Crab (unità di misura)

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Crab
Informazioni generali
Grandezzaenergia radiante
Simbolocrab
EponimoNebulosa del Granchio
Conversioni
1 crab in... ...equivale a...
Unità SI2,4×10−11 W·m-2
Unità CGS2,4×10−8 erg·cm-2·s-1

Il crab è un'unità di misura standard utilizzata nell'astrofotometria relativa all'intensità (ossia la densità di flusso elettromagnetico) delle sorgenti astronomiche di raggi X.[1][2][3][4]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Un crab è definito come l'intensità della nebulosa del Granchio (in inglese: Crab Nebula) alla corrispondente energia del fotone X e quindi come il rapporto, in un intervallo definito di energia, fra il flusso misurato dalla sorgente in oggetto e quello misurato dalla nebulosa del Granchio; un flusso uguale a quello della nebulosa del Granchio viene indicato come 1 crab.[5]

La nebulosa del Granchio, così come la pulsar del Granchio situata al centro di essa, è un'intensa sorgente di raggi X spaziale. Essa è utilizzata come candela standard nella procedura di calibrazione dei rivelatori di raggi X usati nell'astronomia a raggi X e situati nello spazio. Tuttavia, a causa del fatto che l'intensità della nebulosa del Granchio varia a seconda delle energie dei raggi X considerate, anche la conversione da crab ad altre unità di misura dipende da questo intervallo di energia.

All'interno dell'intervallo di energia dei fotoni X che va da 2 a 10 keV, un crab equivale a 2,4×10−11 W·m-2, nel Sistema Internazionale, a 2,4×10−8 erg·cm-2·s-1, nel sistema CGS, e quindi a 15 keV·cm−2·s−1. Per energie maggiori a ~30 keV, la nebulosa del Granchio diventa inutilizzabile per le calibrazioni, poiché il suo flusso non può essere più essere caratterizzato con un unico modello coerente.[1]

Pur essendo un'unità di misura piuttosto deprecata, a causa dell'inaccuratezza data dal fatto che essa confronta emissioni di sorgenti che nella quasi totalità dei casi hanno spettri (distribuzione differenziale dei fotoni rispetto all'energia) differenti, essa è comunque adottata di frequente a causa della semplicità e della praticità del suo utilizzo.[5]

Molto spesso, al posto del crab viene utilizzato un suo sottomultiplo, il millicrab, solitamente abbreviato come "mCrab".

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b M. G. F. Kirsch et al., Crab: the standard X-ray candle with all (modern) X-ray satellites (PDF), vol. 5898, Proc. of SPIE, 2005, pp. 22-33. URL consultato il 7 dicembre 2017.
  2. ^ The Crab Nebula: standard candle no more?, su sci.esa.int, European Space Agency, 12 gennaio 2011. URL consultato il 7 dicembre 2017.
  3. ^ Jessica Kloss, The Crab Nebula Flickers!, in Sky & Telescope, Sky & Telescope Media, 20 gennaio 2011. URL consultato il 7 dicembre 2017.
  4. ^ Ian M. George e Lorella Angelini, Specification of Physical Units within OGIP FITS files, su heasarc.nasa.gov, NASA, 4 maggio 1995. URL consultato il 7 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  5. ^ a b Daniele Dal Fiume, Unità di misura - definizioni, su iasfbo.inaf.it, Istituto nazionale di astrofisica, 5 maggio 1998. URL consultato il 7 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 21 novembre 2015).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]