Chiesa di San Pantaleone (Ponteranica)
Chiesa di San Pantaleone | |
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Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Località | Ponteranica |
Indirizzo | via Leone XIII |
Coordinate | 45°44′15.36″N 9°40′05.12″E |
Religione | cattolica |
Titolare | Pantaleone di Nicomedia |
Diocesi | Bergamo |
Stile architettonico | rinascimentale - gotico |
Inizio costruzione | XVI secolo |
La chiesa di San Pantaleone è un luogo di culto cattolico di Ponteranica in via Leone XIII, nella parte più antica del paese.[1]
Storia[modifica | modifica wikitesto]
La costruzione delle chiesa risale al XVI secolo. La prima citazione è indicata da Giovanni Da Lezze nel 1596 che la descrive come la chiesa nova di fronte alla parrocchiale. La chiesa fu poi ricostruita nel Settecento, nelle forme neoclassiche.[2] La dedicazione a san Pantaleone, nasce dalla devozione popolare di Ponteranica, dopo che un operaio cadde dalla torre campanaria della chiesa parrocchiale dei Santi Vincenzo e Alessandro. L'uomo cadendo si era affidato al santo di Nicodemia, e non avendo riportato nessuna conseguenze, si dichiarò che avesse ricevuto un miracolo, per questo al santo fu dedicato l'edificio sacro e conseguente la sua ricostruzione. San Pantaleone è il terzo santo patrono della località.
Si deve al XX secolo la pavimentazione del sagrato con la formazione della torre campanaria della parrocchiale
Descrizione[modifica | modifica wikitesto]
Esterno[modifica | modifica wikitesto]
La facciata della chiesa si affaccia sull'ampio sagrato, con di fronte la chiesa parrocchiale dedicata ai santi Alessandro e Vincenzo mentre a sinistra la cappella del battistero a forma ottagonale. Il fronte è delimitato da lesene, e diviso in due sezioni da una cornice marcapiano coperta da coppi. Nella sezione inferiore vi sono l'ingresso e due finestre laterali con cornicioni in marmo di Zandobbio e protette da una inferriata. Una finestra sagomata è presente nella sezione superiore. Il fronte termina con il timpano triangolare.[2]
Interno[modifica | modifica wikitesto]
La chiesa a unica navata divisa in tre campate da semicolonne che reggono il cornicione è a pianta rettangolare. Dal cornicione parte la volta a botte nella prima e terza campata, mentre quella centrale ospita la cupola. La zona presbiteriale, rialzata da due gradini, si conclude con il coro absidato avente copertura a catino.[2]
L'aula conserva alcune tele di Antonio Cifrondi: San Pantaleone resuscita un bambino morso da un vipera e fa morire l'animale velenoso, San pantaleone nella fossa delle belve viene liberato da Cristo apaprto nelle fattezze del suo maestro Ermolao, San Pantaleone sottoposto alla tortura della ruota, e quello che probabilmente era appeso a decorazione della volta: San Pantaleone in gloria. Du edipinti di misura inferiore raffigurano Sacrificio di Isacco e Isacco benedice Giacobbe. Queste furono realizzate dal pittore clusonese intorno al 1690, sono considerarsi quindi fra le sue prime opere.[3] Del medesimo artista vi è il dipinto conservato nella sacrestia: Transito di san Giuseppe.[4]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Parrocchia Ponteranica San Pantaleone, su unitapastoraleponteranica.it. URL consultato il 5 giugno 2023.
- ^ a b c Chiesa di San Pantaleone <Ponteranica>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 5 giugno 2023.
- ^ Ravelli, p 25-26.
- ^ Enrico De Pascale, Restauri 1990-1995, Provincia di Bergamo, pp. 34-35.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Luigia Angeloni, Alberto Barzanà, Bruno Caccia, Santi Alessandro e Vincenzo in Ponteranica, Bergamo, Centro culturale Nicolò Rezzara, 1998.
- Lanfranco Ravelli, Antonio Cifrondi riflessioni, riletture, aggiornamenti, Edizione promossa dalla fondazione Credito Bergamasco, 2008.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Arte a Ponteranica, su provinciabergamasca.com, Comune d Bergamo.
- Chiesa di San Pantaleo, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana.