello Rosselli nel suo libro "Carlo Pisacane nel Risorgimento italiano" in cui giustifica il momento di debolezza di Enrichetta con il fatto che in quel periodo fosse costretta a vivere da sola in una camera d'albergo a Genova, ricevendo ogni mese la cifra di 40 ducati frutto delle rendite della sua dote, assegno concesso dal conte Lazzari nel loro accordo di separazione purché lei e Carlo vivessero separati)

Nell'ottobre del 1858 come testimoniano le lettere di Bertani, Mercantini e della stessa Enrichetta Silvia fu accolta nel collegio femminile delle Peschiere, il cui direttore era Luigi Mercantini, l'autore della famosissima “Spigolatrice di Sapri”. Uno dei primi decreti che Garibaldi emanò dopo lo sbarco in Sicilia stabiliva che “è accordata una pensione di ducati sessanta al mese, vita durante, a contare dal 1º ottobre prossimo, a Silvia Pisacane, figlia dell'eroico Carlo Pisacane, trucidato a Sanza mentre combatteva per la liberazione dei fratelli, nel luglio 1857”.

Silvia e sua madre si trasferirono a Napoli, ove la bambina venne subito adottata da Giovanni Nicotera.

Una lettera dell'ottobre 1858 scritta da Nicotera ad Enrichetta mentre era detenuto nel carcere di Favignana sembra confermare il sospetto che circolava a Napoli all'epoca che la bambina fosse figlia di Nicotera scrive, infatti quest'ultimo: "io vivrò dunque, o mia buona e sventurata amica, e mi sarà permesso di sospirare il giorno in cui potrò raddolcire i vostri dolori e stringere al mio cuore l'amatissima mia Silvia." --109.54.113.246 (msg) 01:41, 27 apr 2024 (CEST)[rispondi]

Dalla caduta della Repubblica Romana al trasferimento a Torino[modifica wikitesto]

Nel 1849 viene instaurata la Repubblica romana, dove Enrichetta partecipa concretamente, combattendo con Carlo nella zona del Gianicolo e occupandosi, assieme ad altre patriote tra cui Cristina di Belgiojoso, della cura dei feriti attraverso un sistema di cure efficienti ed ospedali mobili. Enrichetta viene infatti nominata "direttrice delle ambulanze". Per raccontare l'esperienza di questi ospedali e la partecipazione dei romani a quell'iniziativa, Enrichetta scrisse un articolo sul Monitore Romano quotidiano ufficiale della repubblica romana diretto dalla Trivulzio firmandosi Enrichetta Pisacane, il suo matrimonio con Carlo celebrato a Parigi non aveva alcun valore negli stati italiani dell'epoca dove non esisteva il divorzio, ma lei scrisse due anni dopo a Carlo nel pieno della loro crisi politica e sentimentale che per lei era l'unico che aveva un valore perché "frutto di una sua libera scelta"

La Repubblica romana, sebbene avesse destato un grande entusiasmo patriottico, durò solo cinque mesi. Quando ormai si era sicuri della vittoria delle incombenti truppe Francesi, Enrichetta tentò di convincere Carlo Pisacane ad abbandonare la lotta, ma lui persistette e venne arrestato e rinchiuso a Castel Sant'Angelo. Enrichetta quindi si spese per ottenere la sua liberazione, andando a parlare di persona con il generale Oudinot.

Seguì un breve periodo di crisi e separazione tra i due, dovuto a motivi economici, al mancato permesso per Carlo di risiedere a Genova, ma anche al fatto che l'accordo di separazione consensuale dal conte Lazzari raggiunto grazie al contributo dell'avvocato napoletano in esilio a Genova Raffaele Conforti prevedeva che Enrichetta vivesse da sola e conducesse una "vita onesta", lontana da Carlo che nel frattempo aveva trovato grazie a Mazzini e Francesco Dall'Ongaro delle collaborazioni in ambito editoriale in particolare con la tipografia elvetica di Capolago che stampo' la prima edizione del saggio "Guerra combattuta in Italia nel 1848-1849". In questo periodo la vicinanza con l'esule napoletano Enrico Cosenz amico di Carlo dall'epoca in cui erano assieme allievi alla Nunziatella fece scivolare Enrichetta in uno stato di confusione ed incertezza tanto da spingerla a scrivete a Carlo di sentirsi "confusa ed ingarbugliata" al pensiero della "reciproca scambievolezza" che si era creata tra lei ed Enrico.

