Chiesa di San Jacopo (Borgo a Mozzano)

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Propositura di San Jacopo
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneToscana
LocalitàBorgo a Mozzano
Coordinate43°58′44.44″N 10°32′45.96″E / 43.97901°N 10.5461°E43.97901; 10.5461
Religionecattolica
TitolareSan Giacomo Apostolo
Arcidiocesi Lucca

La chiesa di San Jacopo è un edificio sacro che si trova a Borgo a Mozzano.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa sorse tra l'XI e il XII secolo, ma deve il suo aspetto attuale a un rimaneggiamento cinque-seicentesco.

Davanti alla chiesa, fondato probabilmente con essa, sorgeva un cimitero, che il 15 ottobre 1559 fu demolito poiché per i ripetuti interramenti si era considerevolmente alzato sul livello della strada[1].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La simmetria della facciata, in origine a bozze di pietra e attualmente ricoperta dall'intonaco, è interrotta dalla possente torre campanaria, detta "delle Caminate", nell'angolo nord-ovest. Essa è di mole sproporzionata rispetto alla piccola antica chiesa e si pensa che sia stata fatta costruire dalla contessa Matilde di Canossa. Oggi, delle due campane antiche originarie, risalenti al 1429, non se ne conserva alcuna.

L'interno è a tre navate, con colonne doriche, ed ha pregevoli arredi in legno intagliato del XVII-XVIII secolo. In antico aveva non meno di dieci altari di cui oggi si conservano quello dei santi Rocco e Sebastiano, di san Guglielmo e del Sacramento. Entrando dalla porta principale si trova alla destra il fonte battesimale e sopra in un palchetto l'organo. Poco più avanti, in una nicchia incavata nel muro, si trova la statua in legno di San Bernardino da Siena di Matteo Civitali, databile al 1465 circa, realizzata proprio per un documentato altare dedicato al santo francescano in questa chiesa e in origine collocata in un tabernacolo[2].

L'altare maggiore è di marmi bianchi e colorati ed i candelabri laterali ad esso sono in legno dorato. Dietro questo altare nella tribuna si trova una grande tela raffigurante San Iacopo, opera del romano Sigismondo Rosa del 1708. La tribuna poi fu ingrandita nel 1835 dall'ingegnere Michele Cervelli e dipinta da Antonio Marsili.

Procedendo nella navata di levante si trova l'altare della Vergine addolorata e dopo di esso, nel muro, sono collocate le statue in tutto rilievo dell'Angelo Annunziante e della Vergine Annunziata, in terracotta invetriata di Benedetto Buglioni (1505 circa). Continuando troviamo l'altare della Madonna del Rosario, l'ultimo della chiesa, tutto in oro zecchino e intagliato, situato verso l'angolo del campanile.

Nella chiesa è presente anche il simulacro della Maddalena in terra di Andrea della Robbia (1510 circa) che precedentemente si trovava in un piccolo tempio al Ponte della Maddalena, detto del Diavolo. Il nome del ponte deriva dal culto del simulacro di detta santa. Essa è unicamente ricoperta dai suoi capelli che fungono da vestito. Il simulacro della santa ha una somiglianza sorprendente con quella in legno di Donatello, già in San Giovanni a Firenze.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Pellegrini 1987, p. 42-53.
  2. ^ Daniele Rivoletti, Matteo Civitali, San Bernardino da Siena, in "Fece di scoltura di legname e colorì". Scultura del quattrocento in legno dipinto a Firenze., catalogo della mostr, Firenze, 2016, pp. 172-173.

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