Chiesa di Santa Maria Assunta (Genova, Pra')

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Chiesa di Santa Maria Assunta
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLiguria
LocalitàPra' (Genova)
Indirizzovia Nostra Signora Assunta 3[1]
Coordinate44°25′40.35″N 8°46′30.29″E / 44.427876°N 8.77508°E44.427876; 8.77508
Religionecattolica di rito romano
TitolareMaria Assunta
Arcidiocesi Genova
Consacrazione1712
Inizio costruzione1688

La chiesa di Santa Maria Assunta è la parrocchiale di Pra', quartiere di Genova, in città metropolitana e arcidiocesi di Genova[2][3]; fa parte del vicariato di Pra' - Voltri - Arenzano.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'originaria pieve di Pra', dedicata anch'essa all'Assunzione della Beata Vergine Maria e sorta probabilmente in epoca paleocristiana, fu distrutta verso il 936 o il 937 dai saraceni[4].

La chiesa è poi attestata col titolo di Santa Maria Plebis Vulturis in due atti rispettivamente del 1158 e del 1163; in ulteriori documenti del 1175, del 1222 e del 1239 si legge che in essa aveva sede un collegio di canonici[4].

Annesso alla pieve era un ospizio; all'arciprete praese erano sottoposti i curati delle chiese di Arenzano, Multedo, Crevari, Voltri e Pegli[4].

Nella notte del 15 luglio 1588 dei corsari saraceni sbarcarono in paese e danneggiarono gravemente la pieve, dopo averla depredata[4][2].

La prima pietra della nuova parrocchiale fu posta nel 1688; l'edificio, realizzato per interessamento di don Antonio Pizzorno, venne consacrato dal vescovo di Savona Vincenzo Durazzo il 30 ottobre 1712[2][4].

Nel 1746, durante la rivolta di Genova, le truppe austriache razziarono la chiesa; il 12 luglio 1756, in seguito a una disputa tra i rettori di Pra' e di Voltri sui diritti delle rispettive parrocchie, fu riconosciuta dal tribunale ecclesiastico di Roma la precedente della pieve matrice praese[4].

Il 20 dicembre 1796 l'arcivescovo Giovanni Lercari ripristinò il collegio canonicale, che, dopo essere stato nuovamente soppresso, fu istituito per la terza volta nel 1898 dall'arcivescovo Tommaso Reggio, per poi veni definitivamente sciolto nel Novecento[4]; nel frattempo, nel 1838 la chiesa era stata ristrutturata[2].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Esterno[modifica | modifica wikitesto]

La facciata a capanna della chiesa, che guarda a ponente, è tripartita da lesene e da cornici, presenta centralmente il portale d'ingresso, sormontato da una finestra semicircolare e affiancato da due nicchie vuote, ed è coronata dal timpano abbellito da pitture[2].

Annesso alla parrocchiale è il campanile a base quadrata, suddiviso da cornici marcapiano in registri e abbellito da lesene angolari; la cella, sulla quale si apre una monofora per lato, è coronata dal sorreggente la copertura a cupola, sormontata da una lanterna[2].

Interno[modifica | modifica wikitesto]

L'interno dell'edificio si compone di un'unica navata, ai cui lati sono collocati tre altari e le cui pareti sono scandite da lesene sorreggenti la trabeazione sopra cui s'imposta la volta a botte; al termine dell'aula si sviluppa il presbiterio, votato anch'esso a botte e inframezzato tra due grandi cappelle[2].

Qui sono conservate diverse opere di pregio, tra cui la pala raffigurante Sant'Erasmo, attribuito a Orazio de Ferrari o a Giovanni Battista Gaulli, il quadro con soggetto sant'Antonio Abate, eseguito da Ludovico Brea, la tela della Beata Vergine Assunta, dipinto da Domenico Piola, il tabernacolo, costruito dal lombardo Pietro Sormano, e gli affreschi di Lazzaro Tavarone[5].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ S. MARIA ASSUNTA – PRA’, su chiesadigenova.it. URL consultato il 7 giugno 2021.
  2. ^ a b c d e f g Chiesa di Santa Maria Assunta di Pra' <Genova>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 7 giugno 2021.
  3. ^ BeWeB.
  4. ^ a b c d e f g Storia della Pieve, su assuntaprapalmaro.org. URL consultato il 7 giugno 2021.
  5. ^ Gli artisti e le opere della chiesa, su assuntaprapalmaro.org. URL consultato il 7 giugno 2021.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]