Chromogobius quadrivittatus
Ghiozzo quadrifasciato | |
---|---|
Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa Bilateria |
Phylum | Chordata |
Subphylum | Vertebrata |
Superclasse | Gnathostomata |
Classe | Actinopterygii |
Sottoclasse | Osteichthyes |
Superordine | Acanthopterygii |
Ordine | Perciformes |
Sottordine | Gobioidei |
Famiglia | Gobiidae |
Sottofamiglia | Gobiinae |
Genere | Chromogobius |
Specie | C.quadrivittatus |
Nomenclatura binomiale | |
Chromogobius quadrivittatus Steindachner, 1863 | |
Sinonimi | |
Chromogobius kryzanowskii, |
Il ghiozzo quadrifasciato (Chromogobius quadrivittatus (Steindachner, 1863)) è un pesce d'acqua salata appartenente alla famiglia Gobiidae.[2]
Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]
Endemico del mar Mediterraneo con qualche stazione disgiunta in mar Nero.
Vive tra gli scogli, i ciottoli ed i ciuffi di alghe a bassissima profondità (max. 5 metri) e si ritrova perfino nelle pozze di marea del piano sopralitorale.
Descrizione[modifica | modifica wikitesto]
Questo pesce presenta una sagoma molto schiacciata, soprattutto per quanto riguarda il capo ed un aspetto "longilineo" assolutamente inconfondibili con altre specie mediterranee e, casomai, più simile ad alcuni ghiozzi del mar Rosso. La livrea è fondamentalmente grigiastra o bruna con strisce verticali sui fianchi e, spesso, una "maschera" più chiara tra muso ed occhi. Le pinne sono bordate di chiaro. Si distingue dal congenere Chromogobius zebratus per i seguenti particolari (molto difficili da rilevare):
- Testa con disegni a reticolo ed almeno 3 linee scure che si dipartono a raggiera dall'occhio
- una banda chiara a sella (in genere evidente) tra nuca e pinna pettorale
- macchia chiara sul dorso in corrispondenza dello stacco tra le 2 pinne dorsali.
Misura al massimo 6 cm.
Biologia[modifica | modifica wikitesto]
Sospettosissimo, vive sempre rintanato ed è estremamente difficile da vedere.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ (EN) Chromogobius quadrivittatus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ (EN) Chromogobius quadrivittatus, in WoRMS (World Register of Marine Species). URL consultato il 18 gennaio 2022.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- F. Costa, Atlante dei pesci dei mari italiani, Mursia, 1991, ISBN 88-425-1003-3.
- P. Louisy, Guida all'identificazione dei pesci marini d'Europa e del Mediterraneo, a cura di E. Trainito, Milano, Il Castello, 2006, ISBN 88-8039-472-X.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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- Wikispecies contiene informazioni su Chromogobius quadrivittatus
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) Chromogobius quadrivittatus, su FishBase. URL consultato il 7 novembre 2008.