Dopo un periodo a Genova, dove il 9 novembre 1852 (la data è tratta dalla biografia del medico Agostino Bertani scritta da Jessie White Mario Bertani era il medico che aveva fatto nascere la bambina ed in più all'epoca Enrichetta aveva lavorato nell'inverno 1851-1852 per guadagnare qualcosa una volta a settimana nel suo studio come infermiera per cui la data puo' essere ritenuta attendibile) la figlia Silvia frutto del ritrovato amore tra i due, Carlo ed Enrichetta si recarono a Torino dove Carlo aveva ottenuto un lavoro come ingegnere per la costruzione del tratto Fossano-Mondovì della linea ferroviaria Torino Savona. --109.54.113.246 (msg) 00:58, 2 mag 2024 (CEST)[rispondi]

Per un aggiornamento della biografia di Enrichetta...[modifica wikitesto]

Enrichetta Di Lorenzo nacque il 5 giugno 1820 nei pressi di Aversa da una famiglia di piccola nobiltà (il padre era il marchese Raffaele Di Lorenzo di Atella la madre la marchesina Nicoletta Muti di Firenze). A soli 17 anni, nonostante avesse già conosciuto Carlo Pisacane, fu spinta dalla famiglia a sposare il conte Dionisio Lazzari con un matrimonio celebrato il 16 giugno 1838 (il matrimonio è successivo alla morte del padre di Enrichetta e la datazione a giugno del 1838 risulta anche nel libro su Enrichetta, scritto da un suo discendente), ma il marito più anziano di lei e che non condivideva i suoi stessi interessi culturali cercava solo una moglie "servile" da esibire in società.

Da questo matrimonio Enrichetta ebbe cinque figli: Elisabetta (nata nel 1839 e deceduta nel 1844, Elisabetta Lazzari Atto di morte 16 Febbraio 1844 Stato civile della restaurazione (quartieri di Napoli) > San Ferdinando > Morti > 01/01/1844-20/06/1844 Conservato da: Archivio di Stato di Napoli Persone collegate Padre Dionisio Lazzari Madre Errichetta Di Lorenzo), Maria Maddalena detta Manina (nata nel 1840, sposata nel 1866 con il conte Guglielmo Capitelli, deceduta a Napoli nel 1880, il marito molto innamorato di lei le dedicò una pubblicazione in memoria), Giuseppe (nato il 13 novembre 1842), Eugenio (nato il 30 agosto 1844) ed infine Ernesto (nato il 29 novembre 1845 e deceduto il 19 giugno 1846), anche se il marito non le permise di occuparsi di loro.

A 24 anni Enrichetta rincontrò Carlo Pisacane, cugino di suo marito. Nonostante i due nascondessero la loro relazione contrassegnata da un amore reciproco e sincero, nel 1846 Lazzari inviò dei sicari sotto casa di Pisacane il quale venne ferito, ma non in modo grave e venne curato anche da Enrichetta.

Nel febbraio del 1847 Enrichetta e Carlo decisero di fuggire destando scalpore e inseguiti dalla polizia borbonica. In quel momento lei aspettava già un bambino da Carlo. Dopo una tappa a Livorno, finalmente riuscirono a raggiungere Londra e poi Parigi dove si ambientarono bene tra gli esuli italiani, tra cui Guglielmo Pepe e Gabriele Rossetti e gli intellettuali del posto come George Sand. In questo periodo, attraverso la sua corrispondenza, Enrichetta criticò "quella ipocrisia morale e sociale che costringeva le donne alla schiavitù, quei matrimoni combinati con cui si salvava l'ideologia dell'onore famigliare a discapito dei sentimenti individuali, quella famiglia patriarcale dove nulla era concesso alla donna se non l'obbedienza cieca [...]"

Proprio a Parigi però, i due furono arrestati dalla polizia francese. Finirono entrambi in carcere dove, nonostante i tentativi di persuasione dell'ambasciatore di Napoli a Parigi, Enrichetta decise di restare con Carlo.

