Corinna Teresa Ubertis

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Corinna Teresa Ubertis fotografata da Mario Nunes Vais

Corinna Teresa Ubertis (Firenze, 25 luglio 1874Roma, 2 ottobre 1964) è stata una scrittrice italiana, conosciuta con lo pseudonimo di Tèrèsah.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nasce a Firenze in quanto il padre è un militare di carriera, appartenente ad una famiglia del Ducato di Monferrato con possedimenti a Frassineto Po; successivamente inizierà la sua collaborazione con il Corriere della Sera e le riviste La Donna, La Riviera Ligure, La Lettura[1]; di quest'ultima nel 1902 vince un concorso con la novella "Rigoletto": ha 25 anni e si rivela scrittrice vincendo il "Premio Giacosa".[2]

Con lo pseudonimo di Tèrèsah pubblica un piccolo volume di poesie a cui seguiranno anche pièces teatrali come "Il Giudice" che verrà messo in scena a Genova nel 1903 da Ermete Zacconi.[3]

Nel 1912 sposa Ezio Maria Gray, importante esponente politico nazionalista e poi fascista, giornalista professionista, autore di saggi storico-politici e conferenziere, e si trasferisce a Roma. Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale è interventista e scrive racconti per l'infanzia di tipo propagandistico, "Piccoli eroi della grande guerra" (1915).[4]

Pubblica in tutto circa cinquanta libri tra cui ricordiamo: le raccolte di poesie "Il libro di Titania" (1908), "Il cuore e il destino" (1910), "Strade mie" (1942); le novelle "Il corpo e l'ombra" (1911), "La casa al sole" (1917), "La piccola dama" (1921); i romanzi "Pare un sogno" (1906), "Il glicine" (1926), "Dobbiamo vivere la nostra vita" (1941); i racconti per l'infanzia, tradotti anche nelle principali lingue europee[5] "I racconti di sorella Orsetta" (1910), "I racconti della foresta e del mare" (1915), "Storia di una coccarda" (1917), "Il Natale dei Benno Claus" (1920), "Ombrone, il fiume che piange e altre novelle" (1926), "Balillino di suo papà, una ne pensa e cento ne fa" (1928), "Apparizioni del viandante" (1939).[6]

Il 16 gennaio del 2014 presso il Palazzo Strozzi a Firenze è stata presentata la sua biografia ufficiale che è stata pubblicata nel volume "Scrittrici italiane dell'Otto e Novecento - Le interviste impossibili".[7]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ FFF - Rivista LA LETTURA, su lfb.it. URL consultato il 15 novembre 2016.
  2. ^ Anna Ascenzi, Maila Di Felice e Raffaele Tumino, Santa giovinezza!: lettere di Luigi Bertelli e dei suoi corrispondenti, 1883-1920, Alfabetica Edizioni, 1º gennaio 2008, ISBN 9788890250934. URL consultato il 15 novembre 2016.
  3. ^ Letteratura dimenticata, su letteraturadimenticata.it.
  4. ^ Térésah, su treccani.it.
  5. ^ Anna Ascenzi, Maila di Felice, Raffaele Tumino, Santa giovinezza!: lettere di Luigi Bertelli e dei suoi corrispondenti, 1883-1920, Alfabetica edizioni, 2008, p. 522.
  6. ^ Le Autrici della Letteratura Italiana Bibliografia dell'Otto/Novecento, su maldura.unipd.it.
  7. ^ umanisticanews, Al Viesseux le “interviste impossibili” a scrittrici italiane dell’Otto e Novecento, su UmanisticaNews, 15 gennaio 2014. URL consultato il 15 novembre 2016.

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Controllo di autoritàVIAF (EN121721235 · ISNI (EN0000 0000 8032 8030 · SBN RAVV066383 · BAV 495/318732 · LCCN (ENn89613779 · GND (DE119535629 · BNF (FRcb127340843 (data) · J9U (ENHE987007278834305171 · NDL (ENJA00696733