Comuni della Brianza

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Voce principale: Brianza.

Storicamente, per Comuni della Brianza ci si riferiva ai comuni situati in un territorio compreso tra il Lambro, affluente del Po, e l'Adda. Da Canonica Lambro a sud, fino al confine Canzo-Asso a nord. Questa accezione del XV secolo ebbe anche una sua struttura politica territoriale[1][2], titolari di particolari concessioni fiscali da parte dello Stato di Milano. Successivamente il suo significato si dilatò pressoché a tutta l'area della Martesana nel linguaggio comune, ed è questa l'accezione più frequentemente usata dal Settecento[3] fino all'Ottocento.

Comuni appartenenti alla Brianza storica dell'Universitas Montis Briantiae (nord-est)[modifica | modifica wikitesto]

È un'area prevalentemente composta da comuni oggi appartenenti alla Provincia di Lecco, della quale costituisce la parte sud-occidentale, a cui si aggiunge un discreto numero di comuni della Provincia di Como e un piccolo numero di comuni della Provincia di Monza e Brianza, un tempo appartenenti alla Pieve di Agliate. In grassetto i capoluoghi delle pievi e il comune più popoloso di ogni pieve.

Corte di Casale[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Corte di Casale.

Squadra di Nibionno[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Squadra di Nibionno.

Squadra dei Mauri[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Squadra dei Mauri.

Pieve di Incino[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Pieve di Incino.

Pieve di Oggiono[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Pieve di Oggiono.

Pieve di Garlate[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Pieve di Garlate.

Pieve di Agliate ultra lambrum[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Pieve di Agliate.

Pieve di Missaglia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Pieve di Missaglia.

Pieve di Brivio[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Pieve di Brivio.

Comuni appartenenti alla Brianza 2000[modifica | modifica wikitesto]

In seguito al progresso economico dell'ultimo secolo, si confermò un'ampia area omogenea dal punto di vista socio-economico, area coincidente con le medesime radici culturali, corrispondenti in definitiva a comuni appartenenti ad un territorio storico regionale lombardo con confini variati nel tempo, ma piuttosto definiti. Purtroppo, tracciare i confini di un'area regionale della quale non esiste un preciso riconoscimento politico e che la comprenda interamente, è stato sempre e comunque un tentativo piuttosto arduo: possono quindi esserci differenti versioni dei limiti esatti, come già faceva notare Cesare Cantù.[4]. Solitamente, nel XXI secolo, i confini generali della Brianza, vedono fra i suoi corsi d'acqua anche il torrente Molgora: a sud il Canale Villoresi, a partire da Limbiate, fin dove si getta nel fiume Adda; ad est l'Adda[5]; a nordest e a nordovest, le valli prealpine fino alle sorgenti del Lambro[6]; e a ovest, la valle del fiume fiume Seveso. Secondo questa definizione, il territorio della Brianza comprende quindi comuni appartenenti alle diverse province di Como, Lecco, Monza e della Brianza, ed in minima parte della provincia di Milano.

Rito romano e rito ambrosiano della Chiesa cattolica[modifica | modifica wikitesto]

Nella giurisdizione ecclesiastica della Chiesa cattolica, pressoché tutti i comuni del territorio della Brianza fanno parte dell'arcidiocesi di Milano, che segue in gran parte il rito ambrosiano.

La Brianza situata nella provincia di Lecco fa parte dell'arcidiocesi di Milano e segue il rito ambrosiano, fa eccezione la parrocchia di Civate che è di rito romano.

Nella Brianza situata nella provincia di Como i comuni dei decanati di Cantù, di Asso e di Erba, fanno parte dell'arcidiocesi di Milano e seguono il rito ambrosiano, mentre i comuni afferenti ad altri decanati appartengono alla diocesi di Como e seguono il Rito romano; la parrocchia di Montorfano era fino al 1982 nell'arcidiocesi di Milano e di rito ambrosiano; nel comune di Capiago Intimiano la località di Intimiano è di rito ambrosiano e fa parte dell'arcidiocesi di Milano mentre Capiago è di rito romano e appartiene alla diocesi di Como.