Dai registri dello stato civile ricostituito di Parigi non risulta alcuna nascita, anche se in Francia all'epoca era obbligatorio registrare anche i bambini nati in anticipo che non sopravviveveno al parto e venivano indicati nell'atto di nascita come enfant sans vie di sesso femminile o maschile senza l'attribuzione di un nome. Una ricerca negli archivi storici del comune di Marsiglia dimostra però che nel registro annuale delle nascite risulta una Pisacane Catherine Henriette Clémentine nata nel 1847 (atto del 30 novembre del registro delle nascite del comune di Marsiglia, figlia di Pisacane Charles Michel Vincent, la francesizzazione del nome era normale all'epoca anche Maroncelli nel registro dei matrimoni di Parigi risulta come Maroncelli Pierre)

La detenzione non durò a lungo, comunque, perché, secondo le leggi dell'epoca, non si poteva trattenere una donna per adulterio se non su richiesta del legittimo coniuge. Dionisio Lazzari non sporse all'epoca una denuncia per adulterio, ma denuncio' solo la moglie per aver sottratto al momento di partire alcuni gioielli e 200 ducati oggetti e somma che facevano parte della dote di Enrichetta, ma di cui secondo gli accordi matrimoniali lei non sarebbe stata autorizzata a disporre, in modo da evitare i guai legati al suo tentato assassinio di Carlo

mentre le autorità li inseguirono per la falsificazione del passaporto avendo usato per la tratta via mare Napoli Livorno due documenti con nomi diversi da quelli effettivi.

Successivamente Pisacane si arruolo' ad ottobre del 1847 nella Legione Straniera e venne inviato in Algeria, mentre Enrichetta tentava una mediazione con la famiglia d'origine, la quale però non ebbe successo tanto che anche lei un paio di mesi dopo decise di raggiungere il marito e di arruolarsi come infermiera per non restare da sola a Marsiglia con la bambina in ristrettezze economiche. Nel frattempo nacque la figlia Carolina che però morì in giovane età (Caroline Henriette Clemence Pisacane nata a Marsiglia il 30 novembre 1847 e deceduta sempre a Marsiglia il 17 febbraio 1848, registrata come figlia legittima di Pisacane Charles Michel Vincent, nel certificato di morte risulta che il padre al momento del decesso è sottotenente nella Legione Straniera ed è residente ad Oran).

In seguito alle agitazioni in Francia, Carlo ottenne 2 anni di congedo non pagato dalla Legione Straniera e si recò a Parigi con Enrichetta per partecipare all'insurrezione del giugno 1848 in seguito alla quale Luigi Filippo d'Orléans abdicò al trono. Nel frattempo soffiava aria di rivolta anche in Italia: Pisacane e Carlo Cattaneo parteciparono ai moti milanesi contro gli austriaci. Pisacane però venne ferito durante una delle battaglie della prima guerra di Indipendenza e da Tremosine venne trasferito a Salò dove ricevette le cure di Enrichetta.

Nel 1849 viene instaurata la Repubblica romana, dove Enrichetta partecipa concretamente, combattendo con Carlo nella zona del Gianicolo e occupandosi, assieme ad altre patriote tra cui Cristina di Belgiojoso, della cura dei feriti attraverso un sistema di cure efficienti ed ospedali mobili. Enrichetta viene infatti nominata "direttrice delle ambulanze". Per raccontare l'esperienza di questi ospedali e la partecipazione dei romani a quell'iniziativa, Enrichetta scrisse un articolo sul Monitore Romano quotidiano ufficiale della repubblica romana diretto dalla Trivulzio firmandosi Enrichetta Pisacane, il suo matrimonio con Carlo celebrato a Parigi non aveva alcun valore negli stati italiani dell'epoca dove non esisteva il divorzio, ma lei scrisse due anni dopo a Carlo nel pieno della loro crisi politica e sentimentale che per lei era l'unico che aveva un valore perché "frutto di una sua libera scelta"

La Repubblica romana, sebbene avesse destato un grande entusiasmo patriottico, durò solo cinque mesi. Quando ormai si era sicuri della vittoria delle incombenti truppe Francesi, Enrichetta tentò di convincere Carlo Pisacane ad abbandonare la lotta, ma lui persistette e venne arrestato e rinchiuso a Castel Sant'Angelo. Enrichetta quindi si spese per ottenere la sua liberazione, andando a parlare di persona con il generale Oudinot.

