Chiesa di Sant'Antonio Abate (Borgomaro)

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Chiesa di Sant'Antonio Abate
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLiguria
LocalitàBorgomaro
IndirizzoPiazza Felice Cascione, Borgomaro (IM)
Coordinate43°58′30.53″N 7°56′45.54″E / 43.975146°N 7.945984°E43.975146; 7.945984
Religionecattolica di rito romano
Titolaresant'Antonio abate
Diocesi Albenga-Imperia
Inizio costruzioneXVII secolo
CompletamentoXVII secolo

La chiesa di Sant'Antonio Abate è un luogo di culto cattolico situato nel comune di Borgomaro, in piazza Felice Cascione, in provincia di Imperia. La chiesa è sede della parrocchia di Sant'Antonio e di San Bernardino da Siena (quest'ultima comprendente la comunità frazionaria di Candeasco) della zona pastorale di Pontedassio della diocesi di Albenga-Imperia.

Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

L'interno

Già sede di un edificio religioso del tardo medioevo, ubicato nella piazza principale del centro borgomarese, l'attuale struttura fu edificata nel XVII secolo[1] su un progetto degli architetti locali Marvaldi[1]; l'inizio dei lavori è datato al 1674[1].

Solamente nel 1842[1] la chiesa di Borgomaro ereditò il titolo di parrocchiale della comunità dalla pieve dei Santi Nazario e Celso, come da decreto vescovile di monsignor Raffaele Biale della diocesi di Albenga.

L'attuale struttura si presenta in stile architettonico barocco[1], ad unica navata e con due cappelle laterali dedicate alla Madonna delle Grazie e alla Madonna del Suffragio; la facciata esterna, invece, dopo il rifacimento nel 1847[1] ad opera dell'architetto Giuseppe Lalley è in stile neoclassico.

Gli affreschi della volta raffigurano[1] la Fede e le quattro virtù cardinali, mentre ai lati della stessa figurano le riproduzioni dei quattro evangelisti: san Matteo, san Marco, san Luca e san Giovanni.

Tra le opere di pregio artistico e architettonico si conservano[1]: il dipinto settecentesco della Madonna con Bambino e i santi Giuseppe, Antonio da Padova, Carlo Borromeo e Francesco Saverio; il polittico dei Santi Nazario e Celso del pittore Pietro Guidi da Ranzo nella parete a destra dell'altare maggiore; il polittico di Raffaele De Rossi (aiutato pure dal figlio Giulio) raffigurante L'incontro di Gesù con la Veronica; il quadro della Trasfigurazione nell'archivolto; la statua di San Rocco e di Sant'Antonio abate, entrambe dello scultore Giambattista Drago del XIX secolo; un ostensorio attribuito ad Anton Maria Maragliano.

Il concerto campanario, invece, è composto: dalle tre campane maggiori della Fonderia Cascione Da Borgomaro, datate 1817, la quarta campana, datata 1986, della Fonderia Roberto Mazzola e la quinta campana, datata 2021, della Fonderia Allanconi di Ripalta Cremasca. Questo concerto, si dice sia uno dei più belli delle valli Impero e Maro.

Dell'antica struttura trecentesca rimane la testimonianza[1] dell'attiguo campanile.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i Fonte dal libro di Andrea Gandolfo, La provincia di Imperia: storia, arti, tradizioni. Volume 1, Peveragno, Blu Edizioni, 2005.

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