Dal'stroj

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Il Dal'stroj (in russo Дальстро́й?), altresì conosciuto come Trust di costruzione dell'estremo nord[1], fu un'organizzazione istituita nel 1931 dall'NKVD al fine di gestire la costruzione di strade e l'attività estrattiva nella regione della Kolyma, compresa tra la Čukotka e l'Oblast' di Magadan; la denominazione iniziale era Trust statale per la costruzione stradale ed industriale nell'area settentrionale della Kolyma[2], per poi diventare dopo la riorganizzazione del 1952 Direzione principale de campi e della costruzione dell'estremo nord[3].
La regione di competenza veniva spesso chiamata per sineddoche Kolyma, in quanto le attività erano focalizzate in larga parte sull'estrazione dell'oro nella parte settentrionale dell'omonimo fiume.

Logo del Dal'stroj

Compiti[modifica | modifica wikitesto]

Il Dal'stroj sovrintendeva lo sviluppo e lo sfruttamento minerario dell'area usando lavoro forzato: durante gli anni di attività istituì all'incirca ottanta Gulag, la cui area totale crebbe fino a raggiungere nel 1951 i tre milioni di chilometri quadrati; la base amministrativa si trovava nella città di Magadan.
Il Dal'stroj amministrava sostanzialmente tutti gli aspetti della regione: territorio, attività economiche e campi di lavoro; col passare degli anni si assistette inoltre alla creazione di unità deputate alla gestione dei rilevamenti geologici, dei trasporti motorizzati, della navigazione a vapore sul Kolyma nonché dell'amministrazione delle economie secondarie, delle strade, del porto con i suoi relativi terminal.[4] L'intera amministrazione del Dal'stroj - economica, amministrativa, fisica e politica - era nelle mani di una persona sola, il direttore, che era in possesso di numerosi diritti e privilegi.[5]

I trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Nel suo libro Red Arctic, John McCannon spiega come il Dal'stroj all'inizio si affidasse al Glavsevmorput, un'agenzia sovietica per lo sfruttamento delle risorse nell'estremo nord, per la coordinazione delle provviste e del trasporto; il Glavsevmorput gestiva il traffico da e per Vladivostok, comprese le spedizioni per Magadan. Dopo alcuni anni, quando il Dal'stroj divenne più potente, ottenne navi per conto proprio, in maniera tale da avere più libertà di azione.

I prigionieri venivano trasportati attraverso il Mare di Ochotsk verso i porti di Magadan e Ambarčik, di seguito le principali navi usate:[6]

Oltre a queste, vennero impiegate svariate imbarcazioni della Far East State Sea Shipping Company come ad esempio la SS Nevastroi, SS Dneprostroi, SS Shaturstroi, SS Syasstroi, SS KIM, e SS Kiev.

I direttori[modifica | modifica wikitesto]

Smantellamento[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la morte di Stalin, avvenuta nel 1953, il Dal'stroj venne riorganizzato in tre parti: l'amministrazione dei campi di lavoro divenne USVITL (Campi di lavoro correttivi nord orientali) e passò sotto il controllo del Gulag. L'amministrazione del territorio e l'apparato del locale Partito vennero subordinati all'appena creato Oblast' di Magadan e ad altre adiacenti suddivisioni territoriali. Il Dal'stroj di conseguenza rimase un'impresa puramente economica.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ in russo Гла́вное управле́ние строи́тельства Да́льнего Се́вера?; acronimo: ГУСДС.
  2. ^ in russo Государственный трест по дорожному и промышленному строительству в районе Верхней Колымы — Дальстрой?
  3. ^ in russo ГУ лагерей и строительства Дальнего Севера?.
  4. ^ (RU) Историческая хроника Магаданской области: События и факты, (Historical Chronicle of the Magadan Region) 1917–1972, Magadan, 1975
  5. ^ (EN) Ayyub Baghirov - The Bitter Days of Kolyma from Azerbaijan International, Spring 2006. Retrieved 6 February 2007
  6. ^ Bollinger, Martin J., Stalin's slave ships: Kolyma, the Gulag fleet, and the role of the West, Praeger, 2003, ISBN 0275981002
  7. ^ (EN) Petrenko Ivan Grigorevich, Major-General, (1904 – 1950) (NKVD), Biography from the General.dk site. Retrieved 14 February 2007.
  8. ^ (EN) (RU) История Дальстроя (History of Dalstroy) from the kolyma.ru website Archiviato il 9 dicembre 2006 in Internet Archive.. Retrieved 14 February 2007.

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