Discussione:Agogica

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Voce da rivedere a fondo[modifica wikitesto]

Ci sono parecchie cose, in questa voce, che non mi convincono affatto. A cominciare dalla definizione nell'incipit:

«l'agogica [...] di una composizione è il suo stile espressivo, correttamente interpretabile tramite il complesso delle leggere modificazioni dell'andamento apportate allo stesso»

Sono solo io che non riesco a trovare un significato sensato in questa frase?

In realtà, se devo basarmi sul Vocabolario Treccani, esiste da un lato l'agogica musicale, che è una cosa, e d'altro lato le indicazioni agogiche, che non prescrivono affatto "lo stile espressivo" complessivo di un brano, ma al contrario indicano delle variazioni nell'andamento (soprattutto ritmico) del brano. Ad esempio "ritardando", "accelerando", "rubato" ecc. Se invece di un vocabolario generalista (in voce è indicata come fonte lo Zingarelli) si prende un'anciclopedia della musica (il New Grove è l'unica che ho sottomano in questo momento) si legge, allo stesso modo, che un'indicazione agogica è un'indicazione di espressione relativa a variazioni della durata, anziché del livello dinamico.

Se le cose stanno così, intanto l'incipit andrebbe corretto; e poi ci sarebbe da verificare se i termini elencati nella voce corrispondono davvero a indicazioni agogiche o no: in particolare tutte le espressioni che prevalentemente si usano come indicazioni del carattere di un brano, e non come indicazioni di variazioni di andamento all'interno del brano, come "polacca", "tempo di valse", "tempo di marcia", "vivace", oppure sono indicazioni tecniche di fraseggio, articolazione ecc. che non c'entrano con l'andamento ritmico, come "arpeggiando" o "spiccato" (per non parlare di "fugato", che proprio non riesco a immaginare come si possa prendere per un'indicazione agogica). Il bello è che nell'elenco, per contro, non compare il termine che nella prima metà del XVII secolo si usava universalmente, all'interno di un brano, proprio per indicare il passaggio da un ritmo rigorosamente scandito a un andamento "non soggetto a battuta": adagio.

Se poi volessimo applicare qui i criteri di rigore e verificabilità che spesso si invocano in altre voci (di storia, ad esempio), ci sarebbero da mettere dei "citazione necessaria" per gran parte dei termini elencati. Ci sarà pure, immagino, qualche compositore che ha usato espressioni come "estinto", "colossale", "immenso", "gustoso", "zelosamente" e simili; ma si dovrebbe indicare chi e in quale opera. Altrimenti si rischia di far passare per "termini tecnici di uso corrente" le fantasie di qualche sparuto compositore tardoromantico.

Infine, la questione della lingua. Che ci sia una prevalenza di indicazioni i italiano anche da parte di compositori non italiani è cosa ben nota; tuttavia in tedesco e in francese, specificamente, vi sono un gran numero di termini analoghi a quelli elencati, e non si vede perché non debbano comparire. I compositori francesi, in particolare, fin dal XVII secolo hanno usato quasi esclusivamente termini musicali nella loro lingua.

Per tutte queste ragioni metto un "controllare" a inizio voce: credo che un'impostazione più rigorosa dell'argomento debba derivare da una discussione qui, dato che purtroppo molte fonti in italiano sono assai meno attendibili di quanto non si sarebbe portati a credere. --Guido (msg) 17:03, 14 giu 2014 (CEST)[rispondi]

Ho cercato di rivedere l'incipit, la lista sotto comunque mi lascia non poco perplesso. --Tino [...] 19:57, 14 giu 2014 (CEST)[rispondi]
Ho nascosto (non cancellato) l'intera lista di termini, dato che nessuno di questi è fontato, molti sono palesemente estranei alla definzione di "agogica" e nessuno è contestualizzato (ossia associato a uno specifico compositore, scuola o periodo musicale in cui se ne è fatto uso). Tolgo il template C, almeno finché la lista resta nascosta. --Guido (msg) 14:44, 31 ott 2014 (CET)[rispondi]