Diocesi di Bisenzio

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Bisenzio
Sede vescovile titolare
Dioecesis Bisentina
Chiesa latina
Vescovo titolareLuis Darío Martín
Istituita2018
Diocesi soppressa di Bisenzio
Erettacirca V secolo
Soppressacirca VIII secolo
sede trasferita a Castro
Dati dall'annuario pontificio
Sedi titolari cattoliche

La diocesi di Bisenzio (in latino Dioecesis Bisentina) è una sede soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Diocesi di Castro.

Secondo alcuni autori, tra cui Duchesne[1], Silvestrelli[2] e Lanzoni[3], Bisenzio sarebbe stata la primitiva sede dei vescovi di Castro. Quando la città fu distrutta dai Longobardi, i vescovi si sarebbero trasferiti in una località, inizialmente nota con il nome di Castrum Valentini e poi, dalla seconda metà dell'VIII secolo, semplicemente come Castro, mantenendo tuttavia, fino a metà dell'VIII secolo, il titolo di vescovi di Bisenzio.

Duchesne crede di individuare l'esistenza della diocesi di Bisenzio già nei Dialoghi di Gregorio Magno, dove si parla di Quadragesius, Buxentinae ecclesiae subdiaconus, termine da interpretare come Bisentinae (Bisenzio) e non Volcentinae (Vulci), come sostiene Ughelli. Nel concilio romano celebrato da papa Zaccaria nel 743 prese parte il vescovo Anderamo (o Auderamo), che sottoscrisse gli atti con il titolo di Bisuntianus episcopus, benché probabilmente i vescovi già risiedessero a Castro.[4]

Dal 2018 Bisenzio è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; dal 20 marzo 2019 il vescovo titolare è Luis Darío Martín, vescovo ausiliare di Santa Rosa.

Cronotassi dei vescovi titolari[modifica | modifica wikitesto]

  • Luis Darío Martín, dal 20 marzo 2019

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Duchesne, Le sedi episcopali nell'antico ducato di Roma, p. 489.
  2. ^ G. Silvestrelli, Città, Castelli e Terre della regione Romana, Città di Castello, 1914, vol. II, p. 594.
  3. ^ Lanzoni, Le diocesi d'Italia dalle origini al principio del secolo VII, p. 528.
  4. ^ Alcuni autori tuttavia attribuiscono questo vescovo alla diocesi di Bisignano in Calabria (così per esempio gli editori delle Monumenta Germaniae Historica) oppure alla diocesi di Bitonto in Puglia.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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