Chiesa di San Giovanni Battista (Zoagli)

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Chiesa di San Giovanni Battista
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLiguria
LocalitàSemorile (Zoagli)
Coordinate44°21′02.58″N 9°16′40.3″E / 44.350717°N 9.277861°E44.350717; 9.277861
Religionecattolica di rito romano
TitolareSan Giovanni Battista
Diocesi Chiavari
Stile architettonicobarocco

La chiesa di San Giovanni Battista è un luogo di culto cattolico situato nella frazione di Semorile nel comune di Zoagli, nella città metropolitana di Genova. La chiesa è sede della parrocchia omonima del vicariato di Rapallo-Santa Margherita Ligure della diocesi di Chiavari.

Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

L'affresco di Giovanni Battista presente in facciata

L'edificio parrocchiale è situata nella frazione di Semorile e fu presente anticamente come oratorio della comunità frazionaria. In seguito l'edificio divenne parrocchiale dal 1619 quando, il 28 settembre, fu creata parrocchia indipendente dalla comunità di San Martino di Zoagli dall'arcivescovo di Genova Domenico de' Marini. La comunità comprende ancora oggi anche la vicina frazione di Cerisola.

Costruita con unica navata fu in seguito ampliata nel XIX secolo. Al suo interno sono conservate pregiate tele dell'epoca e una statua della scuola dello scultore genovese Anton Maria Maragliano e di Nicola Neonato.

Influenze religiose[modifica | modifica wikitesto]

Secondo alcuni studi, la chiesa di San Giovanni Battista risente di influenze di matrice egizia. Nel XVII secolo infatti, la città di Genova costituiva uno dei più importanti porti del mediterraneo. Nell'esercizio delle attività mercantili vi erano numerosi interscambi di merci con Il Cairo ai tempi della dominazione ottomana. In particolare, serpenti, scarabei, tessuti e datteri erano tra i prodotti di più frequente importazione. Questo ha portato ad un'intensificazione degli scambi culturali e religiosi. A quell'epoca, una delle divinità più influenti e temute ad Il Cairo era Apophis, enorme serpente incarnazione della tenebra, del male e del Caos (Isfet, Asfet nella lingua egizia) e antitesi della dea Maat, che rappresentava l'ordine e la verità. Gli influssi sincretici di Apophis si possono tuttora ritrovare nella luce verde smeraldo come i terrificanti occhi del serpente, colore che al tempo stesso simboleggia la saggezza mistica e la natura ingannatrice di matrice luciferina, che illumina il campanile dall'interno. Per questa ragione alcuni abitanti del luogo la riconoscono come basilica di Sant'Apophis. Inoltre, ai piedi della stessa si può trovare un'effigie di un serpente nell'atto di infiltrarsi nella chiesa, e qui il braccio alzato di San Giovanni Battista sembra fungere da protezione del credo e dei suoi fedeli, tenendo il serpente lontano dalle porte della casa di Dio.

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