Chiesa di Santa Maria Maggiore (Castel San Pietro Terme)

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Chiesa di Santa Maria Maggiore
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneEmilia-Romagna
LocalitàCastel San Pietro Terme
Indirizzovia Matteotti, 80 ‒ Castel San Pietro Terme (BO)
Coordinate44°23′50.96″N 11°35′23.06″E / 44.39749°N 11.589739°E44.39749; 11.589739
Religionecattolica di rito romano
TitolareSanta Maria
Arcidiocesi Bologna
ArchitettoAlfonso Torreggiani
Inizio costruzioneXV secolo
CompletamentoXIX secolo

La chiesa di Santa Maria Maggiore è la parrocchiale di Castel San Pietro Terme, in città metropolitana ed arcidiocesi di Bologna; fa parte del vicariato di Budrio-Castel San Pietro Terme.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La primitiva cappella di Castel San Pietro venne edificata probabilmente all'inizio del XIII secolo[1][2] e la sua costruzione durò presumibilmente 9 anni[3]. Al suo completamento, la chiesa fu affidata all’Arcidiacono di Bologna e, nel 1228, divenne Rettorato su iniziativa dei cittadini castellani[3]. A questa chiesetta fu affiancato nel 1364 il campanile[1]. In seguito ad una pestilenza che decimava la popolazione a Bologna, il Papa si rifugiò proprio a Castel San Pietro e nel 1410 concesse alla parrocchiale di questo paese il titolo onorifico di cattedrale[1]. Lo stesso anno la peste raggiunse il paese, e la chiesa, abbandonata dal Papa, perse il suo titolo onorifico[3]. Essa venne quindi affidata al Monsignor Marcantonio Malvezzi, al quale poi si successero, fino al 1500, i parroci eletti dai cittadini[3]. È accertato che nel 1535 la chiesa era già dotata di fonte battesimale[1]. Nel 1580 questa venne elevata al rango di pieve[1]. Nel 1641 venne realizzata la cappella laterale di San Vincenzo[1] e tra il 1649 ed il 1650 la parrocchiale subì dei lavori di ingrandimento e di restauro, voluti dall'arciprete don Alessandro Comelli e condotti su progetto di Francesco Martini[1]. Nel 1699 l'edificio venne nuovamente ampliato per volere di don Ottavio Scarlattini e su disegno di Giuseppe Torri[1]. La nuova parrocchiale, voluta da don Giovan Battista Bertucci, è frutto di un rifacimento condotto da Alfonso Torreggiani – il progetto originario, poi giudicato troppo costoso, era stato elaborato da Giancarlo Bibiena[1] – tra il 1752 ed il 1757[1]; l'abside non fu poi costruita secondo il disegno poiché, per realizzarla, si sarebbe dovuta chiudere la strada retrostante la pieve[1]. Tra il 1775 ed il 1808 furono edificate le cappelle laterali e la torre campanaria venne restaurata[1]. Nel XIX secolo la parrocchiale divenne oggetto di alcuni altri lavori, tra cui, nel 1897, il rifacimento del pavimento[1]. Nel 1942 la facciata fu rifatta e la pieve subì dei lavori di ristrutturazione nel 1954 e nel 1988[1].

Interno[modifica | modifica wikitesto]

L'unica grande aula presenta quattro altari sul lato a destra e due altari con due cappelle sul lato sinistro.[4]
Opere di pregio conservate all'interno della chiesa sono l'altare maggiore, realizzato nel 1751 da Alfonso Torreggiani, proveniente dalla chiesa di Sant'Ignazio di Bologna e impreziosito dalla pala d'altare: Vergine in gloria con i santi, opera di Ubaldo Gandolfi realizzata tra il XVIII e il XIX secolo[5].

La prima cappella a sinistra del XVII secolo è dedicata alla Madonna del Rosario e presenta l'altare post-conciliare in legno verniciato[1]. La cappella conserva parte di un affresco proveniente da un antico oratorio della Confraternita della Madonna del Rosario, affresco che fu poi strappato per essere collocato all'interno del nuovo edificio, e che raffigura la Madonna del latte.[6]. Sempre nel medesimo lato di destra è posta la tela Gesù crocifisso tra i Santi Pietro e Andrea di attribuzione non certa.[7]
Nella cappella vi è centrale il dipinto della Madonna con i quindici Misteri del Rosario, opera di Bartolomeo Passerotti eseguita tra il 1578, anno in cui risulta fosse stata commissionata dai frati domenicani e la data di consegnata nel 1589. La tela è stata più volte spostata e ricollocata ed è mancante della parte centrale che è stata tagliata e collocata nell'adiacente canonica.[8]
Sul lato sinistra vi è la tela settecentesca centinata della Madonna con Bambino e i Santi Francesco di Paola e Rosa opera di Jacopo Alessandro Calvi.[9] Sulla medesima parete completa la cappella il dipinto di c.c.Baldi raffigurante Santa Rita da Cascia.[10]

