Cosimo Fornaro

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Cosimo Fornaro (Pulsano, 1928Taranto, 1992) è stato uno scrittore e poeta italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Pulsano (Taranto) si laureò in lettere classiche con percorso italianistico e insegnò presso il Liceo Classico Archita di Taranto.[1] Fu singolare esegeta della Commedia dantesca proponendo nuove chiavi di lettura del Poema nel suo volume Costellazione Dante (Edizioni Borla 1989).[2][3]

Nel 1976 vinse il Premio Viareggio opera prima poesia con la raccolta di versi Pensieri sottovoce (Cartia Editore).

Quale consigliere nazionale della Società Dante Alighieri, ne coordinò le attività in Italia e all’Estero. Il Ministero della Pubblica Istruzione lo nominò inoltre responsabile della divulgazione della cultura italiana all’ estero e come tale egli tenne conferenze nelle università di Salisbury (oggi rinominata Harare, capitale dello Zimbabwe), Johannesburg, Città del Capo, Berna. Pubblicò articoli su L'Osservatore Romano, Avvenire, Libri e riviste d’Italia, Corriere del Giorno. Vinse il premio letterario Città di Novara con un saggio inedito su Aldo Palazzeschi. Fu ideatore e fondatore del Premio Letterario Ori di Taranto ed anche promotore di avvenimenti ed incontri culturali con esponenti della cultura nazionale tra cui Leonardo Sciascia, Mario Soldati, Gianfranco Ravasi ed altri.[4]

Nel 1979 tornò alla poesia con Boscimano (edito da Piero Lacaita) al quale fece seguire Luogo Vivo (Vallardi, 1980), un volumetto di versi ispirati in particolare a Pulsano, suo luogo natale. Nel 1986 scrisse il doloroso ma sereno Emiliana e l’handicap (Camunia Edizioni) dedicato alla figlia “...fragile di corpo e di mente...”.[5] Del 1987 è il suo commento per il libro d'arte Il mosaico di Ferruccio Ferrazzi nella Chiesa di S. Antonio in Taranto. Sempre attento e sensibile alla situazione culturale e socio-economica della propria città, il 18 aprile 1990 pubblicò sul Corriere della Sera un lungo articolo dedicato a Taranto e ai suoi molti persistenti problemi.[6]

Morì a Taranto nel 1992 a seguito di un attacco cardiaco.

Il 2 giugno 1994 fu insignito ad memoriam della Medaglia d'oro ai benemeriti della scuola, della cultura e dell'arte.[7] [8][9]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Pensieri sottovoce, Cartia Editore, 1976.
  • Boscimano, Piero Lacaita Editore, 1979.
  • Luogo Vivo, Vallardi Editore, 1980.
  • Emiliana e l'handicap, Camunia Edizioni, 1986.
  • Costellazione Dante, Edizioni Borla, 1989.
  • Il mosaico di Ferruccio Ferrazzi nella chiesa di S. Antonio in Taranto, Schena Editore, 1989.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d’oro ai Benemeriti della scuola, della cultura e dell’arte - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia d’oro ai Benemeriti della scuola, della cultura e dell’arte
«Conferita alle persone che con opere di riconosciuto valore abbiano acquistato titoli di particolare benemerenza nel campo dell'educazione, della scuola e nella diffusione ed elevazione della cultura. (legge 16 novembre 1950, n. 1093).»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Il pensiero di Cosimo Fornaro rivive nella città, su Il Corriere del giorno.it, Taranto, 28 settembre 2014. URL consultato il 18 agosto 2020.
  2. ^ Pierfranco Bruni, Dante nel mondo con Cosimo Fornaro, in Taranto buonasera, Taranto, 26 marzo 2020. URL consultato il 18 agosto 2020 (archiviato dall'url originale il 20 ottobre 2020).
  3. ^ Pierfranco Bruni, Una lettura di Dante oltre gli schemi scolastici, su Orizzonte scuola.it. URL consultato il 20 agosto 2020.
  4. ^ Radio Cittadella News, Taranto, Ricordando Cosimo Fornaro, su radiocittadella.wordpress.com. URL consultato il 19 agosto 2020 (archiviato dall'url originale il 21 agosto 2016).
  5. ^ Anna Cece, Emiliana e l'handicap, recensione., su Ombre e luci.it, 10 marzo 1986. URL consultato il 19 agosto 2020.
  6. ^ Cosimo Fornaro, I sogni muoiono a Pasqua, in Corriere della Sera, 18 aprile 1990, p. 12. URL consultato il 19 agosto 2020.
  7. ^ Onorificenza della Repubblica italiana conferita «alle persone ed agli enti che con opere di riconosciuto valore, con segnalati servigi o con cospicue elargizioni, abbiano acquistato titoli di particolare benemerenza nel campo dell'educazione, della scuola e nella diffusione ed elevazione della cultura» (legge 16 novembre 1950, n. 1093).
  8. ^ Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 127 del 2.6.94, su gazzettaufficiale.it, p. 41.
  9. ^ Quirinale - Elenco Onorificenze, su Quirinale.it, 2 giugno 1994, p. 21.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Anna Cece, Emiliana e l'handicap, di Cosimo Fornaro, recensione, in Ombre e luci, n. 13, 1986.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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