Nella provincia di Monza e della Brianza, i comuni della Brianza ex milanese sono di rito ambrosiano, mentre i comuni del Monzese: Monza, Brugherio e Villasanta, in considerazione di peculiarità storiche, seguono invece il rito romano. A Monza Parco la suddivisione tra i due riti segue il tracciato di "viale Cavriga", che unisce le due porte principali del Parco, Porta Monza e Porta Villasanta: a nord del viale si segue il rito ambrosiano e a sud quello romano. Nella provincia di Monza e della Brianza anche Cornate d'Adda, Busnago e Roncello, sono di rito romano.

I comuni brianzoli rimasti nella provincia di Milano fanno parte dell'arcidiocesi di Milano e sono di rito ambrosiano tranne alcuni del decanato di Trezzo (Grezzago, Trezzano Rosa, Trezzo sull'Adda e Vaprio d'Adda) che pur facendo parte dell'arcidiocesi di Milano, seguono il rito romano. Nel decanato di Trezzo, è ora di rito ambrosiano Pozzo d'Adda; infatti sul territorio comunale sono presenti due parrocchie: una nel capoluogo dedicata a Sant'Antonio Abate e una nella frazione di Bettola dedicata al Santissimo Redentore. Inizialmente le due parrocchie seguivano riti diversi: romano nel capoluogo e ambrosiano nella frazione. Con la costituzione dell'unità pastorale tra le due parrocchie, si è unificato il rito e si è adottato unicamente il rito ambrosiano.

Comuni brianzoli nella provincia di Monza e della Brianza[modifica | modifica wikitesto]

Parte del territorio Monzese storico[modifica | modifica wikitesto]

La zona della Brianza che fa parte della provincia di Monza e della Brianza può essere suddivisa in Bassa Brianza centrale sud e nord, corrispondente approssimativamente a parte della valle del Lambro, Bassa Brianza occidentale, corrispondente approssimativamente alla valle del Seveso, e Bassa Brianza orientale, corrispondente approssimativamente alla valle della Molgora.

Bassa Brianza centrale sud[modifica | modifica wikitesto]

Il comune di Seregno, confinante fra l'altro con i comuni di Desio e Lissone, è appartenente alla bassa Brianza centrale sud, tuttavia alcuni lo attribuiscono alla bassa Brianza occidentale ed altri ancora alla bassa Brianza centrale nord. Il Comune di Sovico potrebbe essere ricompreso nell’area Nord, sulla base dei confini della Pieve di Agliate cui apparteneva.

Bassa Brianza centrale nord[modifica | modifica wikitesto]

Bassa Brianza occidentale[modifica | modifica wikitesto]

Bassa Brianza orientale o Vimercatese[modifica | modifica wikitesto]

Comuni brianzoli nella provincia di Lecco[modifica | modifica wikitesto]

La Brianza lecchese può essere suddivisa in Brianza dell'oggionese e di Garlate[8], e Brianza meratese.

Brianza oggionese e di Garlate[modifica | modifica wikitesto]

Brianza meratese[modifica | modifica wikitesto]

Onno[modifica | modifica wikitesto]

Il paese di Onno, oggi facente parte del comune di Oliveto Lario[9], facente parte anticamente della Pieve di Valassina, può essere considerato anch'esso parte della Brianza.

Comuni brianzoli nella provincia di Como[modifica | modifica wikitesto]

La Brianza comasca si suddivide in Bassa Brianza comasca e Alta Brianza comasca o Brianza erbese e canzese.

Bassa Brianza comasca[modifica | modifica wikitesto]

Alta Brianza comasca (o Brianza erbese e Brianza canzese)[modifica | modifica wikitesto]

Comuni dell'antica Pieve di Valassina[modifica | modifica wikitesto]

Altri comuni che vengono considerati parte dell'alta Brianza sono i paesi che compongono la Valassina, la quale risale fino alle sorgenti del Lambro: Asso[12], Caglio, Barni, Lasnigo, Magreglio, Rezzago, Sormano e Valbrona. Questi comuni sono stati legati per molti secoli alla Brianza perché fecero parte dello storico territorio del contado della Martesana.

