Cristina Alziati

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Cristina Alziati

Cristina Alziati (Milano, 28 febbraio 1963) è una poetessa e traduttrice italiana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Ha studiato filosofia all'Università Statale di Milano. Nel 1992 ha esordito in antologia con una silloge poetica presentata da Franco Fortini.

Pubblicata nella collana diretta da Romano Luperini per Manni Editori, la sua raccolta A compimento, in qualità di opera prima ed è giunta finalista al Viareggio[1]. «È raro imbattersi in un poeta di cui, ad apertura di libro, si avverta la necessità», scrive il critico Massimo Raffaeli di questi versi di tensione morale e politica che, mediante una «scansione secca, prevalenza della sintassi sulla prosodia, vibrazioni che si danno per figure metonimiche e mai metaforiche»[2] offrono una lucida meditazione su ferite, errori, orrori della contemporaneità. E del procedere di questa poesia, così nota Fortini: «A denti stretti, accettando lo stridore ultrasonico dell'eroicismo, senza nulla alle spalle se non eserciti di spettri, le parole sono politiche nel senso, oggi quasi smarrito, di una coincidenza fra passione della fede nell'invisibile e raziocinio del visibile»[3].

Come non piangenti Marcos y Marcos, 2011, è la sua seconda raccolta poetica; Fabio Pusterla, che ne firma la quarta di copertina, così scrive: «La mia impressione è questa: siamo di fronte a un'autrice vera, [...] potente nell'espressione, capace di condensare in immagini lancinanti un pensiero di vasta portata, insieme lirico e, si potrebbe quasi dire, epico, poiché sa attraversare la soggettività individuale affilata da un'esperienza terribile [...] e aprirsi a uno sguardo sugli altri, sui sofferenti, sui minacciati, sui negati»[4].

Suoi versi sono stati tradotti in francese a cura di Angèle Paoli[5] e di Jean-Charles Vegliante[6]. Cristina Alziati collabora con il Centro Studi Franco Fortini, contribuendo con articoli e interventi alla rivista online L'ospite ingrato.

Poesia[modifica | modifica wikitesto]

Traduzioni[modifica | modifica wikitesto]

La critica[modifica | modifica wikitesto]

«Albe, alberi, erbe, bambini, animali, creature inermi. Ma anche la malattia, anche angeli e spettri, anche e soprattutto la poesia che tutto incorpora...»

«La forza della Alziati è stata quella di opporre alla compatta ma peritura uniformità dei tempi la propria paolina "stoltezza", il proprio umanissimo e corporeo risorgere, l'essere accogliente nel momento della sottrazione.»

«La poesia civile di Cristina Alziati resta lontanissima dall'empito retorico proprio per questa capacità di legarsi strettamente, intrinsecamente direi, alla esperienza del vissuto. Dunque, una linea a un tempo esistenziale e storica, fisica e metafisica, astratta e realistica.»

«Esseri alati, sogni di resurrezione, parole sacre si mescolano alla ferita della storia contemporanea. C’è nella Alziati un’arte singolare di costeggiare il silenzio, di far scaturire rivelazioni dalla mutezza, come nei poeti tragici che hanno sedimentato le bruciature del Novecento. E c’è il gesto di isolare un termine oppure di sovvertire l’ordine della sequenza, non per artificio, ma per un’aritmia in cui trova spazio un diverso respiro. È, quello, il luogo di una visione; lì culmina una parola che è sì politica, ma anche profetica, integrale, educata alla castità.»

«Questa poesia afferma che l’essere umano sa portare insieme il “dono” e l’“offesa”, e che proprio nel deflagrare del male si può sperimentare la “gioia”, come quella verticale nella poesia dedicata ad Etty Hillesum, donna che davvero può essere annoverata tra i “non piangenti” del titolo, preso da San Paolo [...] E c’è di che piangere in queste poesie personali e civili, ma per chi sa che non c’è tempo, imperativo è fare come chi non piange e testimonia: "odo cantare uccelli sconosciuti / e provo intero il dolore, so la gioia intatta", in un atto d’amore che è per redenti e non redenti.»

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Premio Viareggio 2006, su Quotidiano.net, 11 maggio 2006. URL consultato il 17 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 17 luglio 2012).
  2. ^ Massimo Raffaeli, Le 'res durae' d'una fortiniana, Alias-il manifesto, 26.11.2005
  3. ^ Franco Fortini, Cristina Alziati. Introduzione, Annuario di poesia 1991-92, a cura di Guido Oldani, Crocetti, 1992. Ora in Cristina Alziati, A compimento, Manni, 2005; mannieditori.it.
  4. ^ Fabio Pusterla, quarta di copertina di Come non piangenti (archiviato dall'url originale il 1º marzo 2012).
  5. ^ Troisième lettre à Antigone, Terres de femmes., trad. a cura di A. Paoli
  6. ^ Tre inediti, Une autre poésie italienne. e Versi, Poezibao, trad. a cura di J.-Ch. Vegliante
  7. ^ Premio Pasolini 2006, su pasolini.net. URL consultato l'8 marzo 2011 (archiviato dall'url originale il 15 settembre 2011).
  8. ^ Premio Marazza 2012 (PDF), su fondazionemarazza.it. URL consultato il 1º luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 1º agosto 2012).
  9. ^ Premio Pozzale 2012.
  10. ^ I vincitori del Premio Stephen Dedalus 2013.

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