Nel secondo altare sinistra è collocato il dipinto sempre di Jacopo Alessandro Calvi Tobia e l'angelo.[11]

Nella cappella successiva a sinistra vi è la grande tela Madonna col Bambino e santi, dell'imolese Gaspare Sacchi. È una sacra conversazione rinascimentale, realizzata a olio su tela nel 1517, dove l'artista raffigura la Madonna con il Bambino e otto santi.[12].[13]

Sul lato destro del presbiterio vi è l'altare dove è collocato il dipinto di Prospero Fontana La disputa di Santa Caterina realizzato a olio su tela tra il 1560 anno della commissione, e il 1575 anno di in cui la tela era terminata.[14]

La prima cappella scendendo dal presbiterio, sul lato destro dell'aula, conserva la tela opera di Giuseppe Marchetti Maria Bambina con i santi Anna, Agata e Gioacchino eseguita ad olio su tela nel XVIII secolo.[15]
L'altare successivo è dedicato a San Giuseppe e conserva la tela di Giuseppe Varotti raffigurante l'episodio raccontato nei Vangeli apocrifi del Transito di San Giuseppe realizzata verso la metà del Settecento.[16]

La canonica della chiesa conserva la tela di Bartolomeo Passerotti della Madonna del Rosario olio su tela realizzata tra il 1578 e il 1589.[17] La Madonna del Rosario è la patrona della città che conserva una statua votiva raffigurante la Madonna del Fossombrone posta sopra una colonna sulla piazza centrale.[18]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j k l m n o Chiesa di Santa Maria Maggiore <Castel San Pietro Terme>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana.
  2. ^ Luoghi di culto di Castel San Pietro Terme, su comune.castelsanpietroterme.bo.it. URL consultato il 13 maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 17 febbraio 2020).
  3. ^ a b c d Michela Raspanti, Arte e storia della Chiesa di Santa Maria Maggiore a Castel San Pietro Terme, Castel San Pietro Terme, Supporti Grafici Edizioni, 2012.
  4. ^ I tesori dipinti custoditi nella parrpcchia, su parrocchie.it, Parrocchie,It. URL consultato il 21 novembre 2019..
  5. ^ Vergine in gloria e santi, su parrocchie.it. URL consultato il 21 novembre 2019.
  6. ^ La Madonna del latte, su parrocchie.it. URL consultato il 21 novembre 2019..
  7. ^ Gesù Crocifisso tra i santi pietro e Andrea, su parrocchie.it, parrocchie,it. URL consultato il 21 novembre 2019.-
  8. ^ Misteri del Rosario, su parrocchie.it. URL consultato il 21 novembre 2019..
  9. ^ Michela Raspanti, Madonna con Bambino e i Santi Francesco di Paola e Rosa, su parrocchie.it. URL consultato il 21 novembre 2019..
  10. ^ Santa Rita, su parrocchie.it. URL consultato il 21 novembre 2019..
  11. ^ Michela Raspanti, Tobia e l'angelo, su parrocchie.it. URL consultato il 22 novembre 2019..
  12. ^ Michela Raspanti, Madonna con Bambino e santi, su parrocchie.it. URL consultato il 22 novembre 2019.
  13. ^ Michela Raspanti, Madonna cn Bambino Sacchi Gaspare, su catalogo.fondazionezeri.unibo.it, Fondazione Zeri. URL consultato il 21 novembre 2019..
  14. ^ Michela Raspanti, La disputa di Santa Caterina, su parrocchie.it. URL consultato il 22 novembre 2019..
  15. ^ Michela Raspanti, Maria Bambina con i santi Anna, Agata e Gioacchino, su parrocchie.it. URL consultato il 22 novembre 2019..
  16. ^ Michela Raspanti, Transito di San Giuseppe, su parrocchie.it. URL consultato il 22 novembre 2019..
  17. ^ Michela Raspanti, Madonna del Rosario, su parrocchie.it. URL consultato il 22 novembre 2019..
  18. ^ I monumenti di Castel san Pietro Terme, su castelsanpietrotermefacentro.it, Castel San Pietro Terme fa centro. URL consultato il 22 novembre 2019 (archiviato dall'url originale il 10 novembre 2019)..

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Michela Raspanti, Arte e storia della Chiesa di Santa Maria Maggiore e Castel San Pietro Terme, Supporti Grafici, 2012, ISBN 88-904985-4-4.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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