Montorfano[modifica | modifica wikitesto]

Il comune di Montorfano, inizialmente dipendente dalla Diocesi di Como, nonché parte del contado del Seprio, fu poi trasferito sotto l'Arcidiocesi di Milano nel XII secolo e infine ritrasferito sotto la Diocesi di Como nel 1982, adottando il Rito romano, viene in molti casi considerato parte dell'alta Brianza.

Altri comuni[modifica | modifica wikitesto]

Oltre ai comuni già citati, altri vengono attualmente inclusi nel territorio brianzolo da tempi più recenti (posteriori all'epoca del Contado della Martesana), quali Cermenate, Vertemate con Minoprio, Fino Mornasco, Luisago, Casnate con Bernate, Senna Comasco, Lipomo e Tavernerio[13].

Comuni brianzoli nella provincia di Milano[modifica | modifica wikitesto]

Territorio Trezzese

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ I cosiddetti, Vicariatus Montis Briantiae e Universitas Montis Briantiae.
  2. ^ G. Fiamma, in Muratori, Rerum Italicarum scriptores, t. XI, col. 542; T. Calchi, Nuptiae Augustae etc., 110, Bibl. Ambr.; G. Ripamonti, Historia Ecclesiae Mediolanensis, decas I, 231, Milano 1627; R. Beretta, Il Monte di Brianza e i privilegi di Francesco Sforza, in "Appunti storici su alcuni monasteri e località della Brianza", Monza 1966, pp. 165-283.
  3. ^ Ignazio Cantù, Le vicende della Brianza e de' paesi circonvicini, Milano 1836.
  4. ^ (C. Cantù, Grande Illustrazione del Lombardo-Veneto, Milano 1857, vol. 3, p. 903; C. Cantù, La Brianza: in Storie Minori, Torino 1864, vol. 1, p. 435.)
  5. ^ (vedi Adda dal lago di Garlate a Cassano d'Adda)
  6. ^ (sorgente Lambro)
  7. ^ Della Corte di Monza facevano parte anche i comuni di Cologno Monzese, Vimodrone, e Sesto San Giovanni
  8. ^ (Garlate)
  9. ^ Il comune di Oliveto Lario è stato costituito nel 1927 dal regime fascista unendo insieme i precedenti comuni di Limonta, Vassena e Onno.
  10. ^ Dal 1º novembre 1928 facente parte del comune di Capiago Intimiano.
  11. ^ Eupilio, come comune, nasce nel 1927 quando vengono unificate le realtà amministrative di Penzano, il quale comprendeva anche le frazioni di Corneno e Galliano, con i comuni di Carella e di Mariaga.
  12. ^ (La pieve di Asso, nel contado della Martesana (Paolo Ceruti, La Vallassina nei Binari del Tempo, Erba, pubblicazione Centro Ricerche Vallassinesi, Bryan Edizioni, 1999, p. 46)
  13. ^ Mappa delle Biblioteche, su www.brianzacomascabiblioteche.it. URL consultato il 31 gennaio 2024.
  14. ^ (Trezzo, storia) Archiviato il 9 marzo 2016 in Internet Archive.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • R. Beretta, Il Monte di Brianza e i privilegi di Francesco Sforza, in "Appunti storici su alcuni monasteri e località della Brianza", Monza 1966, pp. 165–283.
  • T. Calchi, Nuptiae Augustae etc., 110, Bibl. Ambr.
  • Ignazio Cantù, Le vicende della Brianza e de' paesi circonvicini, Milano 1836.
  • G. Fiamma, in Muratori, Rerum Italicarum scriptores, t. XI, col. 542
  • V. Longoni, La piccola repubblica del Monte di Brianza, in "Brianze", n. 2, settembre-ottobre 1998, pp. 39–42
  • F. Pirovano, D. F. Ronzoni, Uomini, animali, santi nella cultura popolare di Brianza, Bellavite 2001.
  • G. Ripamonti, Historia Ecclesiae Mediolanensis, decas I, 231, Milano 1627
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