Crithagra burtoni

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Canarino beccogrosso
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
SubphylumVertebrata
ClasseAves
SottoclasseNeornithes
SuperordineNeognathae
OrdinePasseriformes
SottordineOscines
InfraordinePasserida
SuperfamigliaPasseroidea
FamigliaFringillidae
SottofamigliaCarduelinae
TribùCarduelini
GenereCrithagra
SpecieC. burtoni
Nomenclatura binomiale
Crithagra burtoni
(Gray, 1862)
Sinonimi

Serinus burtoni

Il canarino beccogrosso (Crithagra burtoni (Gray, 1862)) è un uccello passeriforme della famiglia dei Fringillidi[2].

Il nome scientifico della specie, burtoni, venne scelto in omaggio a Lady Isabel Arundell in Burton, moglie dell'esploratore inglese Richard Francis Burton.

Misura 15–16 cm di lunghezza, per un peso di 24-35 g[3]: fino alla "riscoperta" del frosone di São Tomé, questi uccelli hanno rappresentato i più grandi esponenti del genere Crithagra[4].

Si tratta di uccelli dall'aspetto robusto e massiccio, muniti di grossa testa arrotondata con becco conico e molto robusto (che frutta loro il nome comune), ali appuntite e coda dalla punta squadrata.

Il piumaggio è nero-verdastro sulla testa, l'area dorsale ed il petto, con faccia e coda nere e remiganti anch'esse nere ma con decise sfumature giallo-verdastre: la parte centrale del ventre e il sottocoda sono biancastri, mentre i fianchi sono anch'essi bianchi, ma con le penne dalla punta bruna a formare delle striature-variegature. Il becco è nerastro superiormente e carnicino inferiormente, gli occhi sono di color bruno scuro con cerchio perioculare glabro e nerastro, le zampe sono di color carnicino.

I canarini beccogrosso sono uccelli diurni, che si muovono al suolo o fra i cespugli alla ricerca di cibo, rimanendo perlopiù da soli, in coppie o in gruppetti familiari.

Alimentazione

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Si tratta di uccelli granivori, che grazie al forte becco sono in grado di spaccare anche gli involucri più duri: la loro dieta si basa sui semi di piante arboree e cespugliose (senecio, Nuxia, Gnidia[3]), tuttavia questi animali si nutrono anche di frutta e, molto sporadicamente, anche di piccoli invertebrati.

Questi uccelli possono riprodursi durante tutto l'anno evitando però per farlo i mesi di gennaio e maggio[3]: si tratta di uccelli monogami, con le coppie che, una volta formatesi (il maschio attira le femmine cantando, per poi corteggiarle seguendole con le penne arruffate e becco ed ali semiaperti), collaborano nell'evento riproduttivo. Mentre le femmine si occupano di costruire il nido (una coppa di fibre vegetali intrecciate fra i rami) e di covare le 2-4 uova per circa due settimane, i maschi fanno la guardia alle vicinanze del nido e cercano il cibo per sé e per la compagna, collaborando con essa anche nelle cure ai pulli, ciechi ed implumi alla schiusa ma in grado d'involarsi attorno alle tre settimane di vita e completamente indipendenti attorno al mese e mezzo dalla schiusa.

Distribuzione e habitat

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Esemplare in Kenya.

La specie, con areale disgiunto, abita l'area che si affaccia sul golfo del Biafra, in Angola centrale, lungo il Rift Albertino e nell'area fra Kenya e Tanzania;

L'habitat di questi uccelli è rappresentato dalle aree montane e submontane ricoperte da foresta non eccessivamente fitta, con presenza di radure erbose e di denso sottobosco: popola anche i campi di taglio, le piantagioni e la foresta secondaria.

Se ne riconoscono quattro sottospecie[2]:

  • Crithagra burtoni burtoni (Gray, 1862) - la sottospecie nominale, diffusa in Nigeria sud-orientale, Camerun sud-occidentale e sull'isola di Bioko;
  • Crithagra burtoni tanganjcae (Granvik, 1923) - diffusa nell'area costiera dell'Angola centrale, oltre che lungo il confine orientale del Congo, in Ruanda, Burundi ed Uganda occidentale;
  • Crithagra burtoni kilimensis Richmond, 1897 - diffusa in Uganda orientale, Kenya sud-occidentale e Tanzania occidentale e settentrionale;
  • Crithagra burtoni albifrons Sharpe, 1891 - endemica degli altipiani della Rift Valley del Kenya centrale;

Si ritiene che il canarino beccogrosso sia molto vicino filogeneticamente al canarino di Príncipe e al frosone di São Tomé, dei quali rappresenterebbe l'antenato[4], oltre che al beccasemi della Tanzania[3], piuttosto che ai canarini beccogrosso dell'Africa orientale (settentrionale e meridionale): fra le varie sottospecie sussiste probabilmente una certa lontananza genetica (soprattutto per quanto riguarda la sottospecie albifrons e quella nominale rispetto alle altre), tuttavia mancano studi più approfonditi in supporto di questa tesi[5].

  1. ^ (EN) BirdLife International 2012, Crithagra burtoni, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ a b (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Fringillidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 23 aprile 2017.
  3. ^ a b c d (EN) Thick-billed Seedeater (Crithagra burtoni), su Handbook of the Birds of the World. URL consultato il 23 aprile 2017.
  4. ^ a b Melo, M.; Stervander, M.; Hansson, B.; Jones, P., The endangered São Tomé Grosbeak Neospiza concolor is the largest canary in the world, in Ibis, 2017, DOI:10.1111/ibi.12466.
  5. ^ Nguembock B, Fjeldså J, Couloux A, Pasquet E, Molecular phylogeny of Carduelinae (Aves, Passeriformes, Fringillidae) proves polyphyletic origin of the genera Serinus and Carduelis and suggests redefined generic limits, in Molecular phylogenetics and evolution, vol. 51, n. 2, 2009, pp. 169-181, DOI:10.1016/j.ympev.2008.10.022.

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