CoRoT-1 b

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CoRoT-1 b
Il pianeta con la stella CoRoT-1
Stella madreCoRoT-1
Scoperta1º maggio 2007
ClassificazionePianeta gassoso
Parametri orbitali
(all'epoca J2000)
Semiasse maggiore0,0254 ± 0,0014 UA[1]
Periodo orbitale1,5089557 giorni
Inclinazione orbitale85,1 ± 0,5°[1]
Eccentricità0,071 +0,042-0,028[1]
Satelliti?
Anelli?
Dati fisici
Raggio medio1,057 + 0,055-0,094 RJ[1]
Diametro equat.213 046 km
Massa
1,03 ± 0,12 MJ[1]
Densità media0,38 ± 0,05 g/cm³[2]
Acceleraz. di gravità in superficie3.06 ± 0.0606[3]
Periodo di rotazione?
Temperatura
superficiale
  • 1.898 K (media)
Dati osservativi
Magnitudine app.13,6
Nomenclature alternative
GSC 04804-02268 b, CoRoT-Exo-1 b

CoRoT-1 b, precedentemente designato CoRoT-Exo-1 b[4], e a volte erroneamente citato come COROT-1 B o COROT-Exo-1 b, è un pianeta extrasolare gassoso che orbita intorno alla stella CoRoT-1. È stato il primo ad essere individuato dalla missione COROT. La sua scoperta stata annunciata il 1º maggio 2007. CoRoT-1b appartiene alla categoria dei gioviani caldi, una classe di pianeti giganti che orbitano a poca distanza dalla loro stella madre e per questo hanno temperature elevatissime. Le principali caratteristiche di questo pianeta sono il suo grande raggio e la sua bassa densità media, dovute probabilmente al forte irraggiamento ricevuto dalla vicina stella madre che causa l'espansione degli strati esterni dell'atmosfera. A causa della sua prossimità alla stella, la sua irradiazione stellare di ~ 3,9 x 109 erg s-1 cm-2 ne fa un pianeta appartenente alla teorica classe pM, ovvero il flusso stellare ricevuto dovrebbe essere abbastanza ampio da permettere a composti ad alta opacità come ossido di titanio e ossido di vanadio di essere presenti in forma gassosa nell'atmosfera dal lato del giorno, ovvero quello illuminato dalla stella.[5]

  1. ^ a b c d e (EN) M. Gillon, B.-O. Demory, A. H. M. J. Triaud, T. Barman, L. Hebb, J. Montalb´an, P. F. L. Maxted, D. Queloz, M. Deleuil, P. Magain, VLT transit and occultation photometry for the bloated planet CoRoT-1b, in Astronomy & Astrophysics, 28 maggio, p. 7. URL consultato l'8 gennaio 2011.
  2. ^ (EN) P. Barge, A. Baglin, M. Auvergne, H. Rauer, A. Léger, J. Schneider, F. Pont, S. Aigrain, J.-M. Almenara, R. Alonso, M. Barbieri, P. Bordé, F. Bouchy, H. J. Deeg, De la Reza, M. Deleuil, R. Dvorak, A. Erikson, M. Fridlund, M. Gillon, P. Gondoin, T. Guillot, A. Hatzes, G. Hebrard, L. Jorda, P. Kabath, H. Lammer, A. Llebaria, B. Loeillet, P. Magain, T. Mazeh, C. Moutou1, M. Ollivier, M. Pätzold, D. Queloz, D. Rouan, A. Shporer, G. Wuchterl, Transiting exoplanets from the CoRoT space mission (abstract), in Astronomy & Astrophysics, vol. 482, n. 3, 26 marzo. URL consultato il 9 gennaio 2011.
  3. ^ (EN) CoRoT-1 b [collegamento interrotto], su exoplanets.org. URL consultato il 9 gennaio 2011.
  4. ^ Il cambio di designazione da CoRoT-Exo-#x a CoRoT-#x è stato deciso dall'IAU il 10 marzo 2009: (EN) Exo Name-dropping, su portaltotheuniverse.org, Portal to the Universe. URL consultato il 9 agosto 2009.
  5. ^ (EN) M. Gillon, B.-O. Demory, A. H. M. J. Triaud, T. Barman, L. Hebb, J. Montalb´an, P. F. L. Maxted, D. Queloz, M. Deleuil, P. Magain, VLT transit and occultation photometry for the bloated planet CoRoT-1b, in Astronomy & Astrophysics, 28 maggio, p. 1. URL consultato l'8 gennaio 2011.

    «Under this theory, pM planets receive a stellar flux large enough to have high-opacity compounds like TiO and VO present in their gaseous form in the day-side atmosphere.»

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