Classificazione di Miller

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Il Superstorm del 1993, un classico noreaster di Miller di Tipo A

La classificazione di Miller è una tecnica che i meteorologi utilizzano per classificare i noreaster. Il sistema divide i noreaster in cinque categorie: Miller A, Miller B, Miller C, Miller D e Miller E; il sistema di classificazione inizialmente partì con le prime due categorie.[1][2] Il sistema è stato ideato dal meteorologo e ricercatore J.E. Miller nel 1946,[1] (da non confondere con R.C. Miller, il meteorologo dell'Air Force che, nel 1948, compì con successo la prima previsione di un tornado presso la Tinker Air Force Base).

Antefatti[modifica | modifica wikitesto]

Un noreaster è un tipo di grosso ciclone extratropicale che viaggia lungo la costa orientale degli Stati Uniti e quella del Canada atlantico. I cicloni sono chiamati noreaster poiché i venti sulla zona costiera provengono tipicamente da nordest.[3][4] Questi cicloni possono verificarsi in qualunque momento dell'anno, ma sono prevalentemente frequenti e gravi tra settembre e aprile. I noreaster generalmente si sviluppano alle latitudini tra gli stati della Georgia e del New Jersey, entro le 100 miglia a est o ad ovest della linea costiera. Questi cicloni si dirigono verso nord-nordest e tipicamente raggiungono il loro picco d'intensità tra la Nuova Inghilterra e le Province Marittime del Canada.[4] I cicloni causano precipitazioni sotto forma di pioggia battente o neve, o un misto di entrambe, insieme a venti con forza di burrasca. I cicloni possono causare gravi danni nelle città popolose, come Washington, Baltimora, Filadelfia, New York e Boston.[3] Ciò è possibile per il fatto i cicloni subiscono la bombogenesi quando essi viaggiano lungo la costa, provocando gravi condizioni a causa di forti venti e pesanti precipitazioni.[5]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La Classificazione di Miller fu creata dal meteorologo e ricercatore J.E. Miller nel 1946. I meteorologi usano questa tecnica per determinare il percorso e la gravità dei noreaster.[1]

Temporali che ricevono la classificazione di Tipo A si sviluppano principalmente nel Golfo del Messico o lungo la parte meridionale della Costa orientale, vicino alla Georgia e alla Carolina del sud.[1] Questi temporali si sviluppano principalmente sulla Costa del Golfo o sulla Costa Orientale lungo un decadente fronte freddo, o lungo il marino/terrestre contrasto di masse d'aria trovato sulla Costa Orientale.[6] I sistemi di Miller di tipo A quindi si ammassano e si intensificano quando si dirigono verso nordest. I temporali di tipo A si muovono tipicamente molto velocemente, colpendo più duramente gli Stati del Medio Atlantico degli Stati Uniti. Ciò non di meno, la Nuova Inghilterra può ancora ricevere una quantità significativa di neve, a seconda dell'intensità del sistema.[1] Il Superstorm del 1993 è considerato un temporale del tipo-A secondo Miller.[6][2]

I temporali che ricevono la classificazione di Tipo B si sviluppano negli Stati Uniti sulla terraferma. A quelli che arrivano da ovest (sopra la Valle dell'Ohio) ci si riferisce usualmente come temporali di "Tipo-B secondo Miller". Questi temporali hanno origine come "aree di bassa pressione", che creano tempo instabile sugli Stati Uniti medio-occidentali e la valle del fiume Ohio.[1] Questi temporali hanno un definito centro di circolazione che si sposta verso i Monti Appalachi da ovest. Quando questi temporali si avvicinano alle montagne, essi perdono il loro centro definito di circolazione a causa dell'altezza [s.l.m.] del terreno.[6] Un ciclone più potente gira in su lungo le calde acque della Corrente del Golfo al largo della costa della Carolina del Nord.[2] Quando si verifica questo ri-sviluppo, il temporale produce precipitazioni, incluse forti nevicate, lungo le zone dell'interno del Medio Atlantico.[1][6] Dopo il ri-sviluppo, il noreaster prende la direzione nord, quindi ruota verso il mare vicino alla Nuova Inghilterra. Un esempio di questo temporale è la tempesta di neve del 5–6 febbraio 2010 nel Nordamerica.[1]

Ulteriori tipi di classificazioni[modifica | modifica wikitesto]

Uno studio redatto da Albright e Cobb (2004) dice che ci sono cinque modelli predominanti che producono quattro o più pollici di nevicata nel Medio Atlantico. Essi aggiungono le classificazioni di tipo da C ad E a quelle di Miller.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h (EN) Mike Priante, The Miller Classification, su weatherworksinc.com, WeatherWorks Inc., 4 dicembre 2020. URL consultato l'11 dicembre 2020.
  2. ^ a b c d (EN) Tony Siebers, Mid-Atlantic Winter Storm Patterns, su glenallenweather.com, Glen Allen Weather. URL consultato l'11 dicembre 2020.
  3. ^ a b (EN) What is a Nor'easter?, su weather.gov, National Weather Service. URL consultato l'11 dicembre 2020.
  4. ^ a b (EN) Brian Donegan, What is a Nor'easter?, The Weather Channel, 1º marzo 2018. URL consultato l'11 dicembre 2020.
  5. ^ (EN) Latest big winter storm powered by 'bombogenesis', National Oceanic and Atmospheric Administration, 13 marzo 2019. URL consultato l'11 dicembre 2020.
  6. ^ a b c d (EN) Types of Storms that Typically Produce Heavy Snow in PA, National Weather Service State College, Pennsylvania. URL consultato l'11 dicembre 2020.
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