Discepolo
La parola discepolo deriva dal latino discipulus, allievo, che a sua volta deriva da discere, apprendere; si riferisce a chi studia o si rifà agli insegnamenti di un maestro.
Discepolato[modifica | modifica wikitesto]
Il meccanismo di discepolato nasce per la trasformazione della società o di alcuni suoi aspetti. Parlare di discepolato è forse fuorviante in quanto incentra l'attenzione solo sul polo dei "discepoli"; forse sarebbe meglio appellarsi a questa forma di relazione come ad un legame "leader-seguaci" in quanto mette in primo piano il dinamismo di questo rapporto rispetto alla società.
Il discepolato fa parte della più vasta categoria delle associazioni volontarie, più o meno elettive. Si tratta quindi di un vincolo non percepito come "dovuto" dal resto della popolazione, sono associazioni non istituzionali. Questo genere di associazioni rispondono a bisogni non percepiti (o scarsamente percepiti) dal resto della popolazione; solo un piccolo settore della società cerca delle risposte ritenute da esso basiliari e che il leader si propone di risolvere mediante delle strategie. Può trattarsi di bisogni spirituali, culturali o di altro tipo, la differenza fra i diversi tipi di discepolato sta proprio nel loro rapporto fra conoscenza e prassi. Una forma discepolare sviluppa per forza delle relazioni col resto della società, che a volte possono essere più o meno opposizionali (può trattarsi di adattamento, riforma o rivoluzione).
Il discepolato si compone di due dimensioni;
- Verticale - la leadership della guida
- Orizzontale - i discepoli sono immersi in rapporti e scambi vicendevoli paritari
Importante è notare che il leader non sussiste senza i discepoli; si tratta quindi di un sistema organico in cui guida e seguaci sono in stretta e ineludibile corrispondenza.
Nel proselitismo religioso[modifica | modifica wikitesto]
Ad esempio Paolo o Saulo di Tarso è stato discepolo di uno studioso del suo tempo, di nome Gamaliele; solo in un secondo tempo si è convertito al Cristianesimo.
Nella religione cristiana e in quella islamica per discepolo s'intende ciascuno degli apostoli e dei seguaci di Cristo, i cristiani, che predicarono i suoi insegnamenti.
Gesù scelse settanta o settantadue discepoli[1] per predicare i suoi insegnamenti secondo quanto si legge in Luca 10,1-20[2].
Nelle altre religioni non si parla espressamente di discepolo o di apprendista ma semplicemente di seguace del santo (es. Cristo).
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Alcuni manoscritti riportano settanta, altri manoscritti settantadue
- ^ Luca 10,1-20, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Adriana Destro, Mauro Pesce, Le forme culturali del cristianesimo nascente, Brescia, Morcelliana, 2005
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) Charles Léon Souvay, Disciple, in Catholic Encyclopedia, Robert Appleton Company.
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