Discussione:Dramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca)

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Sezione Critica[modifica wikitesto]

Rimuovo per intero la sezione Critica, gravata da un avviso di non neutralità ma per giunta originale.

Ancora un film della cosiddetta "commedia all'italiana" che fin dal titolo, caratteristico degli articoli di cronaca giornalistica riguardanti drammi passionali, s'inserisce nel filone con personaggi tratti dalla subcultura popolare fatta di fotoromanzi e canzonette con in più il tentativo, non riuscito, di riallacciarsi ai film del neorealismo italiano inserendo nella storia un accento critico alla società del benessere degli anni '60 italiani. Sono evidenti i riferimenti a film che sfruttano la stessa atmosfera melodrammatica e proletaria[n 1] ma con minore efficacia nel film di Scola, autore di una regia non particolarmente efficace ed originale[n 2].
Viene riproposto anche qui l'accompagnamento alle vicende con un'interpretazione canora dei protagonisti come nel film Straziami ma di baci saziami di Dino Risi, con la novità di un testo elaborato ad hoc per gli interpreti. I protagonisti della storia appaiono disegnati con tratti eccessivi nella loro caratterizzazione: Marcello Mastroianni, per la prima volta diretto da Scola, appare stralunato e agitato, Monica Vitti, al suo ventiduesimo film, ormai ripete le movenze dei suoi tipici personaggi ingenui e insicuri. Si sente l'assenza dei grandi caratteristi che davano tono e colore ai film della commedia all'italiana. Neanche l'interpretazione di Giancarlo Giannini, giovane interprete finora di film ispirati a canzonette, appare di rilievo anche se da adesso verrà considerato un attore comico[n 3].
Il film comunque risulta gradevole soprattutto per i dialoghi efficacemente comici. È una pellicola essenzialmente "parlata" dove gli stessi protagonisti si rivolgono dallo schermo agli spettatori: un espediente teso a cercare il coinvolgimento e la complicità del pubblico con i personaggi della storia. Marcello Mastroianni vinse la Palma d'oro al Festival di Cannes come miglior attore, forse un riconoscimento tardivo di migliori interpretazioni del grande attore italiano (cfr. M. Morandini, Dizionario dei film, ed. 2007, Zanichelli).
Note
  1. ^ È difficile viaggiare in questa doppia dimensione: la drammatica materialità di una condizione di povertà e il regno fantastico dell'immaginario di consumo furono il miracolo riuscito di Federico Fellini con Lo sceicco bianco. Ma è anche il prodigio di questo film, pieno di citazioni di «Roma popolare e democratica» come un comizio del Pci a San Giovanni e una festa de l'Unità. (Walter Veltroni da Certi piccoli amori. Dizionario sentimentale di film, Sperling & Kupfer Editori, Milano, 1988)
  2. ^ Due righe su un film reazionario, realizzato da tre geni "del monopolio della risata" (Scola, Age e Scarpelli. [I protagonisti] Parlano come caroselli e fumetti o con fraseologie contestatarie e politiche da cellula di borgata, mirano al modo di vivere e pensare borghese solo caricaturandolo, credono di vivere "grandi passioni" (che sono invece, come è noto, proprietà privata dei ricchi anche quelle e non s'addicono al volgo), si muovono disordinatamente come scarafaggi nell'immondizia, si mettono le dita nel naso... (Goffredo Fofi da Quaderni Piacentini, n. 41, 1970)
  3. ^ Gli interpreti sono Monica Vitti, nelle enfasi, nelle iterazioni, nelle pittoresche stramberie della fioraia innamorata come l'eroina di un rotocalco da strapazzo; Marcello Mastroianni, tornato a ricalcare con successo le orme di certi suoi personaggi ormai lontani (quello dei Soliti ignoti, ad esempio, quello di Peccato che sia una canaglia); anche se sarebbe stato più plausibile senza quel trucco da memorie dal sottosuolo o da Tragedia della miniera. Il suo rivale è Giancarlo Giannini, stralunato e toscaneggiante quel tanto che il carattere voleva. (Gian Luigi Rondi da Il Tempo, 1º maggio 1970)

Ho cercato invano in questa sezione una qualche obiettività, aderenza alle fonti e autorevolezza. A parte appoggiarsi a Veltroni (!), che non è davvero un critico, si nota la storpiatura e a volte addirittura il rovesciamento dei contenuti citati: solo ad esempio, da nessuna parte leggo in queste fonti che Giannini non è di rilievo o che Mastroianni è «stalunato» (quello si dice di Giannini!) e «agitato» (questo di nessuno). L'impressione è che sia stata assemblata per far dire alla voce le proprie opinioni, forzando le fonti stesse, il che oltre che non neutrale la rende anche inedita e perciò inaccettabile.

Se qualcuno la ritiene salvabile in parte lo dica e lo spieghi, a me pareva da togliere in tutto e in tal senso procedo --actor𝄡musicus 𝆓 espr. 17:41, 12 set 2023 (CEST)[rispondi]