Cistus × incanus

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Cisto villoso
Cistus × incanus
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superrosidi
(clade)Rosidi
(clade)Eurosidi
(clade)Malvidi
OrdineMalvales
FamigliaCistaceae
GenereCistus
SpecieC. × incanus
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
OrdineViolales
FamigliaCistaceae
GenereCistus
SpecieC. × incanus
Nomenclatura binomiale
Cistus × incanus
L., 1753

Il cisto villoso o cisto rosso (Cistus × incanus L., 1753) è un arbusto appartenente alla famiglia delle Cistaceae[1].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Questo cisto è un arbusto lanoso-tomentoso, a portamento cespuglioso di modesto sviluppo, inferiore ad un metro di altezza, fittamente ramificato.

Le foglie, che assomigliano vagamente a quelle della salvia per la superficie rugosa, sono ovali o ellittiche con piccioli brevi, margini ondulati, tomentose nella pagina inferiore, reticolate e grigiastre. La lamina è lunga dai 2,5 ai 7 cm.

I fiori sono abbastanza grandi e vistosi, di 4–6 cm di diametro con petali rosa magenta gialli alla base. Sono riuniti in gruppi terminali di poche unità(3-5) all'ascella di foglie bratteiformi.

La subspecie o varietà craeticus ha foglie più piccole, più spatolate alla base, molto rugose, con peli disordinati e fiori porporini.

Il frutto è una capsula.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Il cisto villoso è una pianta tipica del bacino del Mediterraneo. Vegeta nel Lauretum come pianta del sottobosco nella macchia mediterranea o come componente floristico delle macchie degradate e delle garighe. Presente nelle isole, in Liguria e in tutta l'Italia peninsulare si spinge a nord anche in Emilia-Romagna nella zona costiera (retrodune dei Lidi ferraresi) e sui colli romagnoli. È inoltre presente in stazioni isolate del litorale veneto.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Questa entità è stata originariamente descritta da Linneo come Cistus incanus. Recenti studi hanno dimostrato trattarsi di un ibrido naturale tra Cistus albidus e Cistus crispus.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Cistus × incanus, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 31 marzo 2023.
  2. ^ (EN) Guzmán B., Vargas P., Systematics, character evolution, and biogeography of Cistus L. (Cistaceae) based on ITS, trnL-trnF, and matK sequences, in Molecular Phylogenetics and Evolution, vol. 37, 2005, pp. 644–660, DOI:10.1016/j.ympev.2005.04.026.

[1]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Botanica: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di botanica
  1. ^ Fiori e giardino,a cura di Ippolito Pizzetti, Le garzantine,Garzanti 2005.