Seguì un breve periodo di crisi e separazione tra i due, dovuto a motivi economici, al mancato permesso per Carlo di risiedere a Genova, ma anche al fatto che l'accordo di separazione consensuale dal conte Lazzari raggiunto grazie al contributo dell'avvocato napoletano in esilio a Genova Raffaele Conforti prevedeva che Enrichetta vivesse da sola e conducesse una "vita onesta", lontana da Carlo che nel frattempo aveva trovato grazie a Mazzini e Francesco Dall'Ongaro delle collaborazioni in ambito editoriale in particolare con la tipografia elvetica di Capolago che stampo' la prima edizione del saggio "Guerra combattuta in Italia nel 1848-1849". In questo periodo la vicinanza con l'esule napoletano Enrico Cosenz amico di Carlo dall'epoca in cui erano assieme allievi alla Nunziatella fece scivolare Enrichetta in uno stato di confusione ed incertezza tanto da spingerla a scrivete a Carlo di sentirsi "confusa ed ingarbugliata" al pensiero della "reciproca scambievolezza" che si era creata tra lei ed Enrico.

Dopo un periodo a Genova, dove il 9 novembre 1852 (la data è tratta dalla biografia del medico Agostino Bertani scritta da Jessie White Mario Bertani era il medico che aveva fatto nascere la bambina ed in più all'epoca Enrichetta aveva lavorato nell'inverno 1851-1852 per guadagnare qualcosa una volta a settimana nel suo studio come infermiera per cui la data puo' essere ritenuta attendibile) la figlia Silvia frutto del ritrovato amore tra i due, Carlo ed Enrichetta si recarono a Torino dove Carlo aveva ottenuto un lavoro come ingegnere per la costruzione del tratto Novara Alessandria della linea ferroviaria Torino Genova. Carlo come ingegnere ausiliario realizzo'  il progetto è la costruzione nel 1853-1854 della galleria e della stazione di Valenza (Alessandria). --109.54.113.246 (msg) 15:42, 7 mag 2024 (CEST)[rispondi]

Data di nascita di Silvia Pisacane[modifica wikitesto]

Inizialmente non ci avevo ragionato poi una persona che sta leggendo il mio romanzo per recensirlo mi ha fatto notare che Carlo era presente a Marsiglia quando è nata Caroline (ha firmato in comune nel suo certificato di nascita), ma non era presente a Genova quando è nata Silvia...

In più io mi auguro che l'utente che su Wikipedia mi ha corretto la scheda di Enrichetta riportando la nascita di Silvia a gennaio del 1853 si renda conto che non sta facendo un "buon servizio" né alla ricostruzione storica né alla paternità del nostro Carlo che da una lettera al fratello Filippo datata 17 marzo 1852 risulta essere a Lugano impegnato in una supplenza di matematica al liceo femminile... Quindi à meno di non essere tornato a Genova nelle settimane successive o a meno di essere stato raggiunto nell'aprile 1853 da Enrichetta a Lugano Carlo non può essere il padre di Silvia... --109.54.130.242 (msg) 00:08, 25 mag 2024 (CEST)[rispondi]

Inizialmente non ci avevo ragionato poi una persona che sta leggendo il mio romanzo per recensirlo mi ha fatto notare che Carlo era presente a Marsiglia quando è nata Caroline (ha firmato in comune nel suo certificato di nascita), ma non era presente a Genova quando è nata Silvia...
In più io mi auguro che l'utente che su Wikipedia mi ha corretto la scheda di Enrichetta riportando la nascita di Silvia a gennaio del 1853 si renda conto che non sta facendo un "buon servizio" né alla ricostruzione storica né alla paternità del nostro Carlo che da una lettera al fratello Filippo datata 17 marzo 1852 risulta essere a Lugano impegnato in una supplenza di matematica al liceo femminile... Quindi a meno di non essere tornato Carlo Genova nelle settimane successive o a meno di non essere stato raggiunto nell'aprile 1852 da Enrichetta a Lugano Carlo non può essere il padre di Silvia... --109.54.130.242 (msg) 00:12, 25 mag 2024 (CEST)[rispondi]
Non è compito di scrive un'enciclopedia discettare di futuri romanzi, ma quello di attenersi rigorosamente alle fonti, che devono risultare puntualmente verificabili, correttamente riportate con le note e senza divagazioni personali e ricerche originali. Invito perciò l'anonimo contributore a fare lo sforzo di capire come si contribuisce a Wikipedia, evitando di insistere in modifiche fuori standard e prive del necessario riscontro nelle fonti.--TrinacrianGolem (msg) 00:56, 26 mag 2024 (CEST)[rispondi]