Coordinate: 45°25′26.55″N 10°23′50.73″E

Chiesa di Santa Margherita di Catello

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Chiesa di Santa Margherita di Catello
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLombardia
LocalitàBergamo
Coordinate45°25′26.55″N 10°23′50.73″E
Religionecattolica di rito romano
TitolareMargherita di Antiochia
Inizio costruzioneXV secolo
Demolizionedopo il 1610

La chiesa di Santa Margherita di Catello o di Castello è stato un luogo di culto cattolico presente nel XV secolo a Villa d'Adda in Provincia di Bergamo.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa fu citata da Donato Calvi nel Seicento prima chiesa della località Castello che erroneamente veniva detta Catello[1]:

«San Andrea Apostolo parrocchia consacrata il dì di San Michele di settembre l'anno non si sa. Anticamente la parrocchia era Santa Margherita in Castello detta corottamente di Catello (…) di cui non vi sono alcune vestigia di muro attaccate al castello de Capitanni di Villa d'Adda sopra un monticello su la ripa del Adda dirimpetto del porto dell'Imbersagho, fu poi trasportata in san Andrea in bello sito su la strada reale che viene dalla Val San Martino e va nel Isola, su l'imboccatura dell'altra che va al proto suddetto»

Il testo di Donato Calvi, fu sicuramente rimaneggiato da qualche scrittore locale che ne ha leggermente modificato i dati reali, ma la presenza della chiesa è comunque documentata dalle visite pastorali. Nel 1463 la chiesa è indicata come aggregata a quella antica di Sant'Andrea di Catello. Del 1485 è il lascito testamentario del valligiano Vanolo Locatelli per tre chiese di Villa d'Adda: Sant'Andrea e San Martino nonché di santa Margherita perché vi fossero celebrate quattro messe ogni anno in suo suffragio.[2]

La chiesa fu però da subito abbandonata dai fedeli, forse per la sua posizione dislocata dall'urbano cittadino, e poco sorretta dalle offerte e dai lasciti dei suoi abitanti. Viene nuovamente citata nel 1610 nella visita pastorale di Federico Borromeo[2]:

«[…] apparent etiam vestigia dirute ecclesie sancte Margarite antique parochialis, prope quam sunt etiam vestigia destructe arcii seu castri et ad iacet dictis ruinis spotium terre mentuor Zerbino quo treminat ad una prte vetiiis dicte dirute ecclesie Sancte Margarite et castri»

Tracce della chiesa sono riscontrabili nelle mappe di confine allegate alle relazioni di Lodovico Donà datate 1617, dove sono indicati fabbricati, o resti di essi in prossimità della riva dell'Adda.[2] La chiesa fu quindi lasciata in disuso, e velocemente cadde in un grave stato di abbandono fino a non lasciare nessuna traccia, se non sulla sommità della collina che ne porta il nome, dove restano tracce di un'antica torre e cumuli di terra che potrebbero indicare il luogo dove si trovava il luogo di culto, e forse anche la presenza di un piccolo borgo poi abbandonato.

A memoria dell'antica chiesa, era stata eretta un'edicola ai piedi del colle di Santa Margherita

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Donato Calvi, Delle chiese della Diocesi di Bergamo, 1661-1671.
  2. ^ a b c Villa d'Adda.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • AA.VV., Villa d'Adda il fiume e il confine, Ferrari edizioni, 